lunedì 22 febbraio 2021

ARRIVA “LA CARTOLINA” DI MICHELE MARTIIS

 



 

Si intitola proprio “La cartolina” il nuovo singolo di Michele De Martiis, nato ad Ancona  il 9 Maggio del 1975. Autodidatta, Michele è un cantautore che  si forma musicalmente soprattutto grazie agli incontri che permettono all’artista di confrontare le proprie capacità musicali, affinandole e creando un proprio stile personale.

La sua identità artistica non resta nell’ombra per molto tempo, Michele De Martiis si fa notare infatti fin da subito, partecipando diverse volte a Musicultura, dove arriva sempre alle sezioni live
Dopo aver partecipato sia come autore che come cantautore al Festival Musicultura, negli ultimi anni scrive e compone diversi brani capaci di affrontare il tema dei sentimenti e delle relazioni umane in modo originale e disincantato. Sono ritratti di esperienze personali affrontati con una musicalità diretta, grazie ad un approccio che parte sempre dalla sua voce e da un semplice riff di chitarra.

Nel 2004 quando ancora le audizioni si svolgevano  a Recanati Michele si  presenta come cantautore, chitarra e voce, mentre l’anno successivo, nel  2005, come cantautore con una band, con la quale è stato selezionato per ben 3 brani: “Compagni e cavalieri”, “Condizione Contrattuale” e“Le mie parole”.

Nel 2006, invece l’artista partecipa al Festival come autore, con i brani portati sul palco da Mirco Petrini; da ricordare poi, l’esperienze di De Martiis come coautore di un  brano portato alle selezioni di Sanremo Giovani nel 2016 da Alberto Guarrasi.

Michele non solo ama esprimere i propri sentimenti  attraverso i testi che scrive in modo spontaneo, le sue emozioni risultano tangibili anche per la musicalità che l’immediatezza di un riff di chitarra riesce ad apportare e “La cartolina” rappresenta proprio questo. Lo stesso tema di fondo del brano, fa trasparire tutto il desiderio di libertà e la volontà di comunicare le emozioni in modo autentico.

La Cartolina rappresenta il legame con le emozioni vissute, che sono la radice di ogni ricordo che tiene in vita il passato” racconta l’artista, e niente più del sogno di volare in alto con la musica e con la scrittura, fa presagire la sensazione di  sentirsi in completa armonia con se stessi.

 

Sonia Bellin

 

domenica 21 febbraio 2021

TRA ESPLORAZIONI E INCONTRI DI CULTURE IL CANTAUTORE STEFANO VIRGILLI SI PRESENTA CON UN NUOVO SINGOLO

 



“Muhammed Ali l’ho scritta di getto nel settembre 2019, dopo essermi appassionato alle sue gesta sportive, la visione di pace, lo straordinario carisma e le sue battaglie per i diritti sociali.” racconta Stefano Virgilli, autore della canzone Muhammed Ali, dal suo album “Punto. A capo.” pubblicato ad inizio gennaio 2021. “Non sono un cantante, ma un autore….un cantautore. Amo scrivere canzoni e amo divulgare significati profondi.” Sono queste le parole con le quali si presenta Stefano Virgilli, nato nel (1978), sulle montagne di Reggio Emilia e vero e proprio globe trotter. “Ho avuto il piacere di scoprire il mondo, avendo vissuto in Asia, Medio Oriente e Africa, per la maggior parte della mia vita da adulto. Pur portando dentro i valori della mia cara Italia, vedo il mondo attraverso lenti multi-etniche e multi-culturali. Letteralmente non vedo le persone attraverso il colore della loro pelle... Sono daltonico alle razze. Proprio per questo il messaggio di pace e uguaglianza di Muhammed Ali ha fatto breccia nella mia anima.” Il grande Muhammed Ali nasce Cassius Marsellus Clay nel Gennaio 1942, a Louisville, in Kentucky. A 22 anni è giá Campione del Mondo dei pesi massimi con il suo nome di battesimo, ma nel 1967, dopo essersi rifiutato di arruolarsi nell’esercito in un clamoroso gesto d’opposizione alla guerra in Vietnam, perde il titolo e viene bandito dalla box professionale. Ali non si scoraggia, anzi si imbarca in un lungo periodo sabbatico dove esplora spiritualità e eguaglianza razziale. Una vera e propria missione che lo porta in Africa, accolto come un eroe e un messaggero di pace. Al rientro negli Stati Uniti si trova a stretto contatto ed intellettualmente allineato con figure storiche come Malcolm X e Dr. Martin Luther King Jr., unendosi - a tutti gli effetti - ai padri del movimento per i diritti civili, che oggi si manifesta anche attraverso Black Life Matters. Quando viene finalmente riammesso nel circuito del pugilato vince nuovamente il titolo di Campione del Mondo dei pesi massimi nell’incontro-scontro con il suo arci-rivale Joe Frazer, in quello che è stato definito “L’incontro del secolo”. “Ho vissuto la storia di Muhammed Ali attraverso libri, i documentari, le fotografie e i video.” dichiara Virgilli “E pur non essendo mai stato appassionato di pugilato, ho guardato tutti i suoi incontri storici - con l’analisi tecnica dei commentatori - per capire il talento che ha portato Muhammed Ali ad essere universalmente riconosciuto come il più grande pugile di tutti i tempi. Ma la sua virtù più grande" continua l’artista "credo sia stata l’incredibile capacità comunicativa che lo portò a diventare un ambasciatore di pace in un periodo storico colmo di tensioni. In completo contrasto con Mike Tyson, Muhammed Ali aveva la faccia da ragazzo buono e il suo sorriso ha incantato personalitá influenti a cui ha stretto la mano, come il Dalai Lama, Nelson Mandela e Barack Obama.”

