giovedì 17 dicembre 2020


INTERVISTA A MARIA MARINO

Abbiamo il piacere di avere di nuovo con noi MARY MARY, al secolo Maria Marino, cantante, interprete e autrice calabrese che, dopo lo straordinario successo avuto nemmeno un anno fa , nelle piazze di Sanremo, durante il festival della canzone italiana, ritorna ora con un nuovo inedito…

Ben ritrovata cara Maria, in apertura ho ricordato di questa tua straordinaria esperienza che hai avuto la fortuna di vivere prima dell’emergenza sanitaria, la quale sta eclissando non solo la musica, ma l’arte in generale, mettendo fine a molti eventi in cui essa era la protagonista..cosa ne pensi di tutto cio’?

Grazie cara .un saluto a tutti i lettori. Riguardo l’emergenza sanitaria reputo stiamo vivendo una situazione inverosimile, inaspettata e al di là di qualsiasi immaginazione. È da considerare una calamità che ci ha devastato sia nel sociale che nella vita privata e sanitaria Ha cambiato completamente il nostro modo di approcciarsi alla vita isolandoci soprattutto e proprio nel momento del bisogno e allontanandoci dagli affetti familiari e dalle nostre piccole grandi abitudini di vita quotidiana e non. Questo virus ha minato nelle fondamenta la società .Certo chi vive come me con la musica e per la musica si è trovato la strada sbarrata e tutte le porte chiuse , così come è successo in quasi tutti i campi nella società, anche se per fortuna alla creatività non ha potuto fare nulla.

 

Infatti,  Nonostante tutto, come si dice, la musica non si ferma e i tanti artisti che si sono ritrovati a fare i conti con i concerti mancati e i concorsi bloccati, hanno trovato in questo, un motivo in più per concentrarsi nella fase produttiva, componendo nuovi brani….

Proprio così,  almeno alla creatività artistica non ha potuto fare nulla, anzi con il fatto che per la maggior parte del tempo dobbiamo stare a casa possiamo migliorarci, esplorare e approfondire di più la nostra cultura musicale

 

Date le condizioni attuali da parecchi mesi a questa parte, il web e quindi le piattaforme digitali, ma anche la sempre amata radio, sono diventati dei punti di forza e le uniche opportunità di visibilità, come ti ritrovi in questo modo digitale di ascoltare e fruire la musica, sia da ascoltatrice che da artista…?

 

In effetti ora noi artisti usiamo molto il Web con i nostri canali su Facebook, YouTube e istagram pubblicando video live dei nostri lavori o delle dirette per tenerci in contatto con il nostro pubblico. Anche le radio ci sono di grande aiuto e ci permettono di far  girare nell’etere i nostri Lavori per farli ascoltare e salire in classifiche di gradimento , grazie al lavoro di bravissimi conduttori e speaker.

 

Veniamo però al tuo nuovo singolo, che hai appunto lanciato recentemente in radio, si intitola “Angeli nell’inferno”, per cui partiamo proprio da questo, dal titolo…?

La vita è fatta d'amore e per l’amore, con tutte le sue varie sfaccettature . Quindi questo argomento per me è un tema ricorrente e con” Angeli nell’Inferno” ho appunto voluto identificare il sentimento dell’Amore con la purezza degli Angeli e con l'Inferno tutte le problematiche cui l'uomo va incontro durante il suo percorso sulla terra. In particolar modo mi riferisco al fatto che l’uomo molto spesso usa l'aggettivo indefinito “PER SEMPRE “, dandolo quasi per scontato . Ma è pure vero che il sostantivo “FINE” è una costante della nostra vita, a cui non vogliamo dare il giusto peso Infatti finisce il giorno, finisce un bel film, può finire un’amicizia così come può finire un amore. In ogni caso lasciandosi dietro sempre una scia di vuoto. In questo brano, appunto Affronto la fine di un amore non voluta, né cercata, tantomeno desiderare dal partner, ma sopraggiunta perché il tempo sulla terra di uno dei due è finito. Questo per quanto duro possa essere, non vuol dire che non valga la pena di dare inizio alle cose, che sia un’iniziativa, un’idea, un Amore e siccome i sentimenti per fortuna non fanno parte del beni materiali ma l’uomo oltre a essere un corpo fisico ha anche un’anima e questa è infinita l’amore trova la sua dimensione e non disperdere la sua intensità con la morte .

 Sebbene diverso, soprattutto nella parte lirica, il brano richiama comunque le tematiche già affrontate e a te tanto care dell’amore e del coraggio, in particolare dal punto di vista femminile…

Certo il coraggio serve molto spesso per delle decisioni o scelte che la vita ci porta a fare ogni giorno mettendoci a dura prova, indipendentemente del sesso o dell’età o della razza , e soprattutto a volte siamo costretti a prendere delle decisioni che non avremmo mai voluto né pensato di Dover prendere. Come nel caso della perdita di un amore o di un caro e con questo brano appunto, ho tenuto presente chi rimane e deve fare i conti ogni giorno con la mancanza fisica e con il vuoto dell’assenza, che ci appare incolmabile. Ma per poter andare avanti, ci si deve vestire di CORAGGIO e bisogna lasciare andare verso la luce ,chi si ama, liberandoli dal senso di angoscia per la nostra solitudine. È necessario andare oltre , usare i propri sentimenti e le proprie sensazioni per potersi rincontrare con i propri cari o con il proprio amore in un luogo sereno e non convenzionale , seguendo appunto la via dell’arcobaleno come punto di incontro che da sempre fa da Ponte tra la realtà e il sogno (Video https://youtu.be/MoMbG630vT8 ANGELI NELL’INFERNO )

 

A proposito del mondo delle donne, in quanto artista, ma soprattutto in quanto donna (e madre) hai preso parte a diverse iniziative in questo ambito, in particolare hai avuto un’esperienza nel mondo del cinema….

