giovedì 30 giugno 2022

E’ USCITO IL VIDEO DEL NUOVO SINGOLO DI STEFANO MORDENTI!


 

Sonorità elettroniche per “STRANO PERO’” il nuovissimo singolo di Stefano Mordenti, cantautore nato a Firenze, il 26 Dicembre 1973.

 

  A  16 anni Stefano inizia a suonare la batteria nel gruppo rock "LITTLE BASTARDS" con Stefano Benucci e Edoardo Pontieri.

Nel 2000 si avvicina al canto, alla scrittura e all'arrangiamento dei propri brani musicali e nel 2003 insieme a Riccardo Pinna, forma i BEM con i quali si esibirà in giro per l'hinterland fiorentino.

I Bem si sciolgono e nel 2006,  il duo Mordenti-Pinna fonda un nuovo progetto musicale: “MORPIN”.

I Morpin vengono prodotti da Gianluigi Cavallo (Cabo) ex cantante dei Litfiba. Esce così l'EP di 4 brani con Pino Fidanza alla batteria, Sergio Paolucci alle tastiere e Matteo Magrini al basso.

Nel 2011  viene pubblicato sui maggiori store musicali  il primo album solista “MOR-Stefano Mordenti” e due anni dopo, il secondo album. Gli album e l'EP  vengono ritirati con l'intento di promuoverli in futuro in una nuova veste.

Nel 2014 esce il video di "Luna" con la regia di Domenico Costanzo (collaboratore e amico di Leonardo Pieraccioni). Il Video viene pubblicato su "Repubblica TV" e  "ILIKE TV".

Nel 2015 viene selezionato dal fan club ufficiale di Ghigo Renzulli e partecipa alla compilation “30° Desaparecido” con il nome d'arte di “MOR”.

Nel 2015 diventa papà e, dopo una pausa, pubblica come MOR nel 2018  la canzone "A piedi nudi corri" dedicata a Stella, sua figlia, grazie all'incontro con Fabrizio Simoncioni e  Marco Shuster Lastrucci e, nel 2019 registra il video dell'omonima canzone con la regia di Domenico Costanzo.

Sempre con la produzione musicale di Fabrizio Simoncioni, nel 2020 pubblica "Passami Il Bicchiere"  con l'ingresso di Federico Mancosu alle chitarre e "La maschera" ottenendo più di 1500 passaggi radiofonici.

A settembre del 2020 dopo aver superato la finale regionale Toscana, arriva alle finali nazionali della 33^ edizione di  Sanremo Rock al teatro dell'Ariston.

A Sanremo grazie all'incontro con il produttore Ettore Diliberto, pubblica il brano "Dove Sono Le Tue Risate" a dicembre del 2020 e  nel Giugno del 2021 il singolo e il video di  "Volare Sognare" che è un naturale percorso di un lavoro teso alla costruzione di un ricco album di brani inediti. I brani usciranno con l'etichetta discografica Lungomare distribuiti da Universal Music.

Il 9 Settembre del 2021 si esibisce al Teatro dell’Ariston per le finali nazionali della 34^ edizione di Sanremo Rock 2021  e partecipa all’altra grande manifestazione del Sanremo Live in The City  in piazza “Ariston” dove si esibisce con 3 brani inediti.

 Grazie alla commissione tecnica di “Sanremo New Talent” , viene selezionato per partecipare alle audizioni nazionali  ell'edizione winter che si svolgono presso

Casa Sanremo durante la settimana del Festival di Sanremo a Febbraio del 2022.

 

Il titolo del nuovo inedito del cantautore è invece “Strano però”, una canzone molto intensa e di notevole impatto emotivo, desumibile anche dalla immagini del video che l’accompagna. Le emozioni sono infatti leggibili tra le righe, ma soprattutto attraverso le parole che l’artista dedica ad una persona cara scomparsa tragicamente. Il messaggio del brano è profondo, quanto il bene che lega questa persona con chi ora l’ha viva nei ricordi, dove rimarrà indelebile, per sempre, con la stessa luce negli occhi che aveva ogni giorno.

La sensibilità musicale di Stefano va ben oltre le parole della canzone, esprimendo sensazioni uniche anche solo con i suoni che colorano suggestioni davvero inimitabili, perché l’amore ha una forza così grande che può arrivare ovunque!

