mercoledì 25 novembre 2020

STRANO EFFETTO: IL NUOVO SINGOLO DI MARTA TRONCI

 



Dopo lo straordinario successo di