 Sì hai toccato i tasti giusti .Nel Nuovo Album “CALEIDOSCOPIO” i cui brani si trovano già su YouTube ed è scaricabile da tutte le piattaforme digitali, riguardano sia l’essere donna, che l’essere mamma, argomento a cui tengo tanto. Inoltre ho avuto l’onore di partecipare in alcuni film il cui argomento trattato era il cosiddetto “AMORE MALATO”. Che ogni anno provoca la morte ingiusta di tante donne innocenti. L'Amore se è vero Amore ti deve RENDERE LIBERA

 

E per concludere, qualche altro progetto in vista che ci vuoi svelare, magari un brano natalizio…?

 Io amo molto il Natale e ciò che rappresenta, sia per quanto riguarda il valore religioso, che la gioia che racchiude nel calore delle luci ,che avvolgono le case e le strade facendo respirare aria di spensieratezza e di festa. Ancora una volta vengono avanti gli affetti, anche se purtroppo questa pandemia ha stravolto tutto il nostro mondo e le nostre sane abitudini. Magari può servire a far rivalutare la famiglia e non darla più per scontata.Quindi a tal proposito ho da poco cominciato la promozione del mio brano e il video “È Natale” Dove appunto cerco di rivalutare il Natale come momento di unione e riunione con i nostri affetti più cari. Basta andare sul mio canale YouTube (https://www.youtube.com/channel/UC7TsPNAAPVIvNKZQP0U6qQ Maria Marino Artist... video https://youtu.be/gHZ4U7q93kE È NATALE)


mercoledì 16 dicembre 2020

 

 

INTERVISTA AI SOUND’S BORDERLINE

 

Dopo l’uscita del loro nuovo singolo e del relativo videoclip, abbiamo incontrato Angelo Argento, Ylenia Ancona e Matteo Furio, ovvero i SOUND’S BORDERLINE…

 

 

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Benvenuti ragazzi,

 

allora, innanzitutto, domanda obbligata in un certo senso, dato che il motivo è abbastanza ravvisabile, tuttavia immagino che gli ascoltatori e il pubblico che ancora non vi conosce, voglia sapere come mai vi chiamate proprio così?

 

Ciao, grazie per averci dato questo spazio. Allora, iniziamo con il dire che Sound’s Borderline significa letteralmente confine del suono, ma in realtà il Borderline è anche un disturbo comportamentale che provoca emozioni contrastanti, proprio come i nostri brani.

 

 

Il brano che attualmente state promuovendo si intitola “I’m a liar”, sia tratta del vostro primo singolo?

 

Si, è il nostro primo singolo sotto la nuova etichetta della Pan Music Prod, diciamo che è l’inizio di un nuovo progetto più grande.

 

 

Ascoltando ““I’m a liar”, non può non saltarmi in testa lo stile dei Royal Blood, band inglese di di nuova generazione che risponde molto al genere stoner rock, ma i cui riferimenti al classici rock sono imprescindibili.

 

Si, infatti il nostro genere si avvicina moltissimo al genere suonato dai Royal Blood. Ci sono molte band che ci hanno influenzato molto sia della nuova, che della vecchia generazione. 

 

 

Si tratta di una brano dalle forti cadenza stoner, con rimandi al grunge, persino al metal…ma qual’è l’idea di fondo che meglio vi definisce, il vostro stile principale…?

 

Il nostro stile principale possiamo definirlo dirty rock, ma c’è molto appunto come detto prima, di Royal blood, ma anche di rom Above 1979, Queens of the Stone Age. 

 

 

In generale, cosa ne pensate delle realtà musicali emergenti e, quanto queste hanno ispirato la vostra formazione musicale?

 

Secondo il nostro modesto parere ci sono delle proposte musicali davvero valide nell’ultimo periodo, sia in Italia che all’estero. La differenza sostanziale che c’è nella scena musicale Italiana è che la maggior parte delle volte a queste “realtà” non vengono date le giuste attenzioni e il giusto risalto per emergere a meno che queste non si "omologhino" a quelli che sono gli standard musicali italiani perdendo così la loro personalità sonora. Sicuramente queste realtà, specialmente se simpatizzanti del genere, ci hanno in qualche modo ispirato non tanto dal punto di vista musicale tanto quanto per il percorso da seguire e come affrontarlo, capire quali sono le tappe da loro affrontate e affrontarle, se possibile, anche meglio.

 

Come si evince dal titolo il singolo “I’m a liar” tratta il tema della bugia e di tutto l’universo della finzione..quanto il rock e il metal si addice a tematiche come questa e quali sono poi le ispirazioni per i testi delle vostre canzoni.?

 

Sicuramente le sonorità sporche e taglienti che accomunano questi due generi si addicono molto al tema della bugia trattato rabbiosamente nel nostro singolo. Senza ombra di dubbio,


una forte influenza per il tema trattato è data dalle tante delusioni che hanno fatto parte del nostro percorso musicale, aspettative che sono state deluse e che abbiamo considerato come una sorta di bugia nei nostri stessi confronti.

