giovedì 30 luglio 2020

INTERVISTA ALLE VERTIGINI ACUSTICHE!





E’ un piacere ritrovarvi cari ragazzi…specie in un momento come questo, ancora non completamente superato...mi riferisco ovviamente alla pandemia che, dopo aver bloccato per diverso tempo molte attività purtroppo, nonostante le ripartente, non ci lascia ancora dormire sonni tranquilli…come avete affrontato  voi la situazione, in particolare il lockdown e quali sono state le vostre riflessioni in merito …?

Il piacere è nostro Sonia. Lo abbiamo affrontato all'insegna del buon senso, ovviamente. Rispettando le restrizioni e le misure di contenimento, non vedendole come una coercizione bensì come strumenti per superare un momento di drammaticità globale e tornare al più presto alla nostra "vecchia normalità". Abbiamo sicuramente avuto, come tutti d'altronde, un contatto decisamente forte con noi stessi. 
 Intervistati di recente, le vertigini acustiche ci hanno parlato del loro nuovo singolo “BAMBINI IN SPIOAGGIA” ma non solo.. tra misure contenitive e restrizioni, il duo romano composto da Abtonio Riccioluti e Ranona leoni, ha spiegato come una tale situazione da poco attraversata e non ancora del tutto conclusa, sia stato da oro visto e vissuto non tanto come delle coercizioni, bensì come strumenti “per guardarsi dentro”, estroemmtendo la continua ansia di guardare al di fuori, per ritornare dentro noi stessi. Se da un lato quindi siamo stati obbligati ad evitare i contatti, assicurandoci di essere a debita disitianza gli uni dagli altri, dall’altro abbiamo avuto un maggiore contatto coni nostro Io, imparando magari anche a conoscerci meglio. Del resto, lo afferma lo stesso Antonio, la musica serve prorio a questo: riflettere, ripiegando sulla nostra anima le pieghe che possono imprendirci di agire, capovolgendole a favore delle nostre spinte emotive più vivide. Credo che chiunque, a prescindere dall’ambito, ha a disposizione un “tlento” o “dono” che sia, dovrebbe avere una specie di dovere di cercare di fare sempre del prorio meglio per lasciare dei segnbi in questo mondo..non possiamo accontentarci di are musica senza consistenza. Anche in questo disco che le vertigini stanno per dare alla luce infatti,come nel precednete, c’è sempre una chiave i ntepretativa che lega tra di loro le varie tracce, distinguendole poi dal putno di vista delle sonorità. Queste si muvono vertigionose tra un pop raffinato ed elegante, leivi sussurri di folk sparsi qua e là e,come nell’utlimo singolo, tra sound sud americani immersi in una salsa copntronata di ottoni. Un senso della musica che nel esprimere un snetiomento “tesse una fissità nello scorrere del tempo”p per usare le parole delle vitigni, creando delle fotografie di quel presente nel quale "viene al mondo". E questo se volgiamo è prorio il senso dell’arte , di quella creatività che nella  sua stessa origine etimologica, vanta la possibilità di dare qualcosa al modno, agli essere umani ..di “creare…


Il brano che a breve sentiremo in tutte le radio si intitola “Bambini in spiaggia”, il che sembra anche un auspicio all’attuale momento che stiamo vivendo, tuttavia il significato della canzone è molto più ampio….


Beh sì, i bambini in fondo rappresentano il futuro e già il titolo può essere, come hai giustamente sottolineato tu, la speranza che questo brutto periodo resti, appunto, un ricordo. Il significato per coglierlo appieno, basta cercarlo in una qualsiasi spiaggia, dove ci sono bambini che giocano insieme. Si possono capire tante cose. 


Analizzando il testo del brano, dato che voi come duo acustico date notevole importanza ai testi, emerge una linea di continuità con il singolo  precedente “Coriandoli”…non solo per le tematiche affrontate, ma anche per le immagini stesse e le metafore utilizzate…

Ci fa piacere che si noti perché in realtà l'obiettivo di questo disco è dare una matrice comune a tutte le canzoni che lo compongono seppur (avrete modo di scoprirlo) diversificando molto, dal punto di vista di sonorità, tra un brano e l'altro. 


Si risentono nella musicalità, notevoli influenze Sud Americane…di quali strumentazioni vi siete avvalsi per “Bambini in Spiaggia”?

Abbiamo una passione comune per la salsa  e le sonorità, appunto, Sud Americane. Ovviamente tutti i nostri ascolti vanno ad influenzare i nostri lavori e tra questi, c'è anche questo stralcio di Latin. Per quanto riguarda gli strumenti ci sono elementi che diciamo caratterizzano quelle sonorità un po' più Latin: trombe, piano, percussioni e chitarre acustiche. 