 

Sonia Bellin



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DIEGO POLLI SPIEGA AL PUBBLICO RADIOFONICO COM' E’ NATO IL SUO ULTIMO SINGOLO “LIBERI”

 


 

Dopo averlo incontrato per una lunga e piacevole chiacchierata, ecco di nuovo con noi Diego Polli, cantautore italiano dall’anima rock, il quale sta ottenendo un successo davvero inaspettato con il brano intitolato LIBERI, un pezzo che sta spopolando in radio in queste settimane…motivo in più per parlare anche del disco di cui il singolo anticipa l’uscita….

 

 

LIBERI, come anche gli altri brani che compongono il tuo disco, è scritto in lingua italiana,

una scelta che potremmo dire, esula da quello che potrebbe aspettarsi chi segue un

genere rock come il vostro….

 

L’intento era proprio quello…. Se avessi composto i brani in lingua inglese non

sarebbero stati ...diciamo, cosi originali… quanto in italiano. Alla fine non ho

inventato nulla di nuovo ho solo composto le canzoni ricercando una sonorità hard-

rock presente in tantissime band americane come Creed, Nickelback, Theory of a

Deadman, etc, scrivendo però i testi e cantando in italiano.

Nel panorama musicale nostrano l’Hard Rock o il Metal in generale viene definito un

genere per pochi, un genere di nicchia, in quanto molto lontano dalla musica

commerciale tanto amata dagli italiani e dalle radio nazionali.

 

 

Gettando uno sguardo invece più generale sull’ album e sugli altri pezzi, dobbiamo

aspettarci generi molto diversi tra di loro, riguardo invece i testi, quali sono le tematiche

approfondite nelle diverse tracce…?

 

I testi hanno come per le sonorità un unico filo conduttore. Tutti gli 8 brani

raccontano il mio passato e, nello specifico, fanno riferimento al periodo più buio

della mia vita. Periodo nel quale ho perso l’amore, ho provato una profonda

tristezza, ho avuto paura, vivevo ogni giorno soffocato dal rimorso e dal rimpianto,

ed in ognuna delle canzoni c’è un chiaro riferimento a questa mia particolare

esperienza personale.

 

Parlando della lavorazione del disco e di come sia David Altieri che Rino Cavalli

abbiano reso possibile la realizzazione di tutto ciò….come è nato tutta l’idea e che cosa ha

reso possibile poi la sua concretizzazione…?

 

L’idea è partita proprio da me durante il Lockdown, in soffitta, utilizzata come sala

prove e Home-recording studio.

Inizialmente ho fatto tutto da solo: ho scritto i testi li ho cantati , ho creato i riffs di

chitarra, costruito le melodie, suonato il basso, le tastiere, programmato la batteria

etc.. di ogni brano (tre dei quali tra l’altro li avevo composti e poi messi nel cassetto

circa 11 anni fa).

Non essendo mai stato un forte chitarrista solista, ed in generale, non essendo un

vero e proprio poli-strumentista formato e completo, sentivo che nelle canzoni

mancava qualcosa, non suonavano bene come avrei voluto proprio a causa dei mei

limiti di musicista.

Ho quindi pensato in primis di coinvolgere David, visto il suo incredibile talento.

David lo conoscevo già dato che, proprio prima del Lockdown, suonavamo assieme

in una pop-rock Coverband, e con la quarantena in atto gli ho chiesto se aveva

tempo di ascoltare le mie demo ed eventualmente darmi una mano a sistemare le

canzoni.

A David sono immediatamente piaciute ed ha cominciato a non solo a sistemarle, ma

ad ri-arrangiarle una dopo l’altra, e senza mai vederci fisicamente ci siamo messi a

lavorare a distanza i brani.

In pratica gli mandavo le demo, lui modificava le tracce risuonando le chitarre ed

altri strumenti registrando come me, tutto a casa sua nel suo home recording

studio, ed un volta fatto, mi rispediva le tracce via e-mail.

Non ci siamo mai visti neanche una volta faccia a faccia durante la realizzazione dell’

album, abbiamo registrato ognuno a casa propria le proprie parti e comunicavano

unicamente via whatsapp.

Finalmente grazie al suo contributo i brani hanno cominciato a suonare come li

avevo in testa e in un paio di mesi, avevamo terminato di registrare le voci, il

basso, i synth, le tastiere, le chitarre…. Tutto era al suo posto.