 

Oltre all’attuale singolo, state elaborando un album o un ep…quali altri progetti sono in programma…?

 

Momentaneamente abbiamo in programma la registrazione e la pubblicazione di altri nuovi singoli che in seguito completeranno un ep, nel frattempo cercheremo di essere più attivi sui social e magari in futuro pubblicizzare il nostro progetto suonando il più possibile live con un tour in tutta Italia!

 

venerdì 11 dicembre 2020

INTERVISTA ALLA BAND “LUI”

  Si presentano con il loro nuovo singolo “ORMAI NO”, presente in diverse playlist su Spotify, e si distinguono per un approccio musicale che fonde l'elettronica con il Rap ed il grunge... stiamo parlando appunto dei Lui, ovvero Davide Lui, Alessandro Esposito e Oscar Pangolini che abbiamo intervistato per farci raccontare qualche curiosità musicale sul loro progetto…

 

Ben trovati ragazzi. Cominciamo dalla nascita della band…l’idea creativa alla base di tutto che vi ha portato ad unire le vostre forze per produrre i primi brani…

 Abbiamo sempre suonato insieme, quindi non saprei dirti con esattezza come o quando è nato questo progetto. Probabilmente ha iniziato ad assumere una forma più definita nel momento in cui abbiamo costruito un piccolo studio casalingo.

Lavorare in maniera homemade e indipendente ci ha permesso di non dover più sottostare ai limiti tempistici che generalmente si hanno in una sala prove o in uno studio di registrazione.


Passando ora al singolo con il quale avete deciso di presentarvi in radio….avete spiegato come questo sia nato durante la quarantena, che cosa in particolare vi ha mosso per la composizione…?

  Per il testo mi è bastato abbandonarmi a ciò che so fare meglio: rimuginare. La quarantena mi ha solo dato più tempo per farlo. Il beat,invece, è nato quasi un anno primo con il campionamento del brano di una popolare band alternative rock italiana.

 Dal punto di vista musicale, attraversate vari territori musicali, tra cui il rap, il rock, l’elettronica, lasciando che le sperimentazioni travolgano ogni tratto sonoro, ma di preciso, quali sono le realtà musicale a cui vi ispirate?

Etichettarsi risulta quasi sempre controproducente. Rock, elettronica o rap sono solo termini di comodo il più delle volte. Noi ascoltiamo di tutto: dai Nirvana a Travis Scott. Al momento stiamo facendo ogni pezzo diverso dal precedente nell’intento di trovare un'identità totalmente nostra.

 Tra poco partirete con una promozione attraverso le playlist Spotify, quali sono le vostre aspettative e che ne pensate delle piattaforme digitali per l’ascolto  della musica…?

 Abbiamo scelto Spotify perchè non abbiamo né i soldi né il pezzo giusto per fare una promozione radiofonica. Scherzi a parte. Riteniamo che Spotify sia più in linea con i tempi attuali. La gente si sta spostando sempre più verso le piattaforme di streaming musicale, e quindi, lo vediamo come il miglior trampolino di lancio.

 A proposito di digitale, anche il vostro approccio musicale si avvale di strumenti digitali, tuttavia avete spiegato come negli ultimi tempi vi sia stata nella vostra attitudine strumentale, un’evoluzione verso l’analogico…come mai questa esigenza..?

 In realtà è l'esatto opposto. Siamo partiti suonando in una band più canonica e siamo poi finiti quasi totalmente nel mondo del digitale. Con un software puoi fare molte più cose e le possibilità di sperimentazione sono infinite. D'altro canto avere un background di questo tipo ci dà la possibilità, all' occorrenza, di inserire una chitarra o un giro di basso elettrico senza nessun tipo di problema.

Oltre al singolo “Orami no” ci sono altri brani che possiamo ascoltare…inoltre ci sarà o c’è in programma un album…?

 Album al momento no. La nostra intenzione è di continuare con i singoli ancora per un po', poi in futuro si vedrà. Il vero percorso deve ancora cominciare.

 https://youtu.be/YBpbh_XH5gs


giovedì 10 dicembre 2020

A BREVE IN RADIO ALESSIO PIAZZOLLA

 


 

Fra pochi giorni entrerà in un circuito radiofonico di oltre 200 emittenti con il suo nuovo singolo Alessio Piazzolla, cantautore, musicista, produttore e  figlio d’arte. Il padre di Alessio Piazzolla, infatti militava come batterista negli  anni ‘60/’70, dove con la sua band, ha suonato in svariati locali italiani  al fianco di gruppi come I Bisonti, I Camaleonti, I New Trolls, Gli Equipe 84 e tanti altri.

Alessio si affaccia nel campo della musica all’età di 10 anni, seguendo amici di famiglia che suonavano in eventi pubblici e privati, quando comincia  con loro a cantare qualche canzone di quell’epoca, cosa che fece diventare il canto, per Alessio, la sua passione.

Questa passione lo porta a prendere lezioni di pianoforte, e da lì a qualche anno, comincia ad esibirsi in vari eventi pubblici o privati accompagnandosi con la tastiera.

Negli anni 2000 presero sempre più piede le basi delle canzoni su Internet: non vedendo sbocchi e di conseguenza non avendo più stimoli, decide di abbandonare la tastiera.

Nel 2005, invece, avviene la svolta, ovvero l’incontro con Raffaele Gottardi, noto musicista, arrangiatore e titolare di uno studio di registrazione, il quale gli propose quella che sarebbe diventata la registrazione del suo primo disco di cover dal titolo “Première”, pubblicato nel 2008. Da lì nacque tra i due una lunga collaborazione che vive tutt’ora.

