mercoledì 26 agosto 2020

INTERVISTA A VERONIKA ROMANO

 



Benvenuta cara Veronika...cominciamo da questo tuo esordio nella musica e nel canto, di come ti rappresenta il fatto di poter esprimere le tue emozioni e i tuoi sentimenti...

Allora inizio subito con il dire che mi chiamo Veronika Romano sono nata a Napoli il 9 Novembre del 1984, ho 35 anni e sono una cantautrice Rock lesbica e femminista che si batte con coraggio e determinazione per difendere i propri diritti di donna; che da sempre e per sempre sono dalle parte delle donne, portando avanti con dedizione la mia battaglia in nostra completa tutela e difesa, compresa la tematica della violenza sulle donne che mi sta particolarmente a cuore. Canto, scrivo le mie canzoni e suono anche la chitarra alla quale sono particolarmente legata e che amo infinitamente insieme al mio amato microfono, e ho studiato e preso lezioni di canto presso la Lili Music School. Il 5 giugno 2015 ho preso il diploma in canto della Rockschool International Music and performance Arts exam board of London passed with merit RSL Level2 Certificate in Popular Music Performance Grade 5 Popular Vocals, mentre per quanto riguarda la mia amata chitarra ho preso lezioni private per imparare a suonarla. La musica l'ho sempre amata infinitamente gia' da bambina,ha accompagnato da sempre tutti i momenti della mia vita,mi aiuta ad evadere e a dare libero sfogo a tutte miei emozioni ed e' sempre stata al mio fianco, e'la mia compagna di vita ed e' una passione eterna che coltivo ogni giorno con amore, e devo ringraziare la mia bellissima amata mamma che ammiro, stimo e amo infinitamente con tutto l'amore profondo di una figlia verso la propria madre… che mi ha sempre supportata amorevolmente in questo mio percorso ed ha sempre creduto in me. Io sono sempre stata una ribelle e un’ anticonformista e il mio essere Rock rappresenta proprio questo. Mi piace rifugiarmi nel mio mondo quando scrivo i testi delle mie canzoni e molto spesso, non mi sento capita da chi mi sta intorno e quando mi sento oppressa dalla realta' che mi circonda, la musica mi aiuta ad esternare le mie emozioni e quella che sono, perche' amo infinitamente cantare, suonare la mia amata chitarra e scrivere i testi delle mie canzoni. La sensazione che provo mentre lo faccio e'di liberazione totale. L'ispirazione e' una cosa che puo' arrivare all'improvviso oppure partire già da una storia che ho da raccontare, da un emozione e da un sentimento che provo e dal bisogno continuo che ho di raccontarmi nelle canzoni che per me e'una vera e propria necessità. Poi penso che un canzone sia il mezzo di comunicazione piu' potente che ci sia per fare arrivare un messaggio qualsiasi esso sia. Infatti anche il mio modo di vestirmi, quindi i miei outfit e tutti i miei accessori sono un linguaggio che uso per comunicare dei messaggi infinitamente importanti e tutto il mio essere Rock,lesbica,ribelle,anticonformista,femminista e assolutamente fuori dagli schemi che esprimo e amo infinitamente esternarlo anche colorandomi alcuni dei ciuffi dei capelli viola che e'anche il mio colore preferito. Amo ascoltare la musica con gli auricolari/cuffie per immergermi completamente nella mia dimensione musicale; ho tre tatuaggi e ognuno di loro ha un significato molto importante: una fenice tatuata dietro la schiena che e'il simbolo della rinascita, una chiave di violino sul polso con un pentagramma con una croma che rappresenta il mio amore infinito per la musica, per far capire che la musica ce l'ho nelle vene e una donna bellissima sul braccio che e' un angelo con le ali e una guerriera con la spada che sono io, con sotto le iniziali con dentro due stelle del mio nome e di quello della mia amatissima e bellissima nipotina di 9 anni dalla bellezza infinita che e'il mio portafortuna e che si chiama Noemi. La persona piu' importante della mia vita che amo infinitamente ed e' la mia fortuna piu' grande, che simboleggia l'infinito senso di protezione che ho nei suoi confronti e del nostro legame puro ed eterno,e di amore infinito che ci unisce e mi fa sentire un eterna bambina.

 

Hai dichiarato quanto il rock come genere e come stile definisce la tua personalita' in modo chiaro e diretto...Quanto e'importante per te la spontaneita'...?

La spontaneita' a mio parere sta nel dire le cose cosi' come stanno ed esprimere il proprio pensiero in modo estremamente chiaro e diretto, ed io sono molto audace e coraggiosa nel farlo, anche perche' il mio essere Rock rappresenta proprio il mio essere anticonformista, ribelle e fuori dagli schemi essendo la mia caratteristica  principale, cosi'come ho scritto nella mia bellissima canzone inedita "Veronika Romano - Gridare il tuo nome" dalla bellezza infinita che parla anche del fatto che ho troppi desideri, di una parte molto importante della mia personalita', di quello che voglio e di quello in cui spero. Per l'appunto vi svelo alcuni aneddoti al riguardo, iniziando con il dire che come si puo' notare, indosso spesso delle maglie con la scritta Rock che e' il genere musicale che mi rappresenta e che amo infinitamente,infatti sulla maglia della copertina di "Gridare il tuo nome" indosso una maglia con la scritta"Rock Paradise", perche' il paradiso simboleggia ed e' la rappresentazione della piu' alta forma di bellezza infinita femminile, di benessere e di godimento di ogni piccola cosa che ci fa stare bene nella vita e che emana positivita' ed energia positiva,  del potere infinito della musica e dei luoghi in cui ci troviamo, anche perche', essere in compagnia della mia bellissima musa ispiratrice Claudia dalla bellezza infinita, la mia ex ragazza della quale sono ancora profondamente innamorata e legata, alla quale ho dedicato la canzone con la speranza di riuscire a riconquistarla; lei mi fa sentire come se fossi davvero in paradisoe ho scritto il brano pur rischiando di ricevere un suo rifiuto e di restarne delusa. Comunque il Rock a parte essere il mio genere musicale, per me e' anche il simbolo del desiderio di volermi affermare e avere successo nel mondo della musica attraverso le canzoni che canto, che scrivo, e che suono con la mia amata chitarra, anche perche' rappresenta questa parte molto importante di me e della mia personalita', ed il mio attaccamento e amore infinito per la mia amata chitarra,talmente profondo che la suono, la desidero e l'abbraccio proprio come se fosse Claudia che oltre ad essere la mia bellissima musa ispiratrice rappresenta la mia donna ideale, essendo per me anche di una bellezza infinita ed assoluta, e la tengo esposta di fronte al mio letto perche' devo assolutamente guardarla prima di andare a dormire e appena mi sveglio, anche perche' mi rassicura. Poi indosso anche delle scarpe con una nota musicale, un cuore e varie scritte che simboleggiano proprio il mio amore infinito per la musica che voglio e mi piace sfoggiare in modo libero e inconsueto.