 Il testo della canzone Muhammed Ali è un preciso spaccato della vita e della carriera del grande campione, con accurati riferimenti alla sua dialettica, come l’indimenticabile fluttuare come una farfalla e pungere come un’ape. La scelta della strumentazione esalta il periodo storico con grande abilità riportando alla mente le sonoritá di fine anni ‘60. Muhammed Ali si ritira dal pugilato nel 1979 e pochi anni più tardi annuncia di essere affetto dal morbo di Parkinson. Si spegne il 3 Giungo 2016 all’età di 74 anni. La canzone “Muhammed Ali” di Stefano Virgilli è disponibile su tutte le piattaforme di streaming nell’album “Punto. A capo.”, brano numero 7. “Muhammed Ali” su Youtube: http://vrg.li/ma-y “Muhammed Ali” su Spotify : http://vrg.li/ma-s

 

Sonia Bellin

 

giovedì 18 febbraio 2021

IL NUOVO E ATTESISSIMO SINGOLO DI EMANUELE PICOZZI

 



Uscito il 5 febbraio 2021,“Il Destino non deve parlare” è il secondo  e nuovissimo singolo tratto dal nuovo Ep di Emanuele Picozzi , di cui l’uscita è prevista per la fine del 2021.

Emanuele Picozzi propone una ballata melodica in pieno stile romantico, ma con una sonorità molto attuali e dove la vocalità dell’artista, riesce ad amplificare ogni tratto musicale del brano. Il testo de “Il Destino non deve parlare” propone il tema dell’amore contrastante e racconta di come questo sentimento, nella sua  irrazionalità, è capace di rompere ogni schema, un amore che all’apparenza sembra destinato nemmeno a cominciare ma che poi, si rafforza nel suo stesso crescere. Scritto da Emanuele nel 2019 e prodotto e arrangiato dal noto cantante Jazz “Walter Ricci”,  “Il Destino non deve parlare” viene pubblicato dal cantautore ad un mese dall’uscita “anche tu lo sai” brano apripista del Nuovo lavoro discografico, dove in meno di 30 giorni, ha totalizzato più di 30.000 streaming senza alcuna spinta di uffici stampa e promoter.

25 anni, Emanuele è stato premiato nelle European charts sia con un disco d’oro , che con un disco di platino radio.Finalista ad Area Sanremo e con più di 400.000 Followers sui social, il cantautore vanta un tour soul a Londra, l’ “Emanuele Picozzi live in London 2020”.

“Io l’estate tu l’inverno, non ci incontriamo mai, ci separa tutto…”, un sorriso che non passa, una distanza troppo vicina… Un gioco di contrasti dove l’ossimoro torva un senso, con la levità della voce di Emanuele, che sembra sollevare le note, per farle librare in alto.

“Io mi voglio ritrovare anche quando non ci sei”  è forse la frase più rappresentativa del brano in cui la forza di non volersi abbattere, di mantenere intatta la propria identità, cerca di trovare un compromesso con se stesso per lasciare spazio a chi ci sta a fianco ma, quando questo diventa impossibile, capiamo allora quanto la vita, come la musica, necessita di armonia. Si vedono immagini sfuggenti, che scorrono come le scene di un film mentre le parole inseguono una melodia rarefatta, con  la malinconia timbrica di Emanuele e con un grande dispiego di arrangiamenti  che risuonano nelle sembianze di una musica  etnica, mentre il senso dell’attesa che pervade in tutto il brano, si sofferma sulle ultime e toccanti parole: “Non voglio che l’amore sia passeggero, di me avrai solo il buono… spero”.