Nel 2009invec, Alessio  entra a far parte di una prestigiosa Accademia dello spettacolo di Milano per affinare le sue tecniche di canto, li conosce Frank Zasa, cantante, musicista, arrangiatore e produttore con il quale instaura fin da subito una grande amicizia e un’ottima collaborazione artistica che lo porta, da lì a poco, ad esibirsi in vari teatri e a partecipare a svariati concorsi qualificandosi anche come finalista in eventi come Una Stella Sarò, Premio Mia Martini e Sanremo giovani.

Nel 2014 esce il suo secondo album titolo “Io x Te”e, nello stesso anno, assume un ruolo da produttore rilevando la storica etichetta discografica Proxima centauri Records. Comincia così a lavorare sempre più attivamente da produttore; dapprima per il suo terzo disco “eccomi”, uscito nel 2016 e poi per diversi. Sono anni di pausa in cui Piazzolla si dedica completamente alle produzioni, ma ecco che, nel novembre 2020, esce con il suo nuovo singolo intitolato

“Non voglio perderti”, brano che Alessio ha scelto come apripista del suo quarto lavoro discografic, la cui uscita è prevista per il 2021.

 

Sonia Bellin

 

 

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mercoledì 2 dicembre 2020

IL SUCCESSO IN RADIO DI MARIA MARINO

 


Da qualche settimana in radio e già ANGELI NELL’INFERNO di Maria marino è entrato nella classifica  dei brani indipendenti  più trasmessi dalle radio italiane. Stiamo infatti parlando di un’interprete, abituata al successo radiofonico  e che due anni fa ha partecipato ad un importante contest con il brano “D’Amore Morirei” grazie al quale, ha potuto poi prendere parte al noto CAMPUS MUSICALE CET MOGOL.

Coautrice della maggior parte dei brani, Maria Marino collabora con L'ETICHETTA DISCOGRAFICA BIGFAT MUSICPRODUCTION e di recente è stata anche protagonista di un’ incredibile esperienza cinematografica a sfondo sociale, avendo poi la soddisfazione di comparire su grandi testate nazionali quali “EVA 3000” e “VIP”.

Soltanto poche settimane prima del lockdown di marzo, a febbraio la cantante è stata anche invitata nella città di Sanremo durante il Festival della canzone italiana, dove ha avuto modo di aumentare la sua visibilità e di farsi conoscere al grande pubblico, grazie alle numerose interviste nelle radio presenti durante la kermesse canora. Tante sono state le attenzioni da parte della critica e dei giornalisti sparsi per i palchi e per le piazze gremita di gente  e tanti i ricordi che Maria ha riportato nella  sua amata Calabria, con un ritorno che ha entusiasmato tutti i suoi conterranei i quali l’hanno accolta a braccia aperte.

 Recentemente entrata a far parte anche di una associazione culturale denominata, BELLATRIX In cui creano eventi di spettacolo a tutto tondo, nel campo della moda, cinema e intrattenimento, l’artista non si ferma un attimo e oltre a coltivare la sua attività artistica di cantautrice, si mette in gioco a 360 ° con l’arte dello spettacolo. Dopo la pubblicazione in radio di diversi singoli, la Marino ha rilasciato il suo ultimo album di inediti intitolato CALEIDOSCOPIO e disponibile in tutti i digital store.

Il nuovo singolo è invece tutt’altro che colori e suoni eterei e, già dal titolo, si evince la contraddittorietà insita nel testo dove si analizza la sfuggevolezza del tempo e della transitorietà dei momenti belli vissuti. “L'uomo molto spesso usa il termine per Sempre. Ma purtroppo la parola fine è una costante nella nostra vita. Quindi finisce il giorno, finisce un bel film , può finire un'amicizia, lasciandosi dietro sempre un senso di vuoto. Tutto ha un inizio, ma tutto prima o poi si concluderà con la parola fine . Questo non vuol dire che non valga la pena di dare inizio alle cose, che possa essere un’iniziativa, un’idea, un amore. Per fortuna i sentimenti non fanno parte dei beni materiali” spiega Maria; come direbbe Gregori “Qualcosa rimane…” e questi appunto sono i sentimenti di cui non possiamo fare a meno. In questo brano continua la Marino, “affronto appunto la fine di un amore non voluta, né cercata, tantomeno desiderata dai partner, ma sopraggiunta, perché il tempo sulla terra di uno dei due è finito.” Nonostante il dolore però subito da chi resta, il legame non si spezza e la morte non estingue l’amore sempre vico e presente nell’anima e nel cuore di chi lo ha vissuto e ci chi continua a viverlo. . “ Ovviamente chi rimane deve fare i conti con la mancanza fisica e con il vuoto che rimane. Perdendo la vita di calore e di colore, vivendo ogni giorno come un continuo inverno in un cupo inferno. Ma c'è un momento in cui ci deve vestire di coraggio e bisogna lasciare andare chi si è amati. Bisogna andare oltre, usare i propri sentimenti e le proprie sensazioni ,per potersi rincontrare con i propri cari. In un luogo sereno e non convenzionale, seguendo la via dell'arcobaleno che da sempre fa da ponte tra la realtà e il sogno”.