La composizione di brani inediti inizia con  il vostro Ep d’esordio “Essenzialità D(')istanti", a proposito di questi titolo così pregnante, quanto la musica, riesce a catturare un istante, rendendolo eterno…?

In realtà è proprio il suo "dovere" in un certo senso: qualsiasi forma d'arte in generale cerca di tessere una fissità nello scorrere del tempo, creando delle fotografie di quel presente nel quale "viene al mondo", utili anche a capire l'evoluzione della civiltà e sensibilità dell'essere umano nei vari secoli. 


“Non preoccuparti della cenere che lasciano i grandi, ci metteremo sopra dei sassi…”, recita una  parte del testo di “Bambini in Spiaggia”…questa cenere rappresenta, presumo, quello che resta di un castello, che metaforicamente è il simbolo di qualcosa che con cura abbiamo costruito…Quanto sono fragili le cose che creiamo con la nostra mente e le nostre mani  e, quanto siamo noi stessi fragili, quando non riusciamo a preservarle dal loro deterioramento…?

Esatto. La fragilità è quello che rendere gli essere umani "artisti" in un certo senso ed ognuno a modo suo. La fragilità crea empatia. I castelli, che possono essere la metafora di qualsiasi progetto noi portiamo avanti nella nostra vita, sono soggetti alle intemperie ed imprevisti al seguito che possono intaccare, colpire duramente e, in alcuni casi, distruggere completamente. Ed il focus di questa canzone vorrebbe essere proprio il "problem solving" che hanno i bambini di fronte a queste "distruzioni impreviste"; il mettere dei sassi sopra la cenere è la più puerile quanto efficace soluzione per ricominciare. Per questo dobbiamo osservare spesso i bambini e i loro modi di fare, hanno la soluzione per tutto. 


Dopo l’uscita in radio del nuovo singolo, avete qualche altro progetto in programma per l’estate o per la prossima stagione…?


Assolutamente. Ci sono tante altre canzoni che comporranno il disco venturo. Non vi libererete tanto presto delle Vertigini :) 


Sonia Bellin

venerdì 24 luglio 2020

“BAMBINI IN SPIAGGIA” E’ IL NUOVO SINGOLO DELLE VERTIGINI ACUSTICHE




Dopo il ritorno di qualche mese fa con CORIANDOLI, brano nato durante il lockdown, è già pronto il nuovo singolo delle VERTIGINI ACUSTICHE,  duo romano composto da Antonio Riccioluti e Ramona Leoni, e che  si forma nel marzo 2016, quando iniziano ad esibirsi nei vari locali della provincia romana. Non passa molto tempo e i due ragazzi capiscono quanto la musica, oltre che passione, è anche espressione di emozioni e di contenuti, decidono così  di mettersi al lavoro con degli inediti. Il 29 Aprile 2018 pubblicano il loro primo Ep intitolato "Essenzialità D(')istanti" dal quale vengono estratti due videoclip ufficiali. Il primo è “Condannata/rinata”, il quale gioca sulla dicotomia di uno stato d’animo, mentre il secondo è “Cane particolare”, brano che le Vertigini propongono alle varie radio, ottenendo fin da subito un grande consenso da parte del pubblico e delle critica che apprezza il loro stile appunto “essenziale” ma pregno di risvolti simbolici. “Cane particolare” è infatti una canzone il cui titolo potrebbe sviare: il cane diviene un punto di osservazione,  presso cui riflettere sul comportamento umano. L’amore è metaforicamente e, nello stesso tempo, direttamente, accostato all’attesa: Amare è anche saper aspettare, capovolgendo le nostre priorità. Si intuisce allora come una semplice immagine può diventare uno spunto per  indagare l’animo umano, come anche in “Coriandoli”, dove questi vengono sparsi davanti agli occhi apatici di chi non è più capace di scorgere la bellezza delle cose. In “Coriandoli” la protagonista è una bambina i cui occhi sanno ancora meravigliarsi, diversamente dai genitori, troppo immersi negli schermi dei loro cellulari; sono occhi vividi quelli della bambina, e quella luce si riflette anche al di fuori, facendo risplendere il vero valore di ciò che abbiamo attorno  a noi e di cui spesso non ci accorgiamo.
Un simile contrasto tra il mondo dell’infanzia e degli adulti è presente anche nel nuovo singolo appena rilasciato dalle Vertigini “Come i bambini in spiaggia quando costruiscono castelli di sabbia…,… il coraggio di rimettere a posto il mondo a pezzi e se il mare distrugge non perdono la speranza…”, un chiaro connubio tra il paesaggio marittimo e quello della spensieratezza dei bambini, i quali non si lasciano abbattere dalle tempeste impetuose, trovando il modo di ricostruire il loro mondo, una volta distrutto e rendendolo  ancora più affascinante.
Mentre il ritmo caraibico, con sonorità tipiche del Sud America, apporta al brano una grande carica estiva, la dolcezza del timbro di RAMONA LEONI collima perfettamente con il testo, leggero e spontaneo proprio come il linguaggio di un bambino. Decisamente fuori dagli schemi del classico tormentone  estivo, ma in piena linea con gli schemi vertiginosi di questo duo, tra le cui righe, possiamo leggere sempre una molteplicità di significati.