Mancava solo la sezione ritmica da sistemare che, in un album così, doveva essere

curata e suonata da un batterista.

David mi propose di chiedere a Rino Cavalli con il quale prima del Lockdown aveva

un gruppo hard rock.

Io già conoscevo Rino, con lui avevamo suonato assieme in un paio di occasioni

sempre con David alla chitarra.

Così gli abbiamo mandato le demo a lui  e, con entusiasmo, ha voluto da subito

partecipare al progetto riscrivendo e modificando la parte ritmica.

Quindi Rino non si è limitato a fare il mero esecutore ma ha dato proprio un surplus

all’album con la sua batteria, riscrivendo come detto la sezione ritmica di tutti i

brani.

Purtroppo eravamo ancora in piena quarantena e quindi era impossibile trovarci di

persona, ma con professionisti del calibro di David e Rino questo non è stato

minimamente un problema.

Una volta terminato il periodo di quarantena siamo andati direttamente in studio di

registrazione dal fonico Fabio Sforza al No Logo di Laives (BZ), dove Rino ha

registrato la batteria dell’album in un paio di giorni, senza mai avere fatto una prova

assieme, e senza mai vederci prima di allora di  persona, ma come detto non è

stato minimante un problema e siamo riusciti a finire le registrazioni.

Finalmente era arrivato il momento di mixare il tutto e produrre il master e, grazie

al fonico-produttore del No Logo Carmelo Giacchino, che ha sistemato e mixato le

 

tracce e ad Alex Balzama della Swift Mastering di Londra che ha curato il master,

siamo arrivati a marzo 2022 con il prodotto finito.

E’ stato un viaggio lungo ed è andato tutto molto a rilento a causa della pandemia e

nonostante le difficoltà tecniche l’album ha preso vita, grazie proprio al contributo

di David e Rino.

Senza di loro? Non avrei fatto nulla e tutto sarebbe ancora fermo nella mia testa!

 

 

Sonia Bellin

 


 

martedì 28 giugno 2022

INTERVISTA A DIEGO POLLI

 


 

Dopo la pubblicazione del videoclip ufficiale su You Tube, LIBERI è ora finalmente

disponibile in tutti i digital store; abbiamo incontrato Diego Polli per farci raccontare tutto

sul brano e sull’album che lo anticipa…

Benvenuto Diego, innanzitutto presentiamo te e la tua squadra al pubblico che ci segue, e

di come tutto ha permesso la realizzazione di un progetto che parte proprio dal singolo

LIBERI….

 

 

Buongiorno a voi!! Mi chiamo Diego Polli sono un musicista bolzanino (chitarrista

cantante bassista) in attività dal 1996.

Da un pò di tempo avevo in mente di provare a produrre un album alternative rock

in italiano, richiamando quelle sonorità americane tipiche nel degli anni 90/2000 ed

approfittando del Lockdown, ho cominciato a scrivere riff e testi registrando delle

demo a casa nel mio minimale home recording studio (se vogliamo chiamarlo

cosi essendo in realtà una soffitta di 20 metri ubicata sopra il mio appartamento)

In quel periodo già collaboravo con David Altieri in una pop-rock cover-band ed in

un progetto acustico, suonando in vari locali del Trentino Alto Adige.

Come detto con il Lockdown ci siamo trovati tutti a suonare a casa e così ho

cominciato a produrre l’album “liberi” pensando di coinvolgere David nella

scrittura dell’album stesso.

Mentre producevamo l’album io e David ci siamo resi conto di avere bisogno di

curare ulteriormente la sezione ritmica e, visto che, proprio prima del Lockdown,

David suonava in una band Hard Rock con il batterista Rino Cavalli - che io

conoscevo già in quanto avevo condiviso con lui negli anni un paio di palchi- lo

abbiamo contattato e coinvolto per appunto registrare le batteria degli 8 brani.

Quindi è tutto partito per “gioco” e man mano è diventato in tutto per tutto, un

progetto musicale ed anche se distanza avevamo creato una Band.

 

 

 

Il brano LIBERI ha un genere che potremmo definire hard rock, questo però non è il solo

stile presente nell’album che hai autoprodotto e di cui LIBERI è il singolo che lo anticipa….