 

Sonia Bellin

mercoledì 25 novembre 2020

STRANO EFFETTO: IL NUOVO SINGOLO DI MARTA TRONCI

 



Dopo lo straordinario successo di “Non ho più regole”, arriva il nuovo brano  di Marta Tronci, cantante che a nemmeno vent’anni, vanta un curriculum degno di un’artista più che affermata. Le prime esperienze canore iniziano infatti nel 2010 con il coro Sant'Efisio di Capoterra, seguita dalla fortunata partecipazione al "Tour Music Fest", nonché dal prestigioso Cet di Mogol, dove ha modo di seguire uno stage formativo. Nel  2015 prende parte  al concorso nazionale "Nuove vocine Castrocaro" arrivando in semifinale e, in seguito, ad un Eurofestival in Romania, dove vince il premio speciale della giuria internazionale  come miglior testo.

Nel 2016  Marta Tronci si classifica al terzo posto del  concorso internazionale “Suoniamo insieme”,classificandosi al terzo posto; risulta poi in finale al Festival Autori di Sanremo, ottenendo una borsa di studio per un'accademia nelle Marche e, sempre nella città dei Fiori ,arriva in semifinale ad Area Sanremo giovani 2018.

L’anno successivo, il 2019, è invece l’anno in cui Marta è finalista al celebre

Trofeo Nilla Pizzi, fondato dal produttore Vinn Camporeale, con il quale inizia una fiorente collaborazione artistica, a cominciare dal singolo d’esordio dell’artista  “Non ho più regole”, fino a questo nuovo “strano Effetto”, che segna il ritorno e la conferma dell’artista. “E’ il mio primo singolo e l'incoronazione di quel sogno fisso che mi porto dentro da quando ero piccola”. Marta ricorda ancora  le emozioni nell’aver avuto a che fare con i professionisti del settore per la realizzazione del suo primo videoclip ufficiale; ora, più esperta, ma pur sempre emozionata, eccola protagonista delle immagini di “Strano Effetto”. Il brano, sottolinea Marta, racconta la storia di una giovane coppia e di una brutta lite che li separerà…Tra delusione e orgoglio i due si ritroveranno a fare i conti con lo Strano effetto dato dal rimorso e dalla solitudine. Per le strade della città entrambi ripercorrono tra un ricordo e l’altro gli errori fatti in passato e il pentimento di lei sarà la chiave per tornare a casa insieme.”  Da un sogno diventato realtà - quello di esprimere se stessa in modo diretto e trasparente, sena alcun limite e senza  “più regole” e da quei colori che intendevano abbattere ogni conformismo,  con “STRANO EFFETTO” Marta Tronci scava a fondo nelle emozioni e nel potere che esse esercitano su di noi. “Lo strano effetto lo viviamo nel rimorso dopo aver detto una bugia o per esempio lo viviamo quando siamo gelosi o innamorati. Lo strano effetto lo viviamo quotidianamente perché fa parte di ognuno noi ed è ciò che ci rende umani.” Spiega la cantante, la quale non esime dal ringraziare calorosamente quanti hanno reso possibile il progetto, incluso il video del brano: Paolo de Matteis, Giandomenico Zaurito, Elena Salvi, Roberta Zanaboni, Boccolo studio Fotografico e Federica Putzolu e, immancabilmente, Vinn Camporeale di Stay Record, etichetta con quale ora Marta Tronci sta pubblicando i suoi lavori…Il tutto  con un chiaro messaggio, rivolto a se stessa e agli ascoltatori e teso tra le righe di “Strano Effetto”: “A volte bisogna mettere da parte l’orgoglio…in fondo la gentilezza è gratis.”

 

Sonia Bellin

                                                                                                                        

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Link videoclip ufficiale

https://www.youtube.com/watch?v=bQSoOLP1ENw&ab_channel=StayRecordChannel

 

 

 

 

 

 

 

domenica 22 novembre 2020

“NELL’ORA DI PUNTA” IL RITORNO DI SERGIO RUSSO

 



 

 

È il nuovo singolo di Sergio Russo, cantautore con all’attivo centinaia di esibizioni live, la cui prima di queste si colloca nell’ormai lontano 1997. Classe 1978, Sergio Russo è un artista che nella sua carriera artistica  ha calcato diversi palchi prestigiosi tra i quali Rolling Stone Propaganda, Palaconcerti acquatica, Crazy driver, Tunnel, Magnolia, sia con progetti personali che con  cover band di diversi generi musicali.

Semifinalista all’Accademia di Sanremo 2007 con il brano “Diavoletto”, Sergio pubblica nel 2019 il brano “Quasi nuvole”, prodotto da DOLMEN STUDIO e, nel 2020 “Lo sbaglio”.

 

“Ho sempre fatto musica dettata dal cuore parlando quasi sempre di situazioni reali perché è quello che mi fa stare meglio e che continuerò a fare.” Dichiara l’artista che annovera Jeff Buckley e Lucio Battisti tra i suoi artisti preferiti e che sta per inserire in un circuito radio di oltre 200 emittenti il suo nuovissimo singolo intitolato “NELL’ORA DI PUNTA”. Un brano dal respiro internazionale e dal sound elettronico interfacciato da  vivaci ripercussioni di dance che ben si allinea con l’irriverenza del testo che l’artista spiega in questo modo:

 

“Nell’ora di punta accadono molte cose, si perdono di vista persone occasioni, Amori, i valori più importanti, con il rischio di non percepire tutte le vibrazioni che ci propone l’universo perché siamo troppo concentrati a fare cose fine a se stesse. Se di colpo scomparissero dalla faccia della terra tutti i dispositivi cellulari, questo video rappresenta esattamente quello che si dovrebbe vedere: persone chinate a testa bassa che ormai vuote guardano per terra.”