Sonia Bellin

Link social

https://instagram.com/emapicozzi

https://youtube.com/c/EmanuelePicozziofficial

https://m.facebook.com/emanuelepicozzipaginaufficiale

venerdì 12 febbraio 2021

INTERVISTA A STEFANO VIRGILLI



Abbiamo il piacere di avere con noi un artista i cui orizzonti- non stiamo parlando solo di musica-sono davvero ampi, il cantautore Stefano Virgilli, classe 1978, si autodefinisce infatti globe trotter…ma chiediamo direttamente a Stefano di spiegarci questa interessante espressione che fa riferimento ai tanti viaggi da lui intrapresi…



Ben venuto innanzitutto..cominciamo quindi da questa definizione con cui ami descrivere il tuo essere artista e non solo….

 

Grazie per l’introduzione Sonia. Si, a globe trotter... come sai in inglese globe significa globo e trotter e’ un cavallo al trotto. Sono del segno zodiacale cinese del cavallo e a scacchi sono letale con il cavallo. Convergenza di significati. Un globetrotter e’ qualcuno che non riesce a stare fermo in un posto. Ho vissuto in 3 continenti, 4 regioni, 5 paesi. Di nazione ne ho visitate oltre 60. In alcuni anni come 2016 e il 2018 ho viaggiato piu’ di 50 volte in un anno, quasi una volta alla settimana. Ma il purtroppo, COVID mi ha messo al palo per un po’, cosi’ sono tornato a scrivere canzoni e produrre musica. Sono felice cosi’, con viaggi attraverso le mie canzoni.

 

Il brano con cui ti presenti si intitola “Muhammed Ali” e ha per protagonista proprio il celebre pugile passato alla storia per questioni anche legate al razzismo, all’integrazione e ai diritti civili in generale…

Come mai la scelta di un brano di così largo interesse sociale…e quanto è stato difficile affrontare una tematica  così delicata, toccando anche momenti inerenti la vita privata del personaggio?

 

Muhammed Ali e’ stato non solo il piu’ grande campione di box di tutti i tempi, ma anche una delle figure chiave nella transizione dagli Stati Uniti delle leggi razziali alla visione di coesistenza etnica attuale, anche se c’e’ ancora molto da fare in termini di tolleranza religiosa. Quando Muhammed Ali si converti’ all’Islam e prese il nome che lo rese famoso, durante una conferenza stampa pre-incontro il suo avversario si rifiuto’ di chiamarlo con il nuovo nome, riferendosi a lui con il suo nome di Battesimo, Cassius Clay. Per tutta la durata dell’incontro che ne segui’, Muhammed continuo’ ininterrottamente ad urlare: “Say my name!” (“Di’ il mio nome!”) dopo ogni pugno all’avversario fino a metterlo al tappeto. Questa era la sua filosofia di “lotta” - protetta da guantoni ed all’interno di regole precise - insistente ed inesauribile fino alla vittoria della guerra, battaglia dopo battaglia. 

 

Nonostante la tua eterogeneità culturale, sottolineando poi il fatto che vivi all’estero, hai comunque deciso di presentarti con un testo in lingua italiana…

Si, e’ vero. Ed e’ anche molto strano perche’ dopo 15 anni all’estero, pensando e parlando inglese tutto il giorno e tutti i giorni, il mio italiano si e’ un po’ - diciamo  - arrugginito. Quando parlo colloquialmente con mia madre e mio fratello, di tanto in tanto chiedo se sto usando la parola giusta, poiche’ alcune cose le ho imparate a dire in inglese e non so come tradurle in Italiano... specialmente le frasi idiomatiche. Tuttavia, fin da bambino amavo scrivere poesie in Italiano: la rima mi e’ sempre venuta naturale. Soprattutto la lingua madre viene registrata in una parte del cervello legata alle emozioni, mentre le lingue imparate dopo sono piu’ logiche. Quindi ci sta che la mia lingua preferita per il lavoro e per la vita di tutti i giorni sia l’inglese, mentre per l’espressione artistica sia l’italiano.



Il singolo è tratto dal tuo ultimo album “Punto. A Capo”, pubblicato nel Gennaio 2021, quali altri temi sono affrontati nelle altre tracce…?