Parlando della tua fonte di ispirazione, oltre che delle esperienze di vita che ti porti dentro,hai raccontato di quanto tu ami viaggiare e come in particolare Roma sia un luogo legato al tuo cuore...

Infatti amo molto viaggiare e sono particolarmente legata alla bellissima citta' di Roma che adoro, anche perché è quello il luogo in cui  ho trovato la mia musica e la mia piu' grande fonte di ispirazione per le canzoni che scrivo e dove ho vissuto alcuni dei momenti piu' emozionanti e meravigliosi della mia vita, la maggior parte dei quali insieme a Claudia, che vive appunto a Roma, la mia bellissima musa ispiratrice dalla bellezza infinita alla quale ho scritto e dedicato la mia nuova bellissima canzone inedita "Veronika Romano - Gridare il tuo nome", infatti l'ho scelta per fare le riprese del mio nuovo video musicale e per le foto del mio Book fotografico ripercorrendo i posti piu' significativi dove io e lei siamo state insieme soprattutto nei momenti piu' intimi e appassionati della nostra storia il laghetto dell'Eur, villa Borghese e Trastevere, creando e decidendo io l'intera scenografia del video musicale e delle foto perche' volevo che fosse tutto alla perfezione nei minimi dettagli. Poi un’ altra citta' alla quale sono profondamente legata e che amo infinitamente e' la bellissima  Londra dove ho vissuto sempre insieme a Claudia altri momenti intensi pieni di emozioni e di sensazioni meravigliose, infatti desidero ritornarci quanto prima perche' anche li' si respira musica ad ogni angolo della citta', e'piena di stimoli per scrivere canzoni nuove ed e'molto libera sotto ogni punto di vista, inoltre si conduce uno stile di vita che mi piace molto. Tutto questo ovviamente sperando di ritornare insieme a lei in queste citta' che ha fatto da cornice alla nostra grande passione e al nostro amore, per poter rivivere altri momenti emozionanti insieme alla ragazza che amo, anche perche' condividere i miei viaggi insieme a lei e' uno dei miei piu' gradi desideri, cosi' come lo e' quello di fare un viaggio nella bellissima citta' di New York,fino ad arrivare a Los Angeles perche' l'America l'ho sempre amata infinitamente e sembra un altro mondo pieno di attrazioni e di opportunita' a livello musicale e puo' offrirmi nuovi stimoli a livello creativo per la scrittura delle mie canzoni.

 

martedì 25 agosto 2020

INTERVISTA A STEFANO MORDENTI

 


 

Dopo il successo di qualche mese fa di PASSAMI IL BICCHIERE, trasmesso da oltre 150 emittenti e con oltre 500 passaggi radiofonici, da qualche giorno è in rotazione il nuovo singolo di MOR, nome d’arte del cantautore…lo abbiamo intervistato perché ci parlasse del nuovo singolo e non solo….

 

“A piedi nudi corri” ha un significato a te molto caro dato che hai dedicato questa canzone a tua figlia….com’è nato tutto…?

 

 

Prima di scrivere una canzone non penso mai “adesso mi metto qui e la scrivo”. L'ispirazione per raccontare in musica una persona, una situazione, un momento della vita, un sentimento, arriva da sé, quando meno te lo aspetti  e arriva all'improvviso come il grande amore della tua vita.

Come diceva Vasco “...non te l'aspettavi eh....invece eccola qua, come mi è venuta e chi lo sa, le mie canzoni nascono da sole  vengono fuori già con le parole”.

La canzone “A piedi nudi corri”, è nata grazie a Stella e le parole in questo caso, me le ha suggerite lei. E' una canzone dal significato speciale perché  parla di  un rapporto paterno che non si puo' spiegare solo con le parole, ma la musica può aiutare a descrivere e a rappresentare un momento così intenso e pieno di emozione come quello di diventare ed essere padre.

 

 

A piedi nudi corri è presente sia su Spotify che su tutti i digital store….come percepisci tale utilizzo della musica che potremmo definire appunto “digitale”…?

 

Oggi è indispensabile essere presenti sulle maggiori piattaforme digitali per arrivare al grande pubblico e raggiungerlo in tutte le parti del mondo. Essere presente sul digitale vuol dire rompere le barriere spazio-temporali.

Negli ultimi 10 anni gli incassi della musica streaming in Italia sono cresciuti vertiginosamente  (dal 2,5% al 63%), mentre quelli dovuti alla vendita del materiale fisico (CD/Vinile) hanno avuto un forte calo (dal 84% al 26% ) rispetto a 10 anni prima. Il mezzo con cui l'utente ascolta le canzoni è cambiato e noi musicisti dobbiamo prenderne atto cercando di sfruttare al meglio questa opportunità, che ci piaccia o no.

 

 

Il tuo è un genere prettamente pop, ma che miscela varia orizzonti e vari stili tra cui, qualche balzo nel rock… per “A piedi nudi corri” hai scelto invece una melodia che si avvicina di più alla ballata…quasi una ninna nanna…

 

A me piace molto sperimentare e la passione di creare musica cercando nuove sonorità è nata grazie all'ascolto, negli anni, di più generi musicali completamente diversi tra di loro. Fosse per me, ogni canzone oltre che avere un'anima diversa, avrebbe anche delle sonorità diverse, ma com'è giusto che ognuno segua il proprio istinto cercando di avere meno vincoli possibili, è anche giusto  non confondere troppo l'ascoltatore e mantenere una certa coerenza sul proprio stile musicale.

Nella musica come nella vita, ci sono delle regole da seguire. Il mio genere è prettamente pop-rock e anche in “A piedi nudi corri”  seguo questo filone, in un modo più leggero, più dolce, ma non per questo meno intenso.

 

 

In PASSAMI IL BICCHIERE il linguaggio è molto più diretto e per certi versi ironico, mentre qui sono accostate tra di loro parole e immagini delicate…Come coniughi questi diversi tipi di scrittura…?

 

E' vero, nelle due canzoni si percepisce un modo diverso di scrivere.

Penso che un'artista debba essere capace di utilizzare una scrittura semplice e diretta , condita con un pizzico d'ironia per descrivere situazioni più leggere e spensierate,  come quelle che si vivono nella canzone “Passami il bicchiere” dedicata appunto alla spensieratezza, all'amicizia,  e altre volte invece penso che sia necessario  attraverso una scrittura più prodonda, rappresentare con delle immagini un'emozione grande e unica come quella vissuta in “A piedi nudi corri” per farla rivivere negli occhi e nel cuore di chi ci ascolta.

Com'è vero che le mie canzoni arrivano da sole, già con le parole, è vero anche che poi queste parole vengono cambiate per cercare di sposarle al meglio con il brano.