 

Sonia Bellin

 

 

Link video: https://www.youtube.com/watch?v=_KyE7R0MsjQ

 

Facebook : @Sergio.Russians78

 

Instagram:  SERGIORUSSO7 

 

 

 

giovedì 19 novembre 2020

INTERVISTA A EDO POP

 



Di seguito la piacevole chiacchierata con  Edo Pop, al secolo Edoardo Porcellana, interprete e cantautore astigiano il cui stile si contraddistingue per un’eleganza capace di coniugare la tradizione della canzone d’autore con la modernità del pop melodico contemporaneo…

 

Un caloroso ben ritrovato caro Edoardo…cominciamo con il tuo ritorno in radio e con un singolo, “Aspetterò domani”, che è anche title track del tuo ultimo album….

Ciao Sonia! Grazie a te per questa splendida chiacchierata!

Si esatto, il singolo che verrà trasmesso è proprio quello che da il nome all’album..”Aspetterò domani”lo definirei come un titolo di speranza e di pazienza proprio come la canzone. Un pezzo diverso da quello passato in radio mesi fa “il sorriso di aprile” più ritmato è più deciso!

Chiunque ascolti il brano può risentire l’eco della musica d’autore tipicamente italiana, tuttavia sono presenti spunti anche internazionali, con rimandi di melodie per certi versi antiche, quasi che la tua musica attraversasse il tempo per poi riportare gli stessi suoni al presente….

Proprio così! Amo molto le melodie antiche e direi anche immortali.. Il mio istinto musicale quando compongo un pezzo mi porta sempre alla musica del passato dei miei “maestri musicali”.

 

 

Non a caso tra i tuoi cavalli di battaglia è annoverata la deliziosa  deliziosa cover di Luigi Tenco  “Passaggio a livello” c’è una motivazione ben precisa dietro alla scelta di questo brano in particolare che hai deciso di reinterpretare…?

Premetto che amo tutte le canzoni di Luigi Tenco e, quando mi capita di interpretarle, le sento dentro come se fossero un po’ mie. Ho scelto questo brano durante il memorial Tenco della “verde isola” svoltosi ad Aqui terme cinque anni fa. Due sono i principali motivi, il primo è che durante la serata erano presenti mostri sacri della musica italiana come Memo remigi, Amedeo Minghi, Don backy e Nicola di Bari (per citarne alcuni) e ovviamente sul palco sceglievano le più famose delcantautore. Il secondo motivo invece è perché il testo narra una scena che ho vissuto proprio davanti ad un passaggio a livello. Il brano tra l’altro, è stato scritto da Enzo Jannacci un altro mio maestro musicale che stimo moltissimo! È stato un doppio omaggio da parte mia.

 

 

Luigi Tenco non è l’unico artista a cui hai reso omaggio e al quale ti ispiri, in generale, quanto ti senti legato alla canzone d’autore e quanto ritieni che questa possa essere accostata alle sonorità più moderne…?

 In questi anni mi sono immerso nel mondo del piano bar, karaoke e matrimoni quindi principalmente eseguo cover di cantautori anche dimenticati negli anni.

Poi ho partecipato a numerosi concorsi canori con brani di Cesare Cremonini, Luca Barbarossa, Lucio Dalla e Franco Califano.

La musica d’autore è la mia anima e penso che ancora oggi, possa essere un punto di riferimento per i più giovani anche arrangiare e reinterpretate con suoni più moderni. Vale la pena tenere vive le poesie del passato! Sono il nostro patrimonio!

 

 Riguardo invece al disco nel suo insieme, le tracce che lo percorrono hanno titolo molto personali e mi ha colpito in particolare il brano che apre l’album, “Cara Emanuela”, un brano molto intenso e molto struggente in cui la mancanza di una persona non solo si percepisce, ma si rispecchia negli occhi … questi non scorgono soltanto i luoghi che la legano a noi, ma osservano quelli stessi posti da un angolo remoto della nostra anima che prende il nome di nostalgia….

Si, “Cara Emanuela” è un omaggio alla cittadina vaticana Emanuela Orlandi scomparsa nel lontano ’83 in circostanze ancora oggi misteriose!

Fin da piccolo sono appassionato del caso e ho avuto la fortuna di visitare i luoghi del Vaticano e di conoscere il fratello Pietro. Infatti nel testo cerco di trasmettere la passionee  la speranza che vedo tutte le volte negli occhi di suo fratello. E soprattutto il mio obbiettivo è di tenere vivo il caso per trovare la verità!

 

 Il vaticano, Sant’appolinare, Via della conciliazione… In “Cara Emanuela” ci sono immagini che passano attraverso la storia e che si ricongiungono con il nostro passaggio…quanto un luogo riesce a riportarci in un momento specifico della nostra vita e quanto una canzone può dar voce alle emozioni che ne derivano…?

Credo veramente tanto! Ognuno di noi possiede una canzone, un testo che ripercorre luoghi e immagini che abbiamo vissuto.. Prima di buttare giù il testo,ho voluto toccare con mano quello che aveva vissuto Emanuela e i suoi famigliari.

 

Che cosa rappresenta per te l’aspettativa e la speranza, ravvisabili anche in “Cara Emanuela”, ma che nella title track sembrano ascendere verso prospettive più alte…?

