giovedì 6 agosto 2020

INTERVISTA A TIZIANO BAK BACARANI


 

Ritroviamo un caro amico e un a certezza dell’attuale scena del blues italiano, Tiziano Bak Bacarani a cui rivolgiamo ora qualche domanda prima del lancio del nuovo singolo in radio…

 

Ben ritrovato caro Tiziano…innanzitutto  come vanno le cose ora che c’è un sintomo di ripresa dopo il lockdown dei mesi precedenti…?

 

Io per motivi miei personali, lockdown a parte, aveva già ridotto al minimo se non al nulla, la mia attività musicale dal vivo sin dal 2018, perciò non sono stato toccato da vicino da questa pandemia terribile e dalle sue conseguenze sociali ed economiche. Nel contempo, quindi, la mia attività musicale si è estrinsecata sostanzialmente attraverso la composizione di nuovi brani e la collaborazione “online” con altri artisti.

Ora vedo che la situazione sta migliorando ed anche io non ho più quell’impegno personale (dico purtroppo perché consisteva nell’accudire mia mamma anziana) quindi piano piano ricomincerò anche a fare concerti in mezzo al pubblico. 

Anzi, in realtà ho già iniziato con due date ai Lidi di Comacchio, in assoluta sicurezza sanitaria, in cui ho presentato i brani del nuovo album “Un fuoco” uscito l’8 maggio 2020.   



Nei mesi scorsi inoltre hai cominciato a programmare la rotazione di un nuovo singolo, nonché del nuovo album…ci vuoi dare qualche anticipazione a riguardo…?

 

I singoli estratti dall’album “Un fuoco” sono essenzialmente tre: L’aurora (feat. Giulia Tosoni) uscito prima dell’album a settembre 2019, Un fuoco uscito in concomitanza con l’uscita dell’omonimo album ed il prossimo L’amore resta qui che sta uscendo in questi giorni. Direi che, visto il periodo e vista la situazione generale e non solo musicale, sono abbastanza soddisfatto delle risposte avute rispetto alle citate mie canzoni. Come anticipazione, quindi, posso dirti che il prossimo singolo “L’amore resta qui” è una canzone pop – rock il cui messaggio è quello dell’amore che, se è vero, intenso, speciale e vissuto con tutto te stesso, rimane anche se il tuo partner va via….Anche se tu vai via il mio amore resterà qui con me per sempre a farmi compagnia e a riempire le mie solitudini, come un profumo, come una forza dentro di me…Il messaggio è quindi un messaggio positivo (l’amore che comunque resta) nell’ambito di un fatto negativo (lei/lui che se né andata/o).    

 

 Ci rendiamo conto che in un periodo come questo, sebbene ora per lo più passato, i mezzi di comunicazione sono quanto più importanti, se non fondamentali, per tenere unite le persone…quanto la musica è d’aiuto in questi casi…?

 

La musica è, da sempre, sinonimo di coesione sociale, si canta assieme, si balla una canzone assieme, sui suona assieme, si assiste ad un concerto assieme….Ecco, la pandemia ci ha tolto questa parola ma anche questo concetto “assieme” e ci ha costretti a cantare da soli, a ballare da soli, a suonare da soli e ad assistere a concerti (pre-pandemia) da soli in TV, con l’unico ausilio (e Dio lo benedica!) di internet.

Internet ha permesso, anche se solo virtualmente, di alleviare un po’ queste situazioni di solitudine musicale.

Quindi la musica, come sempre del resto, è stata fondamentale, unitamente ad internet, per impedire un’ulteriore disgregazione e frammentazione e confinamento fra le quattro mura di tante persone, non solo dei musicisti. Ora, però, serve ripartire tutti assieme, tutti uniti, abbracciandoci tutti.   

 

Nel tuo album “Il re del rock and blues” sei riuscito a coniugare ironia e profondità: leggerezza nel comunicare messaggi che diventano spunti da cui poi riflettere…in questo nuovo progetto, hai seguito un percorso simile…?

 

 

Come mi è già capitato di dire, i due album sono nati da due epoche nettamente differenti tra loro, il primo “Il re del rock and blues” è nato in un’epoca per il sottoscritto guascona e spensierata in cui tutto andava bene ed io tornavo sulle scene musicali-discografiche dopo tantissimi anni, pertanto è un album pervaso dall’autoironia e da racconti e personaggi stravaganti, spesso scoppiati come pop-corn ma anche, spesso, soli.

