Si presentano con il loro nuovo singolo “ORMAI NO”, presente in diverse playlist su Spotify, e si distinguono per un approccio musicale che fonde l'elettronica con il Rap ed il grunge... stiamo parlando appunto dei
Lui, ovvero Davide Lui, Alessandro Esposito e Oscar Pangolini che abbiamo
intervistato per farci raccontare qualche curiosità musicale sul loro progetto…
Ben trovati ragazzi.
Cominciamo dalla nascita della band…l’idea creativa alla base di tutto che vi
ha portato ad unire le vostre forze per produrre i primi brani…
Abbiamo sempre suonato
insieme, quindi non saprei dirti con esattezza come o quando è nato questo
progetto. Probabilmente ha iniziato ad assumere una forma più definita nel
momento in cui abbiamo costruito un piccolo studio casalingo.
Lavorare in maniera
homemade e indipendente ci ha permesso di non dover più sottostare ai limiti
tempistici che generalmente si hanno in una sala prove o in uno studio di
registrazione.
Passando ora al singolo
con il quale avete deciso di presentarvi in radio….avete spiegato come questo
sia nato durante la quarantena, che cosa in particolare vi ha mosso per la
composizione…?
Per il testo mi è bastato abbandonarmi a ciò
che so fare meglio: rimuginare. La quarantena mi ha solo dato più tempo per
farlo. Il beat,invece, è nato
quasi un anno primo con il campionamento del brano di una popolare band
alternative rock italiana.
Dal punto di vista musicale, attraversate vari
territori musicali, tra cui il rap, il rock, l’elettronica, lasciando che le
sperimentazioni travolgano ogni tratto sonoro, ma di preciso, quali sono le
realtà musicale a cui vi ispirate?
Etichettarsi risulta
quasi sempre controproducente. Rock, elettronica o rap sono solo termini di comodo il più delle volte. Noi
ascoltiamo di tutto: dai Nirvana a Travis Scott. Al momento stiamo facendo ogni
pezzo diverso dal precedente nell’intento di trovare un'identità totalmente
nostra.
Tra poco partirete con
una promozione attraverso le playlist Spotify, quali sono le vostre aspettative
e che ne pensate delle piattaforme digitali per l’ascolto della musica…?
Abbiamo scelto Spotify
perchè non abbiamo né i soldi né il pezzo giusto per fare una promozione
radiofonica. Scherzi a parte. Riteniamo che Spotify sia più in linea con i
tempi attuali. La gente si sta spostando sempre più verso le piattaforme di
streaming musicale, e quindi, lo vediamo come il miglior trampolino di lancio.
A proposito di digitale,
anche il vostro approccio musicale si avvale di strumenti digitali, tuttavia
avete spiegato come negli ultimi tempi vi sia stata nella vostra attitudine
strumentale, un’evoluzione verso l’analogico…come mai questa esigenza..?
In realtà è l'esatto
opposto. Siamo partiti suonando in una band più canonica e siamo poi finiti
quasi totalmente nel mondo del digitale. Con un software puoi fare molte più
cose e le possibilità di sperimentazione sono infinite. D'altro canto avere un background di questo tipo ci dà la possibilità, all' occorrenza,
di inserire una chitarra o un giro di basso elettrico senza nessun tipo di
problema.
Oltre al singolo “Orami
no” ci sono altri brani che possiamo ascoltare…inoltre ci sarà o c’è in
programma un album…?
Album al momento no. La
nostra intenzione è di continuare con i singoli ancora per un po', poi in
futuro si vedrà. Il vero percorso deve ancora cominciare.
https://youtu.be/YBpbh_XH5gs
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