mercoledì 12 ottobre 2022

E’ USCITO “FUGUE TO HEAVEN”: IL PRIMO ALBUM DEL THE CINEMA SHOW QUARTET

 


Con Paolo Bernardi al pianoforte, arrangiamenti, e alla composizione, Luca Rizzo ai sassofoni, Flavia Ostini al  contrabbasso e  basso elettrico e Riccardo Colasante alla  batteria, ecco a voi il The cinema Show Quartet, band che mette fin da subito in evidenza,  un percorso musicale precedente, di cui facevano parte Paolo Bernardi e Flavia Ostini; tale percorso era principalmente costituito dall'esecuzione di musiche da film, arrangiate e riproposte sempre in modo originale e coinvolgente. La scaletta, ampliatasi molto durante gli anni, prevedeva omaggi a Ennio Morricone, Nino Rota, Armando Trovajoli, Bill Conti, Stelvio Cipriani, Francis Lay, e molti altri, con un discreto spazio  riservato anche alle composizioni originali. Il tutto confluito poi in due produzioni discografiche (“Celluloide” e “Mo' better movies”).

Con l’entrata in scena nel gruppo di  Luca Rizzo e Riccardo Colasante, viene ufficialmente costituito il THE CINEMA SHOW QUARTET, dove è chiaro immediatamente, quanto il quartetto voglia indicare con il titolo scelto per la band, tutta la strada percorsa in passato e ora raccolta per il nuovo progetto, il quale prosegue arricchendosi di una musica completamente diversa, ovvero il progressive rock.

Ripercorrendo la rigogliosa stagione di quelle peculiari caratteristiche sonore che hanno reso un genere in continua progressione (progressive) per l’appunto - dove il movimento valeva come metafora della costante ricerca di suoni– i the Cinema si propongono di riportare in auge un genere ancora oggi oggetto di studio da parte degli esperti e dei professionisti, rivisitandolo in una chiave del tutto inedita.

Un primo incontro avviene con una realtà che incarna perfettamente l’idea del rock progressivo, stiamo parlando ovviamente dei Genesis, band inglese che risulta magnificamente esemplificativa dello stile musicale che il quartetto vuole percorrere: esecuzione di suite, a volte “lunghe”, ma assolutamente varie, ricercate, coinvolgenti e intriganti Quindi, ecco presentare, in modo nuovo e mai pedissequamente fedele all'originale: “Firth of fifith”, “The cinema show”, “Horizons”, “In the cage”; spiegando quindi anche l’altro motivo che ha portato il quartetto a scegliere il nome THE CINEMA SHOW QUARTET, e che vuole sottolineare la continuità con il passato ereditato dal progetto precedente, ma soprattutto da tutta una schiera di suini e di atmosfere, che hanno influenzato l’identità stessa della formazione guidata da Paolo Bernardi. Ecco quindi un incipit degno di nota e di approfondimenti musicali di grande stile e dove non potevano mancare i Pink Floyd, altra band di punta del genere, il cui lascito appare pressoché inesauribile: una fonte di ispirazione per qualunque genere musicale nonché per tutta l’arte in genere, e che nel loro album di debutto, i the Cinema omaggiano con un suite che racchiude: Atom Heart Mother-Marooned-The great gig in the sky;  arriviamo quindi ai  Jethro Tull con la loro Bourèe, per poi fermarsi a Jon Lord (tastierista dei Deep Purple) con la sua Sarabande. E’ però importante ricordare quanto in quel periodo, anche molte formazioni italiane si distinsero per la loro creatività e originalità, primi fra tutti i New Trolls, con il capolavoro del loro famoso Concerto Grosso, anche questo riproposto dal quartetto in ”Fugue To Heaven” e  dove figura anche il nome  del grande tastierista e compositore Keith Emerson. Senza tralasciare poi il fatto che la band, decisa a lasciare un chiaro segno del proprio passaggio e della propria evoluzione sonora anche grazie a queste pietre miliari del rock, ha voluto inserire nell’album, anche alcune  musiche originali, espressamente scritte per questa formazione e per il particolare sound che il quartetto sta appuntando, a cominciare dal primo singolo scelto per presentare FUGUE TO HEAVEN intitolato “La tua assenza”, ossia il secondo inedito scritto da Paolo Bernardi, che nel cd si occupa anche degli arrangiamenti e dove fondamentale è il contributo dato dai synth del tastierista ospite nel gruppo, Fabio Bernardi, già membro di Kaledon e River of change.

 

Sonia Bellin




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