mercoledì 8 luglio 2020

GUANTI DI LATTICE: FRANKAVILLA CANTA L’ITALIA COLPITA DAL COVID




Per chi già lo conosceva, era indiscutibile la sensibilità di cui si è sempre fatto portavoce Raffaele frankvilla, in arte frankvilla, canatruore mooottoles, che in un primo maggio alternativo, nell’ormai celebre evento collaterale che si svolge a Taranto, ha spresso tutta la sua indignazione per l’emergenza ecologica cuasata dall’Ilva e dai danni ricadute sul terriotio e sulla popolazone. Ora che un’altra emergenza sta colpendo il nostro paese ormai da diversi mesi, con consegune ze anche sulle nostre abitudini quotidiane, ma soprattutto sulla nostra psiche, compromessa e disorientata, trovatasi a fare i conti con una situazione che ha trovato tutti impreparati, ha colpito profondamente Frankavilla, tanto da voler trasmettere tutta la sua incredulità , in una canzone pubblicata il giorno del suo compleanno. Frankavilla ha infatti fatto uscire “Guanti di lattice” la mattina del 3 giugno, una sorta di regalo che l’artista ha voluto fare ai suoi fans e un modo per dare tutto il proprio appoggio morale in un momento delicato come questo. Si tratta infatti di una condizione umana che ha dell’inverosimile e che l’artista stesso ha voluto esprimere nelle parole di un brano toccante, capace di risollevare quella sesazione di vuoto e di disperione vissuta attualmente.
In pochi giorni il video del brano, ha superato le 20 mila visualizzazioni su faceoob, grazie non solo al tematica, ma anche alle efficaci immagini scelte per la sceneggiatura e cpaci di riportare l’incertezza del nostro vivere, attraverserso la combinazione di colori e di movimenti.
“il brano racconta frankvilla, “nasce nel corso di una notte, smanettando sul web e facendo zapping in tv, mentre mi scorrevano davanti le immagini di chi purtroppo non ce l'ha fatta, di chi lottava in prima linea, ho preso un foglio di carta, così come si faceva una volta ed ho scritto di getto. E' come se il testo e la melodia fossero ben impresse nella mia mente e nel mio cuore: di lì a poco mi sono ritrovato davanti 'Guanti di lattice'".

Una storia che quindi ne riassume tante altre, quella delle persone che in un mondo già afflitto da tante tragedie, deve ora fare i conti anche con la paura di una pandemia e con tutte le conseguenze messe in atto per cercare di contenere la diffusione dei contagi. Il tanto invocato “distanziamneto sociale” che i media hanno sbandierato come una nuova moda, diventa un’abitudine a cui le persone non si abitueraano mai, in quanto il contatto scociale, memori anche di riflessioni millenarie, è insito nell’essere umano. Abbracci mancati,  carezze sospese, lo sentirsi estranei anhce a sé stessi

“lo sai che  mi attraversa un brivido, fuori ci sono tante vite in bilico, mette in conto anche qualche livido, sono diventato anche un po’ più cinico” canta Frankvilla. Anche la sensibilità delle pesone viene compromessa dalla condizione che ci trivaimo a fronteggiare, ogni nostro setinemno sembra rimanere sordo alle mille voci che si avvertono in lontananza. “L’urlo di un addio vissuto nella solutidine di tnate anime” sono parole che descrivono senza mezze misure il dramma della Pandemia nei suoi risvolti più tragici. Il tono stesso con cui Frankavilla esprime tutto il dolore e il senso di fragilità che non ha smesso di affliggerci nemmeno ora.tuttavia una peranza soggiace a tutto questo e la coregrafia della protagonista del video di “gianti di lattice” né è il simbolo chiave: sarà come uno risvegliarsi da un incubo, quando tutto sarà finito…. A proposito del videoclip, ricorda Frankavilla, “ ho affidato la rreealizzazione a Claudio Pugliese, che ha descritto il brano come meglio non potesse. Ho sempre avuto fiducia nelle sue potenzialità e ci ho sempre visto giusto, perché è un grande professionista. Ringrazio la maestra Debora Pugliese per le coreografie, Federica Soranna e Salvatore Giglio per la disponibilità nel prestarsi alle riprese di questo video". Un lavoro quindi di squasra per un brano in pieno stile canzone d’autore dove la tonalità di frankvilla rieccccheggia a tratti un introverso Antonello venditi, ma con toni nettamente più sommessi.





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