Sonia Bellin

mercoledì 22 luglio 2020

A BREVE IN RADIO IL NUOVO SINGOLO DEL RAPPER LASERSIGHT FT MALPENSA



Si intitolerà CALL BACK  il nuovo singolo di LaserSight, in collaborazione con i Malpensa, band che grazie ad un sound  inconfondibile, ha arricchito di sonorità elettro-pop, lo stile prettamente rap di Valerio Maracci, questo il vero nome di laserSight.
Classe 1990, Valerio Maracci, inizia ad affacciarsi al mondo della musica già dall’età di 18 anni, quando, ispirato dagli artisti più in voga del momento, inizia ad elaborare le sue prime autoproduzioni, in collaborazione con vari esponenti della scena romana.
Successivamente, dal 2012, , l’artista si prende un periodo di pausa
fino  circa al 2015, quando torna in studio per incidere il suo primo mixtape dal titolo “Cambiamenti”, le cui copie fisiche, sono andate sold out nel giro di pochi giorni. Un ottimo punto di partenza e una grande soddisfazione per un giovane artista, la cui espressività traspare sia dai testi che dalla musica che è capace di coinvolgere anche l’ascoltatore meno attento. Anche il 2018 rappresenta per LaserSight una svolta dato che viene pubblicato su etichetta  RKH, il  primo disco ufficiale“Sedotto E Abbandonato”.
Disponibile su Spotify e digital store, il disco è stato prodotto interamente da JO Diana e vanta la collaborazione di artisti emergenti romani e Blue Virus. Confronti che poi diventano anche chiavi d’accesso alle sperimentazioni, al Rap che incontra il pop più leggero e quello più elettronico vicinissimo alla dance. Una continua evoluzione che non prescinde mai dal tentativo di accostare sonorità diverse, modellandole seconde le esigenze espressive personali, con l’obbiettivo di rimanere sempre al passo con i tempi.  Perseguendo tale idea, il rapper romano sta ora lavorando al suo secondo progetto discografico, di cui attualmente, possiamo ascoltare tre estratti:
“Un’estate da ricordare”, “Cadono le stelle” (feat. Rayden) e “Voglio il mondo” (feat. Yela Kiss), “Deluso” (feat. Yota Damore) e “Unici” (feat. Calibro 40).
Imminente è invece l’uscita in radio del nuovo singolo “CALL BACK”, il quale presenta un featuring con la band Malpensa e il cui beat è stato prodotto dal producer torinese Safe; un brano che di primo acchito potrebbe sembrare una semplice canzone d’amore…tuttavia il retroscena nasconde dei dettagli quanto mai pregni di significato profondo: l’amore trattato nella canzone, è quello per la musica come via d’uscita dalle strade frastagliate che spesso ci troviamo a percorrere; la musica dunque, come metafora stabilizzante di una vita pressoché instabile, un rifugio sicuro dove trovare riparo e dove trovare quella speranza mai estinta del tutto….

Sonia Bellin


martedì 14 luglio 2020

INTERVISTA A LEYLA TOMMASI





Diamo un benvenuto a Leyla Tommasi , cantante, insegnante di canto  e vocal coach con gi’ una lunga carriera alle  spalle, in radio in queste settimane con il suo nuovo singolo “L’AMORE CI PUO’ CAMBIARE”.. un brano a cui Leyla tiene particolarmente, ma chiediamo all'artista stessa di spiegarci il suo punto di vista…

 Benvenuta Leyla,
cominciamo appunto parlando del tuo nuovo singolo che gia' dal titolo preannuncia il valore universale del brano…un amore molto diverso da quello preso in esame nella maggior parte delle canzoni…
Ciao Sonia, in effetti ritengo che ci troviamo in un momento storico particolarmente bisognoso di riflessione, circa la direzione che ogni essere umano vuole dare alla sua vita.  L’amore di cui parlo nella mia canzone è l’amore per se stessi e per le altre persone, inteso quindi in senso universale e non solo specificatamente riferito  alle relazioni sentimentali.