 

In realtà tutti gli 8 brani hanno lo stesso stile. La sonorità dell’hard rock e del

alternative rock è presente anche nelle ballads (che nell’album sono 4), e quindi

esiste un unico filo conduttore che lega gli 8 brani caratterizzati da una sonorità

unica e ben riconoscibile. C’è un’ identità sonora ben definita nell’album, anche se

tra di loro i brani a livello di stile possono sembrare all’ascoltatore molto diversi tra

loro.

 

LIBERI, come anche gli altri brani che compongono il disco, è scritto in lingua italiana,

una scelta che potremmo dire, esula da quello che potrebbe aspettarsi chi segue un

genere rock come il vostro….

 

L’intento era proprio quello. Se avessi composto i brani in lingua inglese non

sarebbero stati …diciamo cosi originali, quanto in italiano. Alla fine non ho

inventato nulla di nuovo ho solo composto le canzoni ricercando una sonorità hard

rock presente in tantissime band americane come Creed, Nickelback, Theory of a

Deadman, etc, scrivendo però i testi e cantando in italiano.

Nel panorama musicale nostrano l’Hard Rock o il Metal in generale viene definito un

genere per pochi, un genere di nicchia, in quanto molto lontano dalla musica

commerciale tanto amata dagli italiani e dalle radio nazionali.

 

 

Sempre soffermandoci sul testo del brano e sull’espressività in esso contenuta, risalta in

piena luce… una voglia di scagliarsi contro un determinato tipo di persone…

Si tratta di un brano che trae ispirazione da vicissitudini realmente vissute….?

 

Una decina di anni fa ho attraversato un periodo molto difficile allontanando e

perdendo molte persone che al tempo mi stavano affianco.

Dopo diversi anni sono riuscito a riprendermi e sono cambiato radicalmente.

Nonostante questo alcune persone continuano a parlare di me come se fossi ancora

la persona di prima, continuando a giudicarmi e a parlare male di me.

Queste persone le compatisco, visto che loro stessi non possono cambiare, non

ne hanno la capacità, non ne hanno la forza e mai avranno l’umiltà di mettersi in

discussione, danno per scontato che nessuno possa cambiare, e quindi giudicano

e parlando di cose che non hanno mai vissuto sulla loro pelle.

Liberi è dedicata proprio a loro a tutti quelli che continuano a puntarmi il dito contro

per via del passato e non considerano e guardano la persona che sono oggi.

Purtroppo di gente così ignorante è pieno il mondo, e Liberi è un chiaro sfogo, è

una dedica a tutti loro.

 

Prima di salutarci, qualche anticipazione sui progetti futuri, avete dei live in programma,

qualche altro singolo da estrapolare dall’album…?

 

Adesso ci stiamo occupando di tutta la promozione e distribuzione dell’album;

album che verrà pubblicato che verso fine giugno/primi di luglio, dopo di che lo

presenteremo ufficialmente con un live qui in Alto Adige, e organizzeremo altre

date questo autunno-inverno.

 

Sonia Bellin



venerdì 17 giugno 2022

INTERVISTA A MAURIZIO LUCIANO

 


 

Dopo il suo primo album discografico intitolato “Degli angeli e dell’amore”, ecco il ritorno in radio del cantautore Maurizio Luciano con il singolo “Continuando il viaggio”, lo abbiamo incontrato per porgli qualche domanda e farci raccontare questa sua nuova e intraprendente avventura discografica…

 

Ben ritrovato Maurizio, 

è di questi giorni la messa in onda radiofonica di un nuovo inedito, un brano a cui hai dichiarato di tenere particolarmente…

Si, ci tengo per più motivi. Primo, perché segna il ritorno alla pubblicazione di un mio nuovo brano dopo un lungo periodo di pausa. Secondo, è che questa creatura era nata dopo il primo lockdown e, per il suo significato, avrei voluto lanciarla allora; purtroppo, per alcune circostanze non ci sono riuscito all’epoca e sono contento che sia successo ora, dopo il secondo lockdown. 

Infine, ci tengo particolarmente poiché questa canzone, che lancia un messaggio di ottimismo e di speranza per l’umanità tutta, mi è servita, a livello personale, per comunicare, a quanti mi seguono, lo spirito positivo con il quale sto affrontando un imprevisto della vita.