Due modi diversi di scrivere possono coesistere, l'importante è che arrivi il messaggio all'ascoltatore.

 

 

Dopo aver preso parte alla finale Regionale per la 33^ edizione di Sanremo Rock per la regione Toscana, ti sei classificato alle finali nazionali di Sanremo Rock che si svolgeranno al Teatro dell’Ariston dal 7 al 12 Settembre…uno dei risultati più ambiti dai cantautori emergenti, si tratta infatti di una grande vetrina

 

Ne approfitto subito per ringraziare (non smetterò mai) anche qui, chi ha creduto e chi crede in me, chi mi segue e chi mi seguirà, la mia band, la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto in ogni momento anche nei momenti più difficili.

Questo è un anno particolare per tutti noi. Voglio ringraziare gli organizzatori di Sanremo Rock, perché stanno facendo un grande lavoro per far svolgere la manifestazione in piena sicurezza.

Salire sul palco del Teatro dell'Ariston era uno dei miei più grandi sogni fin da quando ero bambino. Ancora non mi sembra vero che questo sogno si sia realizzato. Sono felicissimo.

E' un grande traguardo per me essere in finale nazionale e per me sarà un grande onore trovarmi lì sul palco, dove sono saliti  i più grandi artisti della musica italiana e mondiale.

 

 

Nonostante i mesi precedenti, anche questa estate ormai inoltrata, ci ha regalato una stagione intensa di musica, anche se ridotta in materia di live e concerti, come artista, cosa ne pensi a riguardo…?

 

 

La musica in questi mesi non si è fermata e mai si fermerà, ma c'è tanta voglia di normalità perché

non è normale  cantare dai balconi.

Non è normale suonare con la propria band distanziata più che mai magari attraverso un monitor.

Non è normale suonare davanti ad un palco vuoto.

Non è normale suonare senza ricevere il calore della gente.

Non è normale che alla resa dei conti, ci si dimentichi sempre di chi in questi mesi ci ha fatto compagnia (gratuitamente) intrattenendoci.

Non vedo l'ora che questo virus se ne vada e ci lasci un po' in pace perché ci ha proprio rotto le...corde.

 

 

 

Prima di salutarci, qualche anticipazione sul prossimo singolo…promuoverai anche questo in radio…?

 

In realtà ho due singoli da pubblicare nei prossimi mesi. Uno si intitola “Un altro viaggio” frutto della collaborazione con l'artista e produttore musicale italo-olandese Tenedle con cui stiamo lavorando anche al video, ma che a causa del lockdown l'uscita del video in concomitanza con quella del  brano è stata posticipata a data da definire.

L'altro brano, quello che pubblicherò dopo Sanremo Rock si intitola “La maschera”, canzone che scrissi 10 anni fa e che parla delle molteplici sfaccettature di ognuno di noi.

Nel prossimo singolo “la maschera” collaboreranno importanti musicisti e il brano sarà promosso in  radio perché ritengo che la radio sia ancora un importantissimo mezzo di comunicazione e di promozione e poi perché come cantava Eugenio Finardi: “amo la radio perché arriva dalla gente, entra nelle case e ci parla direttamente”.

 

Sonia Bellin


lunedì 24 agosto 2020

PICCOLI LUOGHI: IL NUOVO LAVORO DISCOGRAFICO DI GIO BRESSANELLI


Prodotto da Giovanni Bresanelli stesso, PICCOLI LUOGHI  è l’ultimo album in studio del cantautore cremonese che in un 2020 travagliato da una grave emergenza, decide di dar voce ad un’urgenza sempre attuale, ovvero quella  di guardarsi dentro.

Registrato da Mattia Manzoni prevalentemente presso l’EASY NUTS LAB d Cinisello Balsamo e masterizzato da Roby Zanisi sempre presso Easy Nuts Lab, PICCOLI LUOGHI è un compendio di emozioni trasversali che da un punto indistinto dell’anima, catturano la sensibilità di chiunque si immerga in un ascolto profondo e meditato.

Musiche, testi, produzione artistica -coordinata con Mattia Manzoni- sono tutte di Gio Bressanelli, 10 canzoni su cui permangono  tracce di un cammino che affonda i passi  in luoghi che fanno da sfondo a scenari vividi e presenti nella loro naturalezza, senza pretesa alcuna se non di stupire con la loro più spontanea semplicità.

“Io sono i piccoli luoghi”, quelli davvero speciali, quei luoghi e quei momenti che ti fanno sentire a casa: le COSE semplici, ma proprio per questo essenziali,  a cominciare da IO ABITO, la traccia di apertura dell’ultimo capolavoro di Gio.  “Piccoli luoghi” è un addentrasi dentro la meraviglia estasiante delle cose, senza calpestarle, ma semplicemente osservandole: “Una casa è una casa, una cosa è una cosa…” una rosa giochi di parole ma soprattutto d suoni, coordinate da armonie placide che sembrano spalmarsi  sui fili d’erba  di un prato fiorito spargendo delicatezza.

IO SONO COSI’ ( La canzone di Natalina) lascia che una dylaniata armonica digrigni per lui i denti …”senza giri di parole, senza un ombrello aperto sulla schiena…si trova il tempo per provare tutto anche il brivido di un’altalena”, lasciando  allo scoperto anche il più lieve dei sospiri, ponendoci innanzi alla realtà del quotidiano e di fianco alla poesia, a cui la musica aderisce ponendo una traccia indelebile ad un cammino deciso.

De andreianamente  in METTI UN SACCO IN TASCA , un intenso assolo di chitarra richiamante  il miglior rock anni ’80, fa da sfondo alla canzone d’autore  a cui Gio deve molto, in particolare per come le sue parole intersecano storie vissute di vita reale, non collane preziose, ma perle da ostentare. La Storia esplode qui in tutta la sua drammaticità “Mi appostavo la notte come la rugiada su un prato e la mitraglia la notte qualche volta ho cantato. Metti  un sasso in tasca ti sveglierai dopo un’ora partigiano tuo padre, tua madre una bella signora”. Senso di fragilità ma anche tutto il realismo di cui, chi canta la vita di tutti i giorni, è capace di immortalare in pochi minuti, senza mai trascurare il romanticismo e la passionalità “Ti farò impazzire, ti farò ballare come hai fatto con me regalandomi libero una vita vera, regalandomi un sogno….” . E il sogno è anche quello di riuscire a sfuggire dall’amara realtà inseguendo questi PICCOLI LUOGHI disposti a forma di infinito nella sua anima, a ricordare che sono infiniti anche gli spazi dove un uomo può trovare se stesso, perché è lì che si può aspirare alla libertà.

In IL BLUES DELLA MADONNA tra il Soul e il Jazz, la canzone d’autore gioca qui con un linguaggio eversivo, che tende a sobbalzare i quadri istituzionali della tradizione non solo cantautoriale. Una preghiera personale, dove l’artista indaga se stesso e la propria personalità, scoprendo le carte delle proprie insicurezze “ Ho tanti dubbi tanti dubbi un cuore solo e non so più se il mio cammino è quello vero. Ho tanti dubbi tanti dubbi, un cuore solo, una preghiera una fortuna la Madonna del perdono.”