Da che cosa ha preso spunto il testo di questa canzone…evidentemente non è casuale il tema e il messaggio del brano in un momento storico come quello che stiamo vivendo….
L’amore ci può cambiare è stata scritta come tentativo di denunciare la situazione umana in cui ci troviamo.
E’ stata scritta parecchio tempo prima della comparsa del Covid e quindi non denuncia soltanto la distanza tra le persone in cui ci troviamo immersi adesso.
Questa “distanza”esisteva già prima..
Il testo dice: Troppe ore sul computer  ma la vita cosi’ non naviga”
Ed è vero….C’è necessità di contatti fisici, di passare più tempo in mezzo alla natura ,di appassionarsi ad attività edificanti insieme ad altre persone .
Io penso che se la tecnologia  da un lato ci ha portato alcuni vantaggi ci ha però derubato di molte più cose: la capacità di creare relazioni durature anche a causa del troppo tempo passato sui social, creando reti di amicizia che sono solo virtuali … La vera relazione passa dal viversi nella quotidianità e questo sta diventando sempre più difficile.
Inoltre esiste un tentativo di minare la nostra libertà attraverso la falsificazione delle notizie e attraverso la destabilizzazione delle certezze, con l’obbligo imposto dai velocissimi cambiamento tecnologici e dalle manovre politiche.
Il brano però non è pessimista. Tutti abbiamo dentro questa sete di Libertà e di Amore che è scritta nel DNA della nostra Anima.
Allora dobbiamo fare appello alla nostra Verità più profonda per non sottostare a queste regole di velocità che ci tolgono la linfa vitale.
Dobbiamo ricordarci che siamo nati per imparare ad Amare , per diventare Amore, per donare Amore .
L’Amore è l’unico potere vero e reale per il cambiamento del nostro pianeta, delle nostre vite, delle nostre relazioni.
Ma c’è di più..oltre al senso esplicito del testo della canzone c’è un significato più profondo che si comprende meglio guardando il Video su you tube, tra l’altro appena uscito!
Nel Video oltre al testo ci sono delle immagini molto forti e una frase finale che è da meditare profondamente..In quella frase , che è un passo della Bibbia, c’è il senso nascosto della mia canzone, che rimanda al senso “criptato” dell’esistenza umana:  Dio ci da esattamente quello che vogliamo..ossia quello che creiamo con i nostri pensieri e le nostre parole.
In un certo senso ognuno è artefice del proprio destino..
I pensieri creano la nostra personale realtà. Quindi..il mondo è sempre lo stesso ma una persona può vivere felice o infelice a seconda di quali pensieri sceglie di fare propri!
Dio ci ha dato il potere di creare il nostro personale paradiso o inferno..già qui sulla terra! E’ vero che  non tutto quello che accade dipende da noi, ma  sicuramente da noi dipende  le reazione che scegliamo di avere. Quindi la felicità è una scelta.
Se il mondo in cui viviamo oggi è particolarmente pericoloso e ingiusto, questo è il risultato dei pensieri negativi di migliaia di persone.
Il cambiamento può avvenire solo da dentro ognuno di noi. Scopriamo e scegliamo l’Amore che possiamo essere e cambierà anche il mondo intorno a noi.
Ecco il link del video:

La passione per la musica, per il canto, di cui sei anche insegnante, ti riguarda da molto tempo…piú recente è invece la fase creativa che ti ha portato a concretizzare un tuo sogno: scrivere canzoni…
Si ho lavorato come vocalist per moltissimi artisti italiani, sia in tour che in studio di registrazione e ho approfondito gli studi sulla voce diventando anche Vocal Coach, attività che mi appassiona molto poiché adoro aiutare i giovani artisti a raggiungere i loro obiettivi di formazione vocale..
Ma sicuramente , da quando ho scoperto la magia della scrittura, che è come sognare ad occhi aperti…scrivere canzoni è la cosa che mi fa più felice in assoluto!