Il secondo album “Un fuoco” invece, è nato in un’epoca in cui il sottoscritto viveva sia per cause proprie che per stati d’animo, una situazione meno felice e più difficile, anche per via della pandemia dilagante. 

Nel secondo album mancano i personaggi stravaganti del primo ed i testi a volte esilaranti (fatta eccezione per il blues: “Ti voglio un bene”) ed è, di contro, pieno di testi introspettivi e riflessivi, in cui il tema dominante è l’amore, paragonato al fuoco, visto nelle sue due facce della stessa medaglia.

Il fuoco, infatti, può scaldare ma può anche bruciare ed allo stesso modo l’amore può portarti in paradiso ma anche all’inferno.

SI tratta pertanto di due album molto diversi tra loro, inoltre anche il genere musicale è diverso, nel primo i brani trasudano di jazz e blues, nel secondo trasudano di pop-rock ed anche la scelta dei musicisti è stata differente.

Nel primo, infatti, ho avuto l’onore di collaborare con almeno una ventina di musicisti diversi anche in base alle canzoni; nel secondo, invece, c’è più l’idea della band: tre/quattro musicisti fissi, oltre al sottoscritto, per tutti i brani. 

 

 Quali sono le tue maggiori fonti di ispirazione, sia storiche che contemporanee?

 

A livello musicale, pur scrivendo e cantando in italiano debbo ammettere, cospargendomi il capo di cenere, di ascoltare pochissima musica italiana e di non avere quindi artisti di riferimento o che mi hanno influenzato né in passato né attualmente.

Di contro ho ascoltato e ascolto, facendomi volentieri influenzare moltissimi autori inglesi e statunitensi, soprattutto questi ultimi.

Senza fare nomi particolari, sono sempre stato affascinato in passato dai musicisti provenienti dall’area di New Orleans, ma anche dagli Stati del Sud confinanti con il Messico, ad esempio musicisti texani, californiani etc. e come genere musicale, quello che mi ha influenzato di più è ovviamente il bklues, ma anche il contry, il texmex ed il rock.

 

 A proposito di contemporaneità, quale realtà musicale reputi una risorsa per il panorama pop-rock attuale?

 

Anche in questo caso debbo cospargermi il capo di cenere ed ammettere che pochissime realtà musicali attuali, soprattutto in Italia ma anche nel resto del mondo mi stuzzicano e mi piacciono. Come ben sai io sono anche produttore e continuamente mi vengono proposte nuove realtà e nuovi talenti da promuovere, da seguire, da consigliare etc. Ebbene, a parte la qualità che in questi talenti è molto spesso eccelsa a livello di voce, spesso questi ragazzi si propongono attraverso loro composizioni “trap” in cui scimmiottano questo o quel cantante “trap” affermato.

Debbo dire, però, che recentemente una ragazza cantante che canta anche blues, rock e pop in maniera eccelsa, di cui sentirete presto parlare in quanto davvero talentuosa e con la quale spero di poter collaborare, Virginia, mi ha fatto ascoltare dei cantanti e delle band “trap” che mi hanno davvero stupito in quanto a testi e a particolarità di ritmi e melodie.  

Quindi, proprio grazie a questa cantante sto rivalutando anche il movimento “trap” anche se lo reputo un movimento o un genere adatto soltanto ai giovanissimi.

 

Prima di salutarci, qualche data per le prossime uscite….?

 

Guarda ne ho appena fatte due recentemente a Lido degli estensi ed a Lido di Spina ed in quest’ultima ho avuto l’onore di avere con me Virginia a duettare ne L’aurora. Non conosco ancora, sempre a causa delle misure sanitarie ancora in vigore, le date esatte ma avrò sicuramente modo di far sentire le mie canzoni al pubblico in diverse occasioni, in particolare fra le Provincie di Ferrara, di Bologna e di Modena ed a settembre inizieranno le riprese del video clip del nuovo singolo L’amore resta qui.

Sulla mia pagina ufficiale Facebook,c osì come su Instagram saranno comunque visibili tutte le date e le novità musicali.

 


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