Nella quinta traccia intitolata UNA BUONA GIORNATA,  si distendono i toni e assieme a questi la musica giace in sottofondo, come nella recitazione di una poesia la cui intensità affiora nei giacigli di archi tremolanti come la fiamma  di una candela incerta di ardere, ma non di diffondere la sua luce.  Una fede accecante nella preghiera e nella forza interiore capace di cantarla… Un senso figurato della bellezza che diventa immagine e si accosta alla personificazione della felicità:  “ Belli come il sole, oggi siamo il sole; belli come il mare oggi siamo il mare, belli come il vento che è volato via dentro le canzoni, come le preghiere che teniamo strette dentro le canzoni.”

 E il jazz di suoni atavici ritorna a risuonare nell’aria, con i fiati che sembrano rispondere alla sottile ironia  dei voli pindarici, tra un’immagine e l’altra che scorre con rapidità e ritmo serrato nei fotogrammi di Gio; in LA RAGAZZA E LA PALLA un assolo di fiati sembra ottemperare al risveglio di un brio inaspettato. Risalta in primo piano la trasparenza del linguaggio di Bressanelli che scava in tutta la sua scabrosità:  “ Umiliare l’arroganza di una palla dispettosa è lo scopo intero di una vita umiliandola nell’animo schiacciandola per terra, una volta per tutte e sia finita”. La personificazione è riferita qui all’arroganza che Gio vorrebbe allontanare da sé, proprio come una palla da prendere a calci, tuttavia, viene spiegato quanto quello che cerchiamo in tutti i modi di evitare, spesso rimane affisso in noi, nelle pareti delle nostre incertezze attaccandosi come una sanguisuga. Ecco allora come la figura del contrasto, con una chiara antitesi tesa a rovesciare qualsiasi ipocrisia umana  si rivela più che mai efficace : “C’è chi mi abbraccia e mi riceve e chi mi alza verso il cielo, c’è chi mi schiaccia dentro il mondo…buttai là, mettiti là, buttati la e prega il signore…”

Tutto il senso dell’’imminenza è ben espresso in TRE che con semplici parole, cucite in una trama di arditi giochi metaforici, ripiegano su tutti gli istanti, in cui la nostra prospettiva si amplifica, tendendosi un poco più in là dei nostri occhi scrutanti un paesaggio non offuscato dall’incertezza ma propenso all’entusiasmo e alla felicità.  “ Al tre staccherò le mani e ti prometterò la vita, allargherò queste mie braccia, cercando l’aria con le dita.”  Anche il verbo promettere, con la sua estensione al tempo che sarà, diventa quasi un ossimoro nel suo scostarsi in un tempo che sarà e che non è. Le rima rimbalzano qui come i tratti di luce che esplodono tra i versi di una musica che si insinua nelle nostre ossa, senza porsi domande ma solo con la voglia di sintonizzarsi con il mondo.

 

SE SAREMO CAPACI è un folk mai tramontato le cui note iniziali ci catapultano indietro nel tempo, quando il rock appannava i suoni più rocciosi, per sfoggiare la poesia insita nel suo raccontare le sensazioni che intersecano i ricordi.

La traccia 9 nel titolo- “Dolcemadolce”-  presagisce già,  che cosa ci sveleranno quei   4 minuti che inseguono immagini viste solo nei libri di Storia: la metafora degli eroi per descrivere la quotidianità, per mezzo sempre di parole ripescate da ambiti tra loro diversi e poi, meravigliosamente raccordate dalla poesia di Bressanelli.  Anche qui, tra archi e voce soffusa, poggiata su foglie sparse come appunti scritti di getto,  ritroviamo De Andrè e con lui, la voce dei poeti che raccontano quanto la vita sia troppo imprevedibile e aggrovigliata ai sogni, per poterla spiegare.

Un valzer chiude questo disco che senza soluzione di continuità, fa intravedere, tra i vetri di una finestra che sporge su un orizzonte infinito i sogni, i rimpianti, il dolore ma anche la volontà di lottare, di non smettere di appropriarsi della propria identità, delle proprie emozioni…di un amore che , a passi di danza, ci riporta a casa, dentro di noi, nel nostro piccolo mondo interiore a risvegliare un’anima che non si estingue nel rilasciare i ricordi e  le sensazioni che essi ci apportano, ma che proprio in essi si rivela, attraverso  immagini sedimentate in note vocali.

 

Sonia Bellin

 

L’ESORDIO DISCOGRAFICO DI MARTA TRONCI TRA SOGNI E DESIDERIO DI LIBERTA’

 Potrebbe essere questo il binomio che meglio descrive il percorso-solo all’inizio, data la giovane età- di Marta Tronci che abbiamo intervistato perché ci parlasse direttamente del suo primo singolo e dell’incontro con il produttore discografico Vincenzo Camporeale…

 

 Benvenuta Marta, iniziamo con le presentazioni: di dove sei? Quanti anni hai? Quando hai capito che la musica doveva iniziare a far parte della tua vita e come hai fatto a far  sì che ciò accadesse….

 Io vengo dalla Sardegna più precisamente da Capoterra un paese in provincia di Cagliari.Ho 18 anni e mi sono avvicinata al mondo della musica quando avevo 9 anni tramite il coro del mio paese.Se sono arrivata dove sono oggi è grazie alle persone che hanno sempre creduto in me,in primis i miei genitori ai quali devo tutto.

 Nonostante la tua giovane età hai già preso parte a diversi concorsi che ti hanno fatto arrivare fino a qui, ossia all’incisione del tuo primo inedito NON HO PIU’ REGOLE…Quanto è stato lungo il percorso e quante sono le soddisfazioni raccolte…?

H iniziato le mie esperienze canore nel 2010 con il coro Sant'Efisio di Capoterra.La mia prima esperienza da solista è stata il "Tour Music Fest" dove sono arrivata ​​ai quarti e ho fatto lo stage nel Cet di Mogol.Nel  2015 ho partecipato al concorso nazionale "Nuove vocine Castrocaro" arrivando in semifinale.In seguito ho partecipato ad un Eurofestival di Romania vincendo il premio speciale della giuria internazionale e come miglior testo. In seguito ho vinto il festival internazionale città di Uta.Ho partecipato alla "Bella e la voce" ad agosto in finale a San Vincent, e sono arrivata in finale nazionale a Rimini per la "Bella e la voce" invernale.Nel 2016  ho partecipato al concorso internazionale "Suoniamo insieme" classificandomi al terzo posto, in seguito ho partecipato al festival Autori di Sanremo arrivando in finale al Palafiori di Sanremo e ho vinto una borsa di studio per un'accademia nelle marche (Ec.Studios Academy) che ho frequentato.Sono arrivata alla finalissima del concorso nazionale "Premio Lucio Dalla" .Sono arrivata in semifinale nazionale al cantagiro 2017, e sono arrivata in semifinale nazionale Area Sanremo giovani 2018.Ho partecipando al concorso nazionale "Talent Vocal Selection" in cui ho vinto un contratto di lavoro con la Jolly group.Mi sono classificata prima agli Europei e prima ai mondiali di "Expectation Of the word" a  Sochi in Russia.Sono arrivata in finale nazionale al "Premio Nilla Pizzi" e il 28 luglio 2020 è uscita "Non ho più regole" il mio primo singolo. La strada è ancora lunga e difficile da percorrere, ma il panorama è così bello che non ne avrò mai abbastanza….