Oltre che cantautrice e vocal coach sei anche scrittrice e nel tuo libro ”LA VOCE NON E’ UN’OPINIONE”, hai descritto con cura, nei dettagli, tutto il tuo bagaglio culturale riguardo  l'uso corretto della voce….insomma una sorta di compendio di tutto quello appreso finora e che hai sentito la necessità' di divulgare…come hai raccolto e trascritto le varie esperienze e come queste pensi possano divenire un utile strumento da parte di chi si avvicina al canto…?
Il mio libro uscito nel 2012 è una sorta di guida per cantanti e insegnanti di canto, che spiega cose molto difficili in modo semplice! Nella mia esperienza più che ventennale di insegnamento ho avuto sia allievi famosi (es. ALEXIA, SCILLA HESS, GIULIA GUERRINI,ROSANTIQUE, SARA T.) che allievi alle prime armi e ho notato che la maggior parte di loro  approdavano da me dopo aver fatto mesi o anni da altri insegnanti con i quali avevano accumulato solo tanta confusione e nessun controllo del loro strumento vocale!
Una cosa importantissima è avere METODO nell’esporre gli esercizi. Non tutti i rimedi valgono per ogni persona e c’è un tempo e un momento per fare determinati esercizi piuttosto che altri.
Il mio Libro aiuta gli insegnanti a spiegare meglio e i cantanti a capire l’anatomia della voce ! La prefazione della famosa foniatra Salvatrice Buscemi ha poi impreziosito di valore il mio lavoro.

Tornando per un attimo a   L'AMORE CI PUO' CAMBIARE ..quanto nella realtà che affrontiamo ogni giorno…è difficile cambiare…?

Ci si accorge come le tematiche affrontate sono il frutto anche di una critica alla società 'attuale e a chi la vive…quanto realmente, è difficile cambiare…?  

E’ difficile poiché è doloroso far morire parti di noi che sono ancorate alle sofferenze patite da bambini, chi più chi meno, alle credenze limitanti sepolte nell’inconscio e alle paure che ci fanno auto sabotare la vera realizzazione di noi stessi….MA….è facile se pensiamo che in palio c’è una vita nuova e una volta fatto il lavoro duro con noi stessi  troveremo la libertà, la gioia e la felicità come compagne di viaggio di ogni nostra giornata!

Visto il notevole riscontro ottenuto con questo brano, stai pensando ad un nuovo singolo, dato anche, fortunatamente,  il momento ora di ripresa, anche creativa…
Assolutamente si! Sto già lavorando ad un nuovo brano che spero di far uscire in autunno! Non ti anticipo nulla perché sarà una sorpresa. Posso solo dire che l’dea di arrangiamento è strepitosa e molto particolare..Adoro sperimentare facendo cose diverse!
Grazie per l’intervista e grazie al meraviglioso pubblico che mi segue.

Link CANALE YOU TUBE

Pagina Artista

Istagram: 
Leylatommasiofficial

Link del primo disco “ Note di Natale”




lunedì 13 luglio 2020

INTERVISTA A SPINAZ!





Dopo il successo radiofonico di FAI LA LAVATRICE CON ME, ecco il gradito ritorno di Spinaz, none d’arte di Mauro Spinazzola,  con un nuovo singolo lanciato in tutte le emittenti nei giorni scorsi…lo abbiamo intervistato giusto per scoprire qualcosa in più a riguardo …