Per me sono due concetti fondamentali nella vita, in ogni campo e in ogni nostro obbiettivo che ci poniamo. Ci sono momenti che non riusciamo ad andare avanti e sembra che la strada sia in salita ma non dobbiamo mai perdere la speranza anche a costo di “aspettare domani”!

 

Sonia Bellin

lunedì 16 novembre 2020

NUOVA INTERVISTA A STEFANO MORDENTI

 



 

Dopo la carica ironica di “Passami il bicchiere e dopo la dolcezza di “A piedi nudi corri”, brano dedicato alla figlia Stella,  MOR è ritornato con un nuovissimo singolo intitolato LA MASCHERA e pubblicato il 27 settembre sui maggiori store di musica digitale e  che in poco tempo ha superato i 1.000  ascolti su Spotify !

 

 

“Il brano scritto 10 anni fa e pubblicato oggi in altra veste musicale (basta cercare su Google per trovare la vecchia traccia ancora presente su alcuni siti) , parla delle molteplici sfaccettature delle persone che dietro al volto, nascondono un mondo, uno stato d'animo, un modo di essere che spesso contrasta con ciò che appare agli occhi degli altri e nella realtà….” hai descritto così parlando del tuo nuovo brano e oggi più che mai, ci rendiamo conto di quanto tutto sia basato sull’apparenza, lasciandoci troppo spesso influenzare da ciò a prima vista appare “bello”, ma quanto la bellezza diventa tale solo se radicata nella profondità delle cose…?

Spesso si considera “bello” ciò che ci colpisce di primo impatto, esteriormente. La bellezza  invece richiede del  tempo, ha bisogno di essere ricercata, capita, compresa. Lo sbaglio dei giorni nostri è quello di non dedicare più tempo alla memoria, alla storia, che ci raccontano le bellezze del nostro passato e ci aiutano a  capire meglio il nostro presente. Dobbiamo riprenderci il nostro tempo per capirci meglio, per capire meglio gli altri ed essere più concreti , veri e sinceri.                             La superficialità con cui le persone trattano molti aspetti della vita, la voglia frenetica di apparire sempre e comunque in ogni luogo facendo qualsiasi cosa pur di ottenere  visibilità nascondono un disagio di fondo che è insito nella nostra società sempre più vuota culturalmente.

“Cerco sempre un motivo per stare in equilibrio, per non cadere a pezzi, voglio sentirmi ancora vivo…”Ci sono momenti  in cui davvero il mondo intero sembra crollarti addosso senza lasciarti alcuna via d’uscita, tuttavia sono proprio quei momenti di  vuoto totale, in cui possiamo avvertire la forza del nostro essere, senza maschera e senza paura….

Arriva un tempo per tutto. Quando ci guardiamo dentro se non abbiamo dei valori veri  che ci aiutano a restare in piedi, a trovare la forza, quando arrivano le prime difficoltà andiamo in crisi.  E le difficoltà arrivano prima o poi che si tratti di amore, di lavoro, di salute.                                  E’ come se andassimo in corto circuito perché ci piomba addosso un problema che non sappiamo risolvere e non sappiamo a chi chiedere aiuto. Ma come dice il proverbio, “aiutati che Dio t’aiuta”. Perciò un motivo “vero” per stare sempre in equilibrio va trovato, va ricercato e bisogna dedicargli del tempo, come alle cose belle appunto. Quindi per non cadere a pezzi, c’è bisogno di togliersi questa maschera dal volto per essere più veri e se abbiamo bisogno di qualcuno non bisogna vergognarsi a chiedere aiuto. Essere forti significa non sembrarlo e basta, ma ammettere le proprie debolezze e ripartire, senza paure.

“Cerco sempre una luce, del buio non ho paura, l'uscita è un posto sicuro restare dentro e vivere meglio…”queste parole sembrano parlare a chiunque, trasmettendo quella sensazione di conforto apportata dalla solitudine ..e proprio perché il buio ci attraversa cerchiamo dentro di noi una luce……quale è per Stefano Mordenti questa luce interiore? 

Con queste  parole ho voluto  evidenziare  il contrasto che c’è in ognuno di noi quando si cerca una luce, una via d’uscita, che in una situazione di difficoltà equivale a trovare  un “posto sicuro”.       A volte invece  è meglio restare dentro a una situazione che ci appare difficile per cercare di viverla e di vivere meglio.

 “Cerco sempre qualcosa, che non so dirti che cosa, non vorrei farti un dispetto, ma sono qui che ancora aspetto…” hai scritto 10 anni fa questo brano, tuttavia lo hai pubblicato in questo autunno 2020…Quanto vedi attuale questo brano con i tempi che corrono?

Quando ho riascoltato la canzone a distanza di tempo durante questa pandemia, risentendo alcune frasi, mi sono venuti i brividi perché pur parlando di maschere  che riguardano la personalità e l’essere delle persone, alcune di esse le vedo come profetiche:

“e mi nascondo dietro a una maschera che indosso in fretta prima di uscire”

 

la casa è piccola, ma sono al sicuro” 

Questa frase si commentano da sole...

cerco sempre un motivo per sentirmi ancora vivo” 

Penso alle enormi difficoltà sanitarie, sociali ed economiche derivate dalla pandemia.

...sono qui che ancora aspetto” 

Penso all’attesa per la fine della pandemia e per riabbracciare i nostri cari.

la strada è stretta, ma voglio passare, senza certezze, senza paure”

Penso che in questo momento la strada sia  stretta e in salita per tutti, ma dobbiamo andare avanti insieme, con prudenza, con forza e senza paure.