 Prodotto ed edito da STAY RECORD, NON HO PIU’ REGOLE è stato scritto da Antony Pizzolante e dallo stesso Vincenzo Camporeale, il fondatore dell’etichetta…com’ è avvenuto l’incontro con il noto produttore e quali esperienze ti ha portato a vivere?

 Ho avuto modo di conoscere Vincenzo Camporeale al "Premio Nilla Pizzi".A fine della competizione è arrivata da parte di Vincenzo la proposta di iniziare un progetto discografico insieme, ed è così che è nata 'Non ho più regole".Abbiamo lavorato molto durante in questi mesi nonostante il covid e la distanza non ci hanno reso la vita facileÈ stato bellissimo realizzare il mio primo Video Clip ,e vedere giorno per giorno come "Non ho più regole" iniziava a prender forma.

 

 Il tuo primo singolo lo hai definito come la coronazione di un sogno…il testo stesso assembla in sé vari pezzi di te che definiscono un ‘integrità identitaria quasi già definita…quanto c’è di te in questo pezzo…?

 

C'è molto di me,soprattutto a livello emotivo.I futuristi dicevano:"Il coraggio,l'audacia,la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia".Per me la libertà di espressione è tutto.Ricordo che un giorno, una ragazza in gara con me per un corso criticò apertamente il mio look e in particolare il mio capello che a parer suo era brutto e ridicolo..L'unica cosa che dissi e che mi sono ripetuta in altre situazioni del genere è stata:"Adoro essere me stessa, voglio indossare ciò che mi rende libera e cantare ciò che mi rende felice."

E "Non ho più regole", proprio come me ha una sua identità ben definita,sa chi è,e sa cosa vuole dire a chi ascolta.

 

Riguardo invece il video del brano, hai dichiarato “I colori e i miei movimenti non vogliono altro che rappresentare la rabbia e la voglia di rompere quelle regole che ci rendono conformi.

Io non ho paura di osare,non ho paura di diventare la voce delle anime dei più fragili ,che nei momenti di difficoltà si fanno sopraffare dagli altri” parole che definiscono il tuo carattere deciso e la tua volgia di portare te stesa nelle tue canzoni”…Quanto è importante potersi esprimere liberamente, senza alcun vincolo…?

 Io sono partita da un coro nel quale vigevano delle regole rigide.Bisognava stare composti, non ci si poteva praticamente muovere durante le esibizioni.Quando ho iniziato a cantare da solista mi sono detta semplicemente che per una volta avrei seguito il mio cuore senza fare quello che volevano gli altri.Per me come ho già detto "Non avere regole" è sinonimo di libertà,infatti, il desiderio di libertà raccontato dalla protagonista della storia è la chiave per la comprensione della canzone.Voglio farmi ascoltare dal pubblico e trasmettere ciò che è importante da dire….ma a modo mio.

 Quali sono le tue fonti di ispirazione, le realtà musicali che meglio ti rappresentano come artista…?

 Amo svariati artisti e non ho un genere preferito in particolare. C'è una frase di Marilyn Monroe che credo descriva alla perfezione la mia filosofia di vita…..“L’imperfezione è bellezza, la pazzia è genialità, ed è meglio essere assolutamente ridicoli che assolutamente noiosi".

 Per concludere, prima di salutarci…Quali progetti hai in serbo ora per il pubblico che ti segue…??

 In progetto c'è a breve l'uscita di un secondo brano e poi il resto... lo scopriremo insieme.


Sonia Bellin

In tutti i digital store https://lnk.to/NonHopiuRegole

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 Singolo youtube https://youtu.be/tLeRRN0aWVM 

L’ESORDIO DISCOGRAFICO DI MARTA TRONCI TRA SOGNI E DESIDERIO DI LIBERTA’

 

 

 


Potrebbe essere questo il binomio che meglio descrive il percorso-solo all’inizio, data la giovane età- di Marta Tronci che abbiamo intervistato perché ci parlasse direttamente del suo primo singolo e dell’incontro con il produttore discografico Vincenzo Camporeale…

 

 Benvenuta Marta, iniziamo con le presentazioni: di dove sei? Quanti anni hai? Quando hai capito che la musica doveva iniziare a far parte della tua vita e come hai fatto a far  sì che ciò accadesse….

 Io vengo dalla Sardegna più precisamente da Capoterra un paese in provincia di Cagliari.Ho 18 anni e mi sono avvicinata al mondo della musica quando avevo 9 anni tramite il coro del mio paese.Se sono arrivata dove sono oggi è grazie alle persone che hanno sempre creduto in me,in primis i miei genitori ai quali devo tutto.

 Nonostante la tua giovane età hai già preso parte a diversi concorsi che ti hanno fatto arrivare fino a qui, ossia all’incisione del tuo primo inedito NON HO PIU’ REGOLE…Quanto è stato lungo il percorso e quante sono le soddisfazioni raccolte…?

H iniziato le mie esperienze canore nel 2010 con il coro Sant'Efisio di Capoterra.La mia prima esperienza da solista è stata il "Tour Music Fest" dove sono arrivata ​​ai quarti e ho fatto lo stage nel Cet di Mogol.Nel  2015 ho partecipato al concorso nazionale "Nuove vocine Castrocaro" arrivando in semifinale.In seguito ho partecipato ad un Eurofestival di Romania vincendo il premio speciale della giuria internazionale e come miglior testo. In seguito ho vinto il festival internazionale città di Uta.Ho partecipato alla "Bella e la voce" ad agosto in finale a San Vincent, e sono arrivata in finale nazionale a Rimini per la "Bella e la voce" invernale.Nel 2016  ho partecipato al concorso internazionale "Suoniamo insieme" classificandomi al terzo posto, in seguito ho partecipato al festival Autori di Sanremo arrivando in finale al Palafiori di Sanremo e ho vinto una borsa di studio per un'accademia nelle marche (Ec.Studios Academy) che ho frequentato.Sono arrivata alla finalissima del concorso nazionale "Premio Lucio Dalla" .Sono arrivata in semifinale nazionale al cantagiro 2017, e sono arrivata in semifinale nazionale Area Sanremo giovani 2018.Ho partecipando al concorso nazionale "Talent Vocal Selection" in cui ho vinto un contratto di lavoro con la Jolly group.Mi sono classificata prima agli Europei e prima ai mondiali di "Expectation Of the word" a  Sochi in Russia.Sono arrivata in finale nazionale al "Premio Nilla Pizzi" e il 28 luglio 2020 è uscita "Non ho più regole" il mio primo singolo. La strada è ancora lunga e difficile da percorrere, ma il panorama è così bello che non ne avrò mai abbastanza….