Ben ritrovato Mauro,
 MANGIO CIOCCOLATA è il titolo del tuo nuovo singolo, forse poco incline ad una dieta dimagrante…ma di certo in piena linea con la stagione attuale….
Si, si tratta di un singolo che spero si appiccichi addosso alle persone, proprio come accade con la cioccolata d'estate. Riprende la linea guida del precedente brano, presentandosi come fresco e orecchiabile. Adatto alla stagione estiva
 Il singolo precedente che abbiamo ricordato in apertura, “Fai la lavatrice con me” era un brano che attraverso l’ironia, metteva in risalto curiosi atteggiamenti quotidiani nella vita di coppia, i quali talvolta possono innescare meccanismi poco inclini alla leggerezza, che invece la tua scrittura voleva evidenziare…quanto è necessario alle volte, secondo il tuo punto di vista, prendersi un po’ meno sul serio, senza ovviamente ricadere nella superficialità…?
É fondamentale nella mia musica. Ma é ancora più importante nella vita di tutti i giorni, dove viviamo anche i rapporti con troppo stress e ansia di comunicazione. Ormai ci sentiamo quasi a disagio a parlare senza uno schermo davanti, un forte motivo di preoccupazione per le generazioni future. 
L’idea di parlare con un linguaggio diretto, ma facendo uso di modi di dire e immagini concrete, rappresenta forse il modo di “fare del cantautorato moderno”?
Hai centrato in pieno il cambiamento della musica italiana degli ultimi anni. Le immagini platoniche ormai appartengono ad ere passate, oggi i giovani hanno bisogno di veder raffigurate immagini concrete di vita in cui si ritrovano a pieno, senza per questo dover rinunciare a sentimenti quali il romanticismo e l'amore nelle sue tante sfumature.
A proposito della canzone d’autore, quanto Spinaz si sente portavoce di un genere oggi forse trascurato e portato avanti più forse da quello che si definisce, spesso in modo impreciso, “ indie”…?
Sono sempre stato contrario a catagolare la musica. Troppo spesso si definisce "indie" qualsiasi prodotto di nicchia, solo perché magari non ha un adeguato supporto commerciale e di marketing. Per me esiste la buona e la cattiva musica, bisognerebbe cercare di dare più spazio e visibilità alla prima..
Riguardo invece nello specifico a questa scena musicale, il più delle volte confinante con il rock alternativo e influenzato da quello stile nato in Italia agli inizi degli anni ’90 ma con qualche anticipazione nel decennio precedente….quanto ha influenzato il tuo modo di comporre, di scrivere musica…?
Lo stile e il gusto musicale sono stati influenzati parecchio da quel periodo..Per quanto riguarda i testi, mi rifaccio invece ai nuovi personaggi del pop italiano come Gazzelle, Calcutta, Tommaso Paradiso solo per citarne alcuni.
MANGIO CIOCCOLATA fare anche parte di un album o di un Ep…? Quale sarà il genere e quali le tematiche  affrontate nei testi…?
Il brano farà parte di un album in uscita nei primi mesi del prossimo anno. Prima ho voglia di farmi conoscere con 4-5 singoli che avranno tematiche allegre e spensierate…Ma attenzione, in autunno uscirà un brano un pó diverso e sofisticato, una ballad moderna che punta dritta al cuore del pubblico.
...

Sonia Bellin

mercoledì 8 luglio 2020

GUANTI DI LATTICE: FRANKAVILLA CANTA L’ITALIA COLPITA DAL COVID




Per chi già lo conosceva, era indiscutibile la sensibilità di cui si è sempre fatto portavoce Raffaele frankvilla, in arte frankvilla, canatruore mooottoles, che in un primo maggio alternativo, nell’ormai celebre evento collaterale che si svolge a Taranto, ha spresso tutta la sua indignazione per l’emergenza ecologica cuasata dall’Ilva e dai danni ricadute sul terriotio e sulla popolazone. Ora che un’altra emergenza sta colpendo il nostro paese ormai da diversi mesi, con consegune ze anche sulle nostre abitudini quotidiane, ma soprattutto sulla nostra psiche, compromessa e disorientata, trovatasi a fare i conti con una situazione che ha trovato tutti impreparati, ha colpito profondamente Frankavilla, tanto da voler trasmettere tutta la sua incredulità , in una canzone pubblicata il giorno del suo compleanno. Frankavilla ha infatti fatto uscire “Guanti di lattice” la mattina del 3 giugno, una sorta di regalo che l’artista ha voluto fare ai suoi fans e un modo per dare tutto il proprio appoggio morale in un momento delicato come questo. Si tratta infatti di una condizione umana che ha dell’inverosimile e che l’artista stesso ha voluto esprimere nelle parole di un brano toccante, capace di risollevare quella sesazione di vuoto e di disperione vissuta attualmente.
In pochi giorni il video del brano, ha superato le 20 mila visualizzazioni su faceoob, grazie non solo al tematica, ma anche alle efficaci immagini scelte per la sceneggiatura e cpaci di riportare l’incertezza del nostro vivere, attraverserso la combinazione di colori e di movimenti.
“il brano racconta frankvilla, “nasce nel corso di una notte, smanettando sul web e facendo zapping in tv, mentre mi scorrevano davanti le immagini di chi purtroppo non ce l'ha fatta, di chi lottava in prima linea, ho preso un foglio di carta, così come si faceva una volta ed ho scritto di getto. E' come se il testo e la melodia fossero ben impresse nella mia mente e nel mio cuore: di lì a poco mi sono ritrovato davanti 'Guanti di lattice'".