 

È nota ormai a tutti la profondità dei testi delle tue canzoni, per non parlare della melodia che li accompagna, “Continuando il viaggio” è un racconto in metafora della vita e delle emozioni che essa ci trasmette…

Il mio approccio è sempre guidato da un coinvolgimento emotivo, parlo sia della scrittura del testo che della composizione della melodia. Mi verrebbe da dire che è stato facile utilizzare il viaggio come metafora della vita ma credo che l’aggettivo giusto sia “istintivo”. Istintivo perché ho traslato l’immagine cristiana di “popolo in cammino”, popolo non errante ma popolo che cerca la luce, che cerca di dare elementi positivi alla comunità al fine di proseguire il viaggio della propria vita con ottimismo e fiducia; e questo brano rilancia esattamente questi concetti.

 

Questo non è certo il tuo esordio, anzi, la tua carriera artistica ha una lunga storia e non solo in fatto di musica…

Mi sono dilettato in diverse arti da giovane. 

Quella alla quale ho dato seguito è la scrittura in versi: mi ha dato grande soddisfazione vedere alcune mie poesie pubblicate in antologie contemporanee. 

Poi, avvicinandomi alla composizione, ho lasciato incontrare la ritmica metrica dei versi con la matematica della musica ed è nato l’incantesimo della prima canzone e poi, a seguire, tante altre. Ad oggi ho diverse decine di brani depositati in SIAE ed il tempo per finalizzarli è sempre troppo poco poiché svolgo un’attività lavorativa, al di fuori del mondo della musica, che mi impegna molto.

 

Parlando di musica, il genere che proponi con le tue canzoni, tiene molto conto del cantautorato e della melodia italiana, che si arricchisce di tutto l’apporto emotivo che ogni brano riesce a trasmettere…

Si, la mia vena di cantautore e la mia sensibilità si sposano naturalmente con la melodia classica italiana che cerco di comporre e arricchire con originalità e contaminazioni.

 

Ritornando ai singoli precedenti, c’è sicuramente una continuità dal punto di vista stilistico, tuttavia in “Continuando il viaggio “si ravvisa una nuova veste di cantautore, più matura e più consapevole…

Questo lo lascio dire a voi addetti ai lavori; se lo avete notato mi fa piacere.

 

Non solo dal punto di vista lirico, ma anche musicale, si riscontra un’evoluzione e uno stile che, partendo dall’intimità, trova una fisionomia nuova rispetto al lavoro precedente…il genere stesso del brano, partendo dal cantautorato italiano, si dirige qui verso il folk…

Essenzialmente mi piace sperimentare. Nel primo album, due brani battevano il ritmo samba pagode, altri avevano richiami a suoni etnici come quello del flauto di pan o del bouzouki; negli ultimi lavori ho avuto come riferimento un pop europeo con qualche salto nel country/folk americano.

 

Anche in questo, come nel tuo precedente lavoro, ti sei avvalso per la produzione e per gli arrangiamenti della collaborazione con il Maestro Nuccio Tortora; cosa ha reso indispensabile il suo contributo e che cosa ha fatto sì che le vostre idee si allineassero…?

Quando lavori con dei mostri sacri che hanno fatto la storia della musica italiana e mondiale non puoi far altro che recepire i preziosi consigli ricevuti; e Nuccio da navigato polistrumentista, direttore d’orchestra, da persona generosa qual è, mette a disposizione tutto il bagaglio di esperienze che ha accumulato; Il mio è un prodotto grezzo, fatto alla chitarra; il suo contributo è essenziale per trovare le orchestrazioni giuste, i corretti equilibri tra i suoni. Le soluzioni giungono, comunque, da un confronto continuo tra le mie e le sue idee.

 

Ora che il brano è inserito in rotazione radiofonica, sarà possibile avere anche un riscontro da parte non solo della critica, ma anche del pubblico, tu, come artista, cosa ti senti di comunicare nello specifico a chi si mette all’ascolto di “Continuando il viaggio”…?

La speranza, l’ottimismo, l’amore per la vita.