 Prodotto ed edito da STAY RECORD, NON HO PIU’ REGOLE è stato scritto da Antony Pizzolante e dallo stesso Vincenzo Camporeale, il fondatore dell’etichetta…com’ è avvenuto l’incontro con il noto produttore e quali esperienze ti ha portato a vivere?

 Ho avuto modo di conoscere Vincenzo Camporeale al "Premio Nilla Pizzi".A fine della competizione è arrivata da parte di Vincenzo la proposta di iniziare un progetto discografico insieme, ed è così che è nata 'Non ho più regole".Abbiamo lavorato molto durante in questi mesi nonostante il covid e la distanza non ci hanno reso la vita facileÈ stato bellissimo realizzare il mio primo Video Clip ,e vedere giorno per giorno come "Non ho più regole" iniziava a prender forma.

 

 Il tuo primo singolo lo hai definito come la coronazione di un sogno…il testo stesso assembla in sé vari pezzi di te che definiscono un ‘integrità identitaria quasi già definita…quanto c’è di te in questo pezzo…?

 

C'è molto di me,soprattutto a livello emotivo.I futuristi dicevano:"Il coraggio,l'audacia,la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia".Per me la libertà di espressione è tutto.Ricordo che un giorno, una ragazza in gara con me per un corso criticò apertamente il mio look e in particolare il mio capello che a parer suo era brutto e ridicolo..L'unica cosa che dissi e che mi sono ripetuta in altre situazioni del genere è stata:"Adoro essere me stessa, voglio indossare ciò che mi rende libera e cantare ciò che mi rende felice."

E "Non ho più regole", proprio come me ha una sua identità ben definita,sa chi è,e sa cosa vuole dire a chi ascolta.

 

Riguardo invece il video del brano, hai dichiarato “I colori e i miei movimenti non vogliono altro che rappresentare la rabbia e la voglia di rompere quelle regole che ci rendono conformi.

Io non ho paura di osare,non ho paura di diventare la voce delle anime dei più fragili ,che nei momenti di difficoltà si fanno sopraffare dagli altri” parole che definiscono il tuo carattere deciso e la tua volgia di portare te stesa nelle tue canzoni”…Quanto è importante potersi esprimere liberamente, senza alcun vincolo…?

 Io sono partita da un coro nel quale vigevano delle regole rigide.Bisognava stare composti, non ci si poteva praticamente muovere durante le esibizioni.Quando ho iniziato a cantare da solista mi sono detta semplicemente che per una volta avrei seguito il mio cuore senza fare quello che volevano gli altri.Per me come ho già detto "Non avere regole" è sinonimo di libertà,infatti, il desiderio di libertà raccontato dalla protagonista della storia è la chiave per la comprensione della canzone.Voglio farmi ascoltare dal pubblico e trasmettere ciò che è importante da dire….ma a modo mio.

 Quali sono le tue fonti di ispirazione, le realtà musicali che meglio ti rappresentano come artista…?

 Amo svariati artisti e non ho un genere preferito in particolare. C'è una frase di Marilyn Monroe che credo descriva alla perfezione la mia filosofia di vita…..“L’imperfezione è bellezza, la pazzia è genialità, ed è meglio essere assolutamente ridicoli che assolutamente noiosi".

 Per concludere, prima di salutarci…Quali progetti hai in serbo ora per il pubblico che ti segue…??

 In progetto c'è a breve l'uscita di un secondo brano e poi il resto... lo scopriremo insieme.


Sonia Bellin



 

giovedì 13 agosto 2020

INTERVISTA A LASERSIGHT


 Arriva fresca fresca un’intervista ad un rapper attivo da diversi anni nella scena rap romana…si tratta di Valerio Maracci, in arte Lasersight, da qualche settimana presente in circuito radiofonico di oltre 200 emittenti… Benvenuto Valerio, iniziamo appunto dal tuo nome d’arte..Da cosa deriva e quale significato ha in rapporto al tuo stile…? 

  Grazie Sonia per questa intervista, Iniziamo subito forte, il nome è l’unione di due mie saghe cinematografiche preferite, all’inizio mi chiamavo solo Laser perché sono un fan sfegatato di star wars quindi il nome d’arte era un omaggio alle famose spade del film. Poi ci ho voluto aggiungere Sight perché il nome LaserSight vuol dire mirino laser e qui unisce un’altra saga che adoro che è quella di 007. Diciamo che questo miscuglio di saghe lo si ritrova parallelamente nel mio stile perché a me piace unite diversi suoni e diversi generi per creare un suono che risulti sempre diverso canzone per canzone.

Il brano con cui ti presenti al grande pubblico si intitola CALL BACK, frutto di una collaborazione con una band anch’essa romana e anch’essa appartenete alla scena indipendente ..i MALPENSA., cosa aggiunto al tuo stile e come avete coniugato i due generi…? 


 È stata una bella sfida coniugare i nostri due stili ma penso che alla fine questa sfida l’abbiamo vinta. Siamo stati subito convinti su cosa fare e come farlo. Ed ognuno ha completato lo stile dell’altro secondo me. Abbiamo lavorato tanto ed incessantemente per creare un qualcosa di fresco e nuovo e vedrete che questo stile misto tra rap, pop e indie vi lascerà sorpresi. Penso che questo pezzo senza il loro apporto non avrebbe avuto lo stesso effetto quindi sono e siamo molto contenti di ciò che abbiamo creato . 


 CALL BACK è apparentemente un brano d’amore, tuttavia, se si va oltre la superficie, nel profondo, si avverte un senso più vasto, riferito ad un amore più “universale” e quasi platonico: l’amore per la musica…. 

 Si il brano all’apparenza può sembrare una canzone d’amore ma l’amore che si vuole cantare è quello per la musica che poi alla fine è come una relazione d’amore ha alti e bassi momento bello e brutti, però alla fine se ci sta il rispetto e l’amore per l’altra persona tutto va per il verso giusto. Per la musica è lo stesso discorso da un’emozione ed un sentimento unico paragonabile solo all’amore. 


 Quanto la musica, di questi tempi soprattutto, rappresenta un’ancora di salvezza e una via d’uscita dalle difficoltà che il presente spesso ci pone dinnanzi…?