Una storia che quindi ne riassume tante altre, quella delle persone che in un mondo già afflitto da tante tragedie, deve ora fare i conti anche con la paura di una pandemia e con tutte le conseguenze messe in atto per cercare di contenere la diffusione dei contagi. Il tanto invocato “distanziamneto sociale” che i media hanno sbandierato come una nuova moda, diventa un’abitudine a cui le persone non si abitueraano mai, in quanto il contatto scociale, memori anche di riflessioni millenarie, è insito nell’essere umano. Abbracci mancati,  carezze sospese, lo sentirsi estranei anhce a sé stessi

“lo sai che  mi attraversa un brivido, fuori ci sono tante vite in bilico, mette in conto anche qualche livido, sono diventato anche un po’ più cinico” canta Frankvilla. Anche la sensibilità delle pesone viene compromessa dalla condizione che ci trivaimo a fronteggiare, ogni nostro setinemno sembra rimanere sordo alle mille voci che si avvertono in lontananza. “L’urlo di un addio vissuto nella solutidine di tnate anime” sono parole che descrivono senza mezze misure il dramma della Pandemia nei suoi risvolti più tragici. Il tono stesso con cui Frankavilla esprime tutto il dolore e il senso di fragilità che non ha smesso di affliggerci nemmeno ora.tuttavia una peranza soggiace a tutto questo e la coregrafia della protagonista del video di “gianti di lattice” né è il simbolo chiave: sarà come uno risvegliarsi da un incubo, quando tutto sarà finito…. A proposito del videoclip, ricorda Frankavilla, “ ho affidato la rreealizzazione a Claudio Pugliese, che ha descritto il brano come meglio non potesse. Ho sempre avuto fiducia nelle sue potenzialità e ci ho sempre visto giusto, perché è un grande professionista. Ringrazio la maestra Debora Pugliese per le coreografie, Federica Soranna e Salvatore Giglio per la disponibilità nel prestarsi alle riprese di questo video". Un lavoro quindi di squasra per un brano in pieno stile canzone d’autore dove la tonalità di frankvilla rieccccheggia a tratti un introverso Antonello venditi, ma con toni nettamente più sommessi.





lunedì 6 luglio 2020

MOKA PRONTA A RIPARTIRE!!!!





Bella, solare, intraprendete….Monika Docci, in arte Moka, trova sempre un motivo per sorridere e, grazie alla sua musica, per far sorridere le persone attorno a sé.
Ne è prova l’entusiasmo che ha dimostrato anche nei giorni di lockdown, quando attraverso i social, Moka ha dato conforto e sostegno a tutti i suoi followers, non perdendo di vista nemmeno per un attimo le possibilità di tenere il contatto nonostante la distanza obbligata. Quando tutto era fermo, la musica non ha mai smesso di risuonare e Moka, oltre ad un costante aggiornamento dei suoi progetti, è stata più volte protagonista di iniziative volte a promuovere un ritorno alla “normalità”. Proprio Moka infatti, tra i tanti artisti, è stata scelta da Giancarlo Magalli  che ha richiesto il suo abbraccio familiare per il dopo-emergenza, mandandolo in onda ne “I fatti Vostri”. Un grande onore dunque per la cantante toscana la quale, dallo scorso anno, non ha smesso di collezionare successi: un singolo dopo l’altro in rotazione radiofonica- arrivando ai più grandi  network nazionali- risultati sorprendenti sia su Spotify che sui vari canali digitali, persistenza nelle classifiche dei brani più trasmessi….insomma, la dimostrazione che l’impegno e la costanza, prima o poi premiano sempre, dandoti la soddisfazione meritata. E di soddisfazioni personali, essendo anche insegnante, Monica ne sa parecchio, tuttavia l’artista non trascura mai il fatto di potersi mettere in gioco, di sfidare se stessa o di far emergere un’ulteriore possibilità; Moka infatti, dopo aver intrapreso un percorso formativo musicale, ha deciso di dedicarsi non solo all’interpretazione e alla scrittura, ma di dedicarsi  contemporaneamente anche all’insegnamento del canto, studiando assiduamente, cercando così anche di potenziare la sua vocalità.
Moka infatti è una che non si accontenta facilmente, consapevole dei propri limiti, ma soprattutto delle proprie possibilità; la necessità di stupire, dal suo punto di vista, deriva dalla potenzialità stessa che l’arte, e quindi la musica, possono suscitare non solo emozioni, ma anche pensieri, stati d’animo che poi influiscono anche nel nostro umore, dunque, se siamo immersi in contesto   gioioso e spensierato, è naturale esserne poi influenzati, dunque perché non creare un tale contesto ogni qualvolta che n’è il bisogno, come in questo periodo in cui una crisi generale sta togliendo energie al nostro vivere, anziché far confluire queste stesse energie in ciò che ci fa stare bene…? E’ questo il consiglio di Moka e di tanti artisti che in questi giorni hanno dato voce, non soltanto attraverso le canzoni, ma anche con le loro riflessioni, la loro presenza, il loro Esserci. E ci sarà di sicuro un’altra volta il nome di Moka in tutte le radio da questa settimana in avanti…eh si perché proprio oggi esce nella versione remix di Bsharry per la casa discografica Urbanliferecords,   Sencillamente unico”, brano  che vede anche la partecipazione del dj Mattia Credidio e Peppe Santangelo.
Sencillamente unico” è accompagnato da un video girato in parte in Italia, in parte a Cuba, e vede due diversi registi alle prese con la videocamera, Luciano Hernandez per Cuba e Roberto Paolini per l’Italia, scenografie scelte appositamente in pieno accordo con la stagione estiva….!