 Ritornando a 10 anni fa, che cosa ha ispirato la composizione del brano…?

Mi hanno ispirato le persone. Noi siamo esseri assolutamente unici anche se ci somigliamo.          In ognuno di noi si nascondono mondi completamente diversi e da esplorare e per questo motivo mi piace molto conoscere le persone per comprendere anche meglio me stesso.

 

Hai dichiarato che con questo singolo, prenderanno il via una serie di progetti e di collaborazioni interessanti…ti va di anticiparci qualcosa…?

In questo 2020 così particolare e difficile per tutti noi, ho vissuto dei momenti molto belli e unici in ambito musicale come quello di salire sul palco del Teatro dell’Ariston di Sanremo, registrare nuovi singoli,  ascoltare i miei brani sulle radio di tutta Italia, leggere  un fumetto a me dedicato, essere trasmesso in Tv...mai mi sarei aspettato tutto questo.    Altre importanti novità arriveranno a breve e sarà un altro sogno che piano piano si realizzerà...non voglio anticipare nulla a riguardo, ma approfitto ancora una volta per ringraziare chi mi ha accompagnato fino a qui e chi mi sta accompagnando verso un futuro che spero sia roseo per me e  per tutti gli addetti del settore musicale e non solo…

Grazie mille Sonia per l’intervista !

Un abbraccio a te, ai miei amici, a chi mi sostiene. 

 

Sonia Bellin




venerdì 13 novembre 2020

“SOLTANTO UMANI”: IN ARRIVO IL NUOVO SINGOLO DEI MARTE

 




 

Uscirà in tutte le radio, lunedì 16 novembre “SOLTANTO UMANI”, il nuovo brano dei MARTE, band alternative rock capace di unire al sound underground anglosassone il pop melodico italiano, creando ogni volta sonorità e sperimentazioni dal respiro fresco e immediato.

 

Ispirati da realtà come Radiohead, Muse, Jeff Buckley, ma anche dagli italianissimi, Verdena, Marlene Kuntz, nonchè dalla “cantantessa” Carmen Consoli, i Marte sono una band nata dall’idea di

Massimiliano Gallo, compositore, musicista e precedentemente autore di 17 album autoprodotti. 

Il suo stile poliedrico e passionale naviga tra influenze rock anni '70 ed elettronica moderna, dando forma ogni volta a ricercate armonie e testi evocativi.

Senza trascurare poi il contributo di Massimiliano per quanto riguarda i video della band, di cui è il regista e videomaker.

 

Parlando dei MARTE poi,  non si può prescindere dall'incontro con il talentuoso Mauro Patti, avvenuto nel 2011. Batterista e compositore con influenze che spaziano tra il jazz, il  funk e progressive.

Il progetto vede anche la partecipazione di Davide Miceli, bassista cresciuto a pane e Red hot chili peppers, dal tocco originale e dalle idee geniali.

Il primo lavoro scaturito da questi incontri è l'EP MARTE, uscito nel 2016, dal quale spiccano i brani Breaking Down e Tell Me, che vantano diversi riconoscimenti della critica come il 1° PREMIO ROCK CONTEST FIM 2017 - FIERA INTERNAZIONALE DELLA MUSICA e il 2° posto (PREMIO COMPILATION) al contest "PROMUOVI LA TUA MUSICA 2017" NAPOLI.

Il 6 ottobre 2018 esce invece "Across My Universe", primo album ufficiale di Marte, che presenta brani in italiano e in inglese con un sound rock elettronico, molto radiofonico e che verrà

proposto dal vivo in un lungo tour nazionale, suscitando un grande entusiasmo da parte degli spettatori. Ha riscosso particolare successo il singolo "Cu ti Lu Dissi", cover del celebre brano siciliano rivisitato in chiave rock, il quale è presente anche in lingua inglese all'interno dell'album. 

 

Nella primavera del 2019 avviene un nuovo innesto nel progetto, si aggiunge infatti Marco Lisci, chitarrista e arrangiatore caratterizzato da un'eclettica formazione musicale, autore tra l'altro di alcune composizioni di chitarra classica. 

Massimiliano e Marco unendo le loro forze e i loro talenti, decidono di collaborare per dar vita a un nuovo album dalle sonorità ancora più radiofoniche, moderne, essenziali ed elettroniche.

Ed ecco che,  nel Gennaio 2020 esce un singolo con videoclip in dialetto siciliano, “Amuri e Guerra”, brano che tratta in primo piano della drammatica condizione delle donne vittime di violenza. 

Dopo la parentesi estiva con il singolo “Vertigini”, che vanta la partecipazione  della famosa Clizia Incorvaia, con un  video che ha superato le 38mila views, i Marte ritornano ora con un brano di tutt’altro stile, legato però ai loro precedenti lavori, dato che anche qui si affronta un tema profondo e di interesse comune.

SOLTANTO UMANI- scritto interamente da Massimiliano Gallo, coadiuvato da Marco Lisci per l'arrangiamento, la registrazione e il mixaggio- tratta infatti la  tematica della discriminazione razziale. Un tema tanto  delicato quanto attuale e che, legandosi ai diritti umani e contro ogni tipo di violenza, vuole cercare di sensibilizzare le coscienze e i pensieri, per una convivenza pacifica tra le diverse culture. Partirà il 16 novembre con un radiodate che darà inizio alla prossima avventura radiofonica dei Marte e che inserirà il brano in più di 200 emittenti nazionali. Stay tuned!