 Rappresenta e rappresenterà sempre un’ancora di salvezza, di sfogo e di fuga dalla realtà. Ti faccio un esempio: io ho iniziato a fare musica perché ero e sono tutt’ora timido caratterialmente e la musica era l’unico modo per tirare fuori ciò che avevo dentro, lo ha fatto all’inizio, lo fa ora e lo farà sempre ed è stata la mia salvezza il mio modo di comunicare alla gente ciò che penso. Il presente soprattutto in questo periodo è difficilissimo e penso che la musica possa regalare quei 2/3 minuti in cui la mente si resetta e non pensando paradossalmente si è felici.


 Se dovessi sintetizzare in una frase il significato di CALL BACK, quale sceglieresti…? 

 Amore e ringraziamento alla musica di esistere e di far parte delle nostre vite 


 Questo non è il tuo primo brano, ma rappresenta una sorta di biglietto da visita del tuo genere che si muove tra il rap e il pop, anche grazie alla numerose collaborazioni, quanto è importante per un artista il confronto e la sperimentazione…? 

 Per me sono importantissimi perché ti fanno crescere sia a livello artistico che a livello umano. Poter scambiare idee su ciò che ami con altra gente che ama la musica quanto te può solo farti migliorare. A me piace molto sperimentare vari generi partendo sempre dal rap ma potete trovare tranquillamente brani più pop, dance, trap apposta perché è bello sperimentare e mettersi costantemente in gioco. Le collaborazioni anche reputo siano importanti perché mettere due idee diverse su uno stesso tema è un qualcosa che secondo me può solo valorizzare un brano. Se siete curiosi vi invito a sentire sul mio canale spotify e YouTube i miei lavori 


 Ci sarà anche un video del brano..? Oltre che in radio, quali sono i canali social dove possiamo ascoltare CALL BACK?

 Ci stiamo organizzando con i ragazzi dell’etichetta ma molto probabilmente si faremo anche un video di CALL BACK. Il brano uscirà su spotify e tutti i digital store quindi iTunes, Amazon music, tim music, tidal ecc. , in più i miei video li potete trovare sul mi canale YouTube come anticipato prima


 Voci di corridoio parlano di un nuovo progetto e di una tua trasferta a Torino, la città dove ha sede la tua etichetta discografica, la RKH, e città del producer Safe fautore del beat dl Call back 

Le voci girano eh ahah. Si sono stato a Torino recentemente per parlare con i ragazzi di RKH per i progetti futuri, qualcosa dopo call back ci sarà ma ora è presto per parlarne, e poi un po’ di suspence fa sempre bene...

sabato 8 agosto 2020

“NON HO PIU’ REGOLE”: IL DEBUTTO DI MARTA TRONCI




Non ho più regole, è primo singolo di MARTA TRONCI, il cui esordio nel mondo del canto inizia nel 2010, con il coro Sant'Efisio di Capoterra, mentre l’esperienza da solista avviene con il "Tour Music Fest", a cui ha poi seguito il famoso CET di Mogol.

Nel 2015 Marta  partecipa al concorso nazionale "Nuove voci di Castrocaro" arrivando in semifinale, e nello stesso anno,  vince il Premio Speciale della giuria internazionale e come miglior testo all’Eurofestival della Romania, la famosa rassegna musicale europea, che va in onda ogni anno anche in Italia in eurovisione, con numeri immensi di telespettatori.

Dopo aver vinto anche il Festival Internazionale città di Uta, nel 2016, Marta partecipa al concorso internazionale “Suoniamo insieme” dove si classifica al terzo posto, per poi essere presente anche al Festival Autori di Sanremo, dove si piazza niente meno che in finale al Palafiori, ottenendo anche una borsa di studio per un’importante accademia.

Ma le conquiste di Marta sono ancora tante e, nel 2018, approda alle semifinali di Area Sanremo Giovani, arriva poi prima agli Europei e, di nuovo, prima ai mondiali "Expectation Of the word" a Sochi in Russia;  fino a che, nel 2019, è finalista al Trofeo Nilla Pizzi in onda su Tv Nazionali, concorso di punta nell’ambito della musica emergente, diretto e coordinato dal produttore Vincenzo Camporeale, il quale è anche autore del singolo di Marta. Brano che tra l’altro, esce proprio su etichetta Stay Record di cui Camporeale è il fondatore; non a caso Marta ha dichiarato quanto NON HO PIU REGOLE sia un vero e proprio sogno che si realizza e che lei si porta dentro da quando era ancora piccola “È stato emozionante avere a che fare con professionisti del settore, e realizzare il mio primo Video Clip. Sicuramente il luogo che ho sentito più vicino a me e che riuscisse ad esprimere quella rabbia che caratterizza l'intero brano è lo spazio pubblico di Leoncavallo che negli anni, è stato scenario di lotte e manifestazioni.

Nulla è stato dato al caso in questo Videoclip: i  colori e i miei movimenti non vogliono altro che rappresentare la rabbia e la voglia di rompere quelle regole che ci rendono conformi.

Io non ho paura di osare, non ho paura di diventare la voce delle anime dei più fragili ,che nei momenti di difficoltà si fanno sopraffare dagli altri.

Come ogni artista emergente, il mio desiderio più grande come è normale che sia, è farmi conoscere dal pubblico e portare la mia musica dappertutto.

NON HO PIU’ REGOLE è solo l'inizio... “


Sonia Bellin


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giovedì 6 agosto 2020

INTERVISTA A TIZIANO BAK BACARANI


 

Ritroviamo un caro amico e un a certezza dell’attuale scena del blues italiano, Tiziano Bak Bacarani a cui rivolgiamo ora qualche domanda prima del lancio del nuovo singolo in radio…

 

Ben ritrovato caro Tiziano…innanzitutto  come vanno le cose ora che c’è un sintomo di ripresa dopo il lockdown dei mesi precedenti…?

 

Io per motivi miei personali, lockdown a parte, aveva già ridotto al minimo se non al nulla, la mia attività musicale dal vivo sin dal 2018, perciò non sono stato toccato da vicino da questa pandemia terribile e dalle sue conseguenze sociali ed economiche. Nel contempo, quindi, la mia attività musicale si è estrinsecata sostanzialmente attraverso la composizione di nuovi brani e la collaborazione “online” con altri artisti.

Ora vedo che la situazione sta migliorando ed anche io non ho più quell’impegno personale (dico purtroppo perché consisteva nell’accudire mia mamma anziana) quindi piano piano ricomincerò anche a fare concerti in mezzo al pubblico. 

Anzi, in realtà ho già iniziato con due date ai Lidi di Comacchio, in assoluta sicurezza sanitaria, in cui ho presentato i brani del nuovo album “Un fuoco” uscito l’8 maggio 2020.   



Nei mesi scorsi inoltre hai cominciato a programmare la rotazione di un nuovo singolo, nonché del nuovo album…ci vuoi dare qualche anticipazione a riguardo…?