Sonia Bellin




 

martedì 14 giugno 2022

“RIVOLUZIONE”: IL NUOVO PROGETTO SOLISTA DI MARCO LABBATE

 

 “Tv telegiornali sono tutti uguali,

il giusto conformismo sotto questi cieli

un finto perbenismo che ci rende santi

quel poco di ottimismo che ci fa contenti

lavora per il bene della tua nazione

non essere piu' preda di provocazione

le regole che segui son per il tuo bene

scondinzola fedele un po' come il tuo cane”

 

Versi che non si fanno rileggere per essere interpretati e le cui parole taglienti sono in grado di trafiggere qualsiasi muro eretto per nascondere il proprio volto, a conferma della verità che traspare da questa strofa, tratta dall’ultimo singolo di Marco Labbate. Cantautore cremonese nato a  Torino il 10/01/1979.  A marco la passione per la musica le viene trasmessa dal padre, ancora quando era in fasce. All’età di 14 anni inizia ad andare a lezioni private da un maestro di chitarra classica per quattro anni circa; lezioni che poi, per motivi lavorativi, ha dovuto abbandonare per poi però riprendere, rinnovando e incrementando le sue doti musicali.

Le prime canzoni risalgono in pena adolescenza, per poi, nel 2014, incidere il suo primo album di inediti dal titolo STELLA, realizzato con la collaborazione di due amici di marco, ovvero Bruno Bertelli e Sergio Franchi.

Per ben 8 anni Marco Labbate è il chitarrista della cover band cremonese dei Matyx, per poi dedicarsi interamente alla sua carriera solista, di cui RIVOLUZIONE è il primo singolo.

 

“Che cosa è veramente REALE…? Ma soprattutto… Cosa nella vita è veramente IMPORTANTE…? Ovvero, quali  sono i valori autentici…? Sono queste le domande a cui, senza alcuna pretesa, tenta di rispondere Marco nel brano, all’interno del quale si  profila un’attenta e accurata riflessione sul nostro tempo e su come la libertà sia in gioco nella nostra vita, offuscata da un pensiero che non è sempre LIBERO come vorremmo. Ma attenzione…! Quello che vuole comunicarci l’artista è che, spesso e volentieri, siamo noi stessi, a barricarci dietro inutili muri, limitando la nostra libertà e facendo sì che il nostro pensare sia conforme a quello che tutti si aspettano… a quello che la società si aspetta.

 

“Bisogna guardare in faccia la realtà, comprenderla e cambiare anche punto di vista delle cose. Pensare liberamente, aprire gli occhi e non aver paura del cambiamento.

Rivoluzione quindi nel modo di pensare, di agire, di porsi di fronte ad un mondo in continua evoluzione ma complesso e che ci trae in inganno molto spesso….”

Dichiara il cantautore a proposito del messaggio di RIVOLUZIONE, cercando di svecchiare un modo di pensare oberato di incongrue prese di posizioni che la maggior parte delle volte, non corrispondono ai nostri ideali ma solo ad un sapere che abbiamo assorbito inconsapevolmente e senza il giusto apporto critico.

E' giusto che tu prenda posizione, rivoluzione rivoluzione e sarà questa poi la soluzione”.

 

Sonia Bellin




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venerdì 10 giugno 2022

MAURIZIO LUCIANO: UN CANTAUTORE CAPACE DI DIPINGERE EMOZIONI

 


 

Anticipato da giudizi più che meritevoli, esce in questi giorni in radio il nuovo singolo di Maurizio Luciano, cantautore napoletano che pubblica nel 2016, il suo primo album, lanciando in concomitanza molti singoli piazzatisi nelle classifiche radio dei brani indipendenti più trasmessi.

In queste settimane è invece in promozione radiofonica il nuovo inedito dal titolo CONTINUANDO IL VIAGGIO, un brano con un suono che amplifica il paesaggio emozionale entro cui si staglia la lirica di Maurizio: profonda, peculiare, suggestiva. Un delineare sensazioni attraverso immagini a tratti nitide a tratti offuscate, in un’alternanza di colori che sembra riprendere il passato artistico di Maurizio quando si dedicava alla pittura. Ora l’espressività non è resa da un dipinto ma dalle sonorità, dalla vocalità e dal modo in cui essa, trasmette un messaggio e un contenuto all’ascoltatore; tuttavia, permangono le suggestioni e l’esigenza di esternarle, di renderle universali e alla portata di tutti grazie proprio alla pregnanza del linguaggio musicale e alla capacità, insita nel cantautore partenopeo, di interpretare tale linguaggio, in una chiave simbolica di notevole raffinatezza. Cambiano, quindi, le modalità con le quali Maurizio si accinge a rappresentare un’emozione, interpretandola e rendendola poi interpretabile nel senso in cui ognuno  meglio avvicina il proprio sentire, in una corrispondenza sensitiva davvero evocativa e in grado di trasferire sentimenti da una parte all’altra del mondo. Sappiamo quanto una canzone possa raccontare momenti e istanti di vita di chi canta, immortalando esperienze magari anche dolorose, ma che con il tempo diventano un modo per ricordarci chi siamo nel presente; quelle stesse vicissitudini narrate in una canzone, acquisiscono un significato che va al di là del senso pratico di quella specifica circostanza e divengono rappresentazione di uno stato d’animo. 