Bella domanda. In “Punto. A capo” spazio fra temi molto distanti fra loro. Siccome ho elencato le canzoni in ordine alfabetico, permettimi di fare la lista dei titoli, l’anno in cui l’ho scritta e il tema principale di ognuna delle altre 7 canzoni.

 

1. Alba Rossa (2019) e’ la storia di una ragazza la cui madre e’ stata uccisa e non sa darsi pace, neppure davanti alle immagini in televisione dell’assassino arrestato. Una metafora per le persone che non sanno liberarsi del proprio passato e si accaniscono contro tutto e tutti.

2. Baciami se sei da sola (2020) e’ dedicata ad una mia cara amica che ha perso la propria madre da adolescente ed e’ caduta in una profonda depressione, per poi rialzarsi e diventare la persona splendida che e’ oggi. Nella canzone le auguro di trovare l’amore della sua vita.

3. Di plastica (2018) dedicata ad una ragazza - un po’ strana - con la quale ho avuto una relazione molto intensa, per poi scoprire che quando eravamo insieme fingeva di amarmi, ma quando l’ho lasciata si e’ innamorata davvero. A ricordarci che spesso amiamo di piu’ le cose che abbiamo perso.

4. Granelli di sale (2018) questa straziante canzone - come puoi sentire nella mia voce mentre la incidevo - e’ la canzone che ho scritto in aereo da Bologna a Istanbul ritornando dal funerale di mio padre. La mattina portavo la sua bara al cimitero sotto la neve. La sera ho scritto la canzone.

5. I’m crazy (2017) ha una storia interessante. Questa canzone l’ho sognata. Mi sono svegliato con il ritornello in mente e le parole sono arrivate “dall’alto”. Il testo parla del mio divorzio e di come alla fine l’ho accettato, finalmente lasciandolo nel passato.

6. La dolcezza di lei (2019) e’ una storia a cui tutti possiamo relazionarci. Si parla di quando tutto gira bene, e non abbiamo alcuna preoccupazione. Poi lentamente diventiamo arroganti e crediamo di meritare di piu’. Dice che”il passato era solo un rumore” e che “il futuro si comanda col cuore”.

7. Muhammed Ali (2019)

8. Walzer di carta (2019) una canzone che parla di come l’incontro con una persona speciale possa renderci forti e dare colore alla nostra vita anche con momenti banali vissuti insieme.



Oltre ad essere autore e compositore dei tuoi brani, se anche produttore, quali altre esperienze stai portando avanti in concomitanza con la scrittura delle canzoni…?

Sono certamente poliedrico. Ho un sacco di hobby. Per un periodo ho anche creato gioielleria. Amo l’espressione artistica in tutte le sue forme. Per questo al momento sto promuovendo una community per artisti della musica su voxlab.net dove si puo’ parlare di musica, richiedere consigli sulla produzione musicale e anche offrire servizi a pagamento.




Hai dichiarato: ”Vedo il mondo attraverso lenti multi-etniche e multi-culturali, non vedo le persone attraverso il colore della loro pelle... Sono daltonico alle razze”. ..quanta ispirazione hanno apportato alla tua musica i tanti viaggi, gli incontri e le culture che hai conosciuto…?

Sai che lo intendo davvero. Ho amici in Asia che mi dicono che la loro carnagione e’ scura. Io li guardo perplesso perche’ a me non sembrano affatto scuri. Poi accostano il loro braccio al mio, e solo allora mi accorgo della differenza del tono. Avendo visto cosi’ tanto mondo, mi rendo conto che in superficie siamo tutti diversi, ma in fondo siamo tutti uguali. Ci arrabbiamo per le stesse cose, ci innamoriamo nello stesso modo. La nostra individualita’ dipende da come reagiamo a stimoli universali. In questo primo album ho parlato molto di perdita (come in uno dei sei TEDx in cui ho presentato “L’arte di perdere tutto e rimanere positivi.”). Tutti abbiamo paura di perdere: la faccia, il denaro, in una gara, al gioco, l’amore, una persona cara. Ed inevitabilmente succede. Non esiste essere umano - di nessuna nazionalita’, etnia o religione - che non abbia mai perso nulla. Ma nonostante questa costante, continuiamo ad illuderci essere in grado di poterci proteggere dal “perdere”. Anche un campione come “Muhammed Ali” ha perso qualche incontro. In “Punto. A capo.” parlo dell’importanza della reazione alla perdita. Lasciare che la tristezza e lo sconforto ci tengano compagnia per un po’, ma poi avere la forza e il coraggio di rialzarsi per rimettersi in gioco.