 

I singoli estratti dall’album “Un fuoco” sono essenzialmente tre: L’aurora (feat. Giulia Tosoni) uscito prima dell’album a settembre 2019, Un fuoco uscito in concomitanza con l’uscita dell’omonimo album ed il prossimo L’amore resta qui che sta uscendo in questi giorni. Direi che, visto il periodo e vista la situazione generale e non solo musicale, sono abbastanza soddisfatto delle risposte avute rispetto alle citate mie canzoni. Come anticipazione, quindi, posso dirti che il prossimo singolo “L’amore resta qui” è una canzone pop – rock il cui messaggio è quello dell’amore che, se è vero, intenso, speciale e vissuto con tutto te stesso, rimane anche se il tuo partner va via….Anche se tu vai via il mio amore resterà qui con me per sempre a farmi compagnia e a riempire le mie solitudini, come un profumo, come una forza dentro di me…Il messaggio è quindi un messaggio positivo (l’amore che comunque resta) nell’ambito di un fatto negativo (lei/lui che se né andata/o).    

 

 Ci rendiamo conto che in un periodo come questo, sebbene ora per lo più passato, i mezzi di comunicazione sono quanto più importanti, se non fondamentali, per tenere unite le persone…quanto la musica è d’aiuto in questi casi…?

 

La musica è, da sempre, sinonimo di coesione sociale, si canta assieme, si balla una canzone assieme, sui suona assieme, si assiste ad un concerto assieme….Ecco, la pandemia ci ha tolto questa parola ma anche questo concetto “assieme” e ci ha costretti a cantare da soli, a ballare da soli, a suonare da soli e ad assistere a concerti (pre-pandemia) da soli in TV, con l’unico ausilio (e Dio lo benedica!) di internet.

Internet ha permesso, anche se solo virtualmente, di alleviare un po’ queste situazioni di solitudine musicale.

Quindi la musica, come sempre del resto, è stata fondamentale, unitamente ad internet, per impedire un’ulteriore disgregazione e frammentazione e confinamento fra le quattro mura di tante persone, non solo dei musicisti. Ora, però, serve ripartire tutti assieme, tutti uniti, abbracciandoci tutti.   

 

Nel tuo album “Il re del rock and blues” sei riuscito a coniugare ironia e profondità: leggerezza nel comunicare messaggi che diventano spunti da cui poi riflettere…in questo nuovo progetto, hai seguito un percorso simile…?

 

 

Come mi è già capitato di dire, i due album sono nati da due epoche nettamente differenti tra loro, il primo “Il re del rock and blues” è nato in un’epoca per il sottoscritto guascona e spensierata in cui tutto andava bene ed io tornavo sulle scene musicali-discografiche dopo tantissimi anni, pertanto è un album pervaso dall’autoironia e da racconti e personaggi stravaganti, spesso scoppiati come pop-corn ma anche, spesso, soli.

Il secondo album “Un fuoco” invece, è nato in un’epoca in cui il sottoscritto viveva sia per cause proprie che per stati d’animo, una situazione meno felice e più difficile, anche per via della pandemia dilagante. 

Nel secondo album mancano i personaggi stravaganti del primo ed i testi a volte esilaranti (fatta eccezione per il blues: “Ti voglio un bene”) ed è, di contro, pieno di testi introspettivi e riflessivi, in cui il tema dominante è l’amore, paragonato al fuoco, visto nelle sue due facce della stessa medaglia.

Il fuoco, infatti, può scaldare ma può anche bruciare ed allo stesso modo l’amore può portarti in paradiso ma anche all’inferno.

SI tratta pertanto di due album molto diversi tra loro, inoltre anche il genere musicale è diverso, nel primo i brani trasudano di jazz e blues, nel secondo trasudano di pop-rock ed anche la scelta dei musicisti è stata differente.

Nel primo, infatti, ho avuto l’onore di collaborare con almeno una ventina di musicisti diversi anche in base alle canzoni; nel secondo, invece, c’è più l’idea della band: tre/quattro musicisti fissi, oltre al sottoscritto, per tutti i brani. 

 

 Quali sono le tue maggiori fonti di ispirazione, sia storiche che contemporanee?

 

A livello musicale, pur scrivendo e cantando in italiano debbo ammettere, cospargendomi il capo di cenere, di ascoltare pochissima musica italiana e di non avere quindi artisti di riferimento o che mi hanno influenzato né in passato né attualmente.

Di contro ho ascoltato e ascolto, facendomi volentieri influenzare moltissimi autori inglesi e statunitensi, soprattutto questi ultimi.

Senza fare nomi particolari, sono sempre stato affascinato in passato dai musicisti provenienti dall’area di New Orleans, ma anche dagli Stati del Sud confinanti con il Messico, ad esempio musicisti texani, californiani etc. e come genere musicale, quello che mi ha influenzato di più è ovviamente il bklues, ma anche il contry, il texmex ed il rock.

 

 A proposito di contemporaneità, quale realtà musicale reputi una risorsa per il panorama pop-rock attuale?

 

Anche in questo caso debbo cospargermi il capo di cenere ed ammettere che pochissime realtà musicali attuali, soprattutto in Italia ma anche nel resto del mondo mi stuzzicano e mi piacciono. Come ben sai io sono anche produttore e continuamente mi vengono proposte nuove realtà e nuovi talenti da promuovere, da seguire, da consigliare etc. Ebbene, a parte la qualità che in questi talenti è molto spesso eccelsa a livello di voce, spesso questi ragazzi si propongono attraverso loro composizioni “trap” in cui scimmiottano questo o quel cantante “trap” affermato.

Debbo dire, però, che recentemente una ragazza cantante che canta anche blues, rock e pop in maniera eccelsa, di cui sentirete presto parlare in quanto davvero talentuosa e con la quale spero di poter collaborare, Virginia, mi ha fatto ascoltare dei cantanti e delle band “trap” che mi hanno davvero stupito in quanto a testi e a particolarità di ritmi e melodie.  

Quindi, proprio grazie a questa cantante sto rivalutando anche il movimento “trap” anche se lo reputo un movimento o un genere adatto soltanto ai giovanissimi.

 

Prima di salutarci, qualche data per le prossime uscite….?

 

Guarda ne ho appena fatte due recentemente a Lido degli estensi ed a Lido di Spina ed in quest’ultima ho avuto l’onore di avere con me Virginia a duettare ne L’aurora. Non conosco ancora, sempre a causa delle misure sanitarie ancora in vigore, le date esatte ma avrò sicuramente modo di far sentire le mie canzoni al pubblico in diverse occasioni, in particolare fra le Provincie di Ferrara, di Bologna e di Modena ed a settembre inizieranno le riprese del video clip del nuovo singolo L’amore resta qui.

Sulla mia pagina ufficiale Facebook,c osì come su Instagram saranno comunque visibili tutte le date e le novità musicali.