Dai pennelli che dipingono una tela, ad una voce che di anime ne dipinge tante… potremmo definire così il cantautorato di Maurizio Luciano che, per mezzo della metafora del viaggio, interroga la vita e se stesso, riflettendo sulle possibilità che questa ci regala ogni giorno, non dimenticando di disegnare le ombre, ovvero gli ostacoli che, durante il nostro cammino possiamo incontrare; ma si sa, se c’è un’ombra è perché dall’altra parte c’è qualcosa che emette luce: la speranza è magari dietro di noi, a proteggere quei nostri passi  talvolta indecisi e la sua luce non ci abbandona mai…

 


Sonia Bellin


sabato 4 giugno 2022

“2022” IL SINGOLO DI ESORDIO DI CURLY B E POLEFINGER

 


 

Un anno non ancora terminato è diventato il titolo del primissimo singolo del progetto musicale targato Curly B e Polefinger che debuttano con il brano intitolato 2022.

Su tratta di due ragazzi, ovvero Francesco Ricci, in arte appunto Curly B ed Enrico Focaccia, in arte Polefinger, i quali si conoscono sul campo da calcio, giocando nella stessa squadra da ben 4 anni.

Curly B inizia a scrivere testi nell'ultimo anno, a seguito di una situazione difficile, e dove uno degli strumenti che lo aiutano in questo percorso, è appunto la scrittura, la sua valvola di sfogo. Trascrivendo emozioni, episodi e momenti di vita quotidiani, Curly B riesce infatti ad evadere dal proprio disagio interiore, e trova nell’amico Enrico (Polefinger), un compagno capace di tramutare in canzoni i suoi pensieri, realizzando basi e beat, capaci di adattarsi alle sue sensazioni e stati d'animo.

2022 racconta aspetti della vita di Curly B , impiegato bancario, dove lo stesso riporta scene della sua quotidianità lavorativa: episodi, sensazioni ed emozioni che sono state suscitate in lui nel corso dell'ultimo anno (e di quello tutt'ora in corso).

Nel brano si alternano immagini poetiche intrecciate con fotografie più concrete; una speranza che svanisce… un foglio bianco su cui sovrascrivere le proprie emozioni: qualsiasi pretesto diventa utile per buttare fuori quello che si ha dentro. E mentre il cuore in mille forme non corrisponde ad un Picasso, sono tante le emozioni racchiuse da chi si accorge della miriade di sorrisi falsi sparsi in giro in un periodo come questo.

Una canzone che appare quasi come una meta- canzone, tante sono le riflessioni in essa contenute, le quali si susseguono in modo quasi asincrono, scaraventandosi da una parte all’altra, imitando il flusso di pensiero di Curly B, l’autore del testo di 2022.

Un anno che si è rivelato per tutti difficile e pieno di contraddizioni e che la sensibilità artistica di Curly, ha trasposto in questo spaccato di vita quotidiana che riprende alcuni dei momenti salienti dei mesi appena trascorsi. Cospirazioni, ipocrisie, comportamenti inspiegabili e isolamenti sociali…2022 non ha un tema specifico su cui focalizzarsi, in quanto si basa su una serie di eventi osservati e vissuti. A modo di una pellicola realista il duo di Curly B e Polefinger non pone limite alla spontaneità, che non viene mai ritagliata o abbellita, ma riportata tale e quale, come fosse un romanzo verista. Ne consegue un’espressività pura, che non teme confronti con uno stile e con un genere a cui riferirsi. Anche la musica stessa, la quale è il risultato dell’opera di Polefinger, non persegue un’etichetta o un scenario particolare; come il duo stesso ha dichiarato in un’intervista, la loro musica è totalmente indipendente nel senso vero del termine: viaggia libera come il loro stesso modo di comunicare, diretto e teso soltanto ad esprimere la propria interiorità.

Sonia Bellin




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