 

Intervista a cura di Sonia Bellin

 

 


martedì 2 febbraio 2021

 


LA PACE, I DIRITTI, L’UGUAGLIANZA CIVILE:

”MUHAMMED ALI” E’ IL NUOVO SINGOLO DI STEFANO VIRGILLI

 

Dal suo ultimo album“Punto. A Capo”, pubblicato nel Gennaio 2021, vi presentiamo il nuovissimo singolo di Stefano Virgilli.

Classe 1978 Stefano è un cantautore che si autodefinisce globe trotter. “ Amo scrivere canzoni e amo divulgare significati profondi.” Dichiara l’artista, che girando il mondo e percorrendo in lungo e in largo l’Asia, il Medio oriente e l’Africa, non dimentica mai le sue radici italiane.”Vedo il mondo attraverso lenti multi-etniche e multi-culturali, non vedo le persone attraverso il colore della loro pelle... Sono daltonico alle razze”.Sono queste le credenziali di Stefano Virgilli che si presenta al pubblico italiano e non solo, con un singolo il cui messaggio di pace ed uguaglianza, tenta di sensibilizzare la discriminazione e l’odio razziale che ha percorso, e purtroppo continua a percorrere la civiltà umana. E’ proprio da quest’ultima definizione che vuole partire Virgilli con “Muhammed Ali”, ovvero dal considerare l’essere umano alla stregua della sua umanità, senza distinzione di colore e senza alcun pregiudizio. Il titolo del nuovo singolo fa immediatamente intuire quanto le gesta di  Muhammed abbiano ispirato Virgilli nella composizione del brano che è diventato poi un pretesto, per raccontare un uomo con degli ideali che ha combattuto una grande battaglia per i diritti sociali.

Muhammed Ali nasce Cassius Marsellus Clay nel Gennaio 1942, a Louisville, in Kentucky. A 22 anni è giá Campione del Mondo dei pesi massimi con il suo nome di battesimo, ma nel 1967, dopo essersi rifiutato di arruolarsi nell’esercito in un clamoroso gesto d’opposizione alla guerra in Vietnam, perde il titolo e viene bandito dalla box professionale. Ali non si scoraggia, anzi si imbarca in un lungo periodo sabbatico dove esplora spiritualità e eguaglianza razziale. Una vera e propria missione che lo porta in Africa, accolto come un eroe e un messaggero di pace. Al rientro negli Stati Uniti si trova a stretto contatto ed intellettualmente allineato con figure storiche come Malcolm X e Dr. Martin Luther King Jr., unendosi - a tutti gli effetti - ai padri del movimento per i diritti civili, che oggi si manifesta anche attraverso Black Life Matters. Quando viene finalmente riammesso nel circuito del pugilato vince nuovamente il titolo di Campione del Mondo dei pesi massimi nell’incontro-scontro con il suo arci-rivale Joe Frazer, in quello che è stato definito “L’incontro del secolo”. “Ho vissuto la storia di Muhammed Ali attraverso libri, i documentari, le fotografie e i video.” Racconta Virgilli, “E pur non essendo mai stato appassionato di pugilato, ho guardato tutto i suoi incontri storici - con l’analisi tecnica dei commentatori - per capire il talento che ha portato Muhammed Ali ad essere universalmente riconosciuto come il più grande pugile di tutti i tempi. Ma la sua virtù più grande" continua l’artista "credo sia stata l’incredibile capacità comunicativa che lo portò a diventare un ambasciatore di pace in un periodo storico colmo di tensioni. In completo contrasto con Mike Tyson, Muhammed Ali aveva la faccia da ragazzo buono e il suo sorriso ha incantato personalitá influenti a cui ha stretto la mano, come il Dalai Lama, Nelson Mandela e Barack Obama.” Muhammed Ali si ritira dal pugilato nel 1979 e pochi anni più tardi annuncia di essere affetto dal morbo di Parkinson. Si spegne il 3 Giungo 2016 all’età di 74 anni.

Il testo della canzone è un preciso spaccato della vita e della carriera del grande campione, con riferimenti precisi al suo modo di comunicare e di intrattenere il suo pubblico, mentre  la  scelta della strumentazione esalta il periodo storico grazie alle sonoritá di fine anni ‘60.

 E’ possibile ascoltare  “Muhammed Ali” in  streaming nell’album “Punto. A capo.”, il brano è infatti presente in tutte le piattaforme digitali alla traccia  numero 7.

 “Muhammed Ali” su Youtube: http://vrg.li/ma-y

“Muhammed Ali” su Spotify : http://vrg.li/ma-s