Sonia Bellin

mercoledì 1 luglio 2020

INTERVISTA AD ANDREA MANOCCHIO!!!!





Siamo qui in compagnia di Andrea Manocchio, cantautore originario di Civita Castellana, ma che ha avuto la possibilità di esportare la sua musica all’estero, inclusa una tournèe in Bulgaria…..

Ben ritrovato Andrea, ricordiamo innanzitutto al pubblico il recente radio date del tuo nuovo singolo “VORREI PORTARTI A CENA FUORI CON ME”…da cosa nasce l’idea del brano e cosa racconta?
 I miei brani sono tutti veritieri, storie e/o desideri del passato e del presente realmente accaduti... e anche del futuro... Il brano “vorrei portarti a cena fuori con me” però è un po’ diverso da tutti gli altri, sempre veritiero ma anche molto molto surreale... e il surreale non si spiega... va sognato. 

 Si tratta di un brano prettamente pop, il genere che più ti appartiene, complici anche le tue influenze musicali…quali sono nello specifico i tuoi riferimenti nel cantautorato italiano?
  Si, prettamente pop... il mio genere preferito, anche se svario e sperimento molto gettandomi anche su altri generi musicali, il pop rimane il mio genere preferito... e questo lo devo alla mia influenza musicale per eccellenza... Cesare Cremoni! Era il 1999 quando i Lunapop lanciarono il loro primo singolo, avevo 11 anni, fu amore a prima nota... 

 Il singolo è anche accompagnato da un curioso videoclip che ben rappresenta il senso della canzone con una presenza particolare….
 Per una canzone surreale non si poteva che fare un video altrettanto surreale, con una presenza che lo è ancora di più, un vampiro. Si il protagonista del video è un vampiro a tutti gli effetti... di quelli moderni, che possono stare anche alla luce del giorno... Il finale è da vedere e scoprire, non svelo nient’altro. 

 “VORREI PORTARTI A CENA FUORI CON ME” è uno dei tanti brani pubblicati da te negli ultimi anni e la cui più parte sono finiti anche in classifiche internazionali…qual è la ricezione della musica italiana emergente all’estero…come sono visti gli artisti italiani indipendenti nelle varie capitali europee…?

  La musica italiana all’estero è apprezzata tantissimo, c’è proprio questa cultura, sopratutto nell’est Europa, dell’artista italiano. È un bene immenso sia per noi artisti indipendenti che per tutta la musica italiana in generale

 La tua passione per la musica prende ha inizio fin da piccolo…ma che cosa ti ha avvicinato alla scrittura e alla composizione…?
 Scrivo canzoni praticamente da sempre, ero veramente piccolo. Sono quelle cose che hai dentro, che ci nasci, non ho mai avuto dubbi su quello che avrei voluto fare da grande. Passavo tante giornate ad ascoltare musica con mio padre in casa, Lucio Battisti, Fabrizio De Andre, Vasco Rossi, Adriano Celentano, gli 883... Poi nel 2000 mio zio mi portò a Roma, suonavano i Lunapop... Da lì in poi iniziai a sognare ad occhi aperti dalla mattina alla sera! 

Nel 2013 esci  il primo singolo "La Stanza" ..quanto è cambiato il tuo stile musicale da questo esordio…negli anni?
 Luglio 2013, LA STANZA, il mio singolo di debutto. Un’emozione unica. Un singolo tutt’altro che commerciale, molta sperimentazione in esso. Diciamo che nel tempo, come ho detto prima, il mio genere era ed è rimasto il Pop, ma senza tralasciare la sperimentazione e il coraggio di gettarsi anche su altri generi musicali, con canzoni più leggere e altre più mature... cercando di non essere mai ripetitivo. 

 Prima di salutarci…hai in serbo la pubblicazione di un nuovo album...?
Sto lavorando a grandi cose, sia in studio che live. Ma questa è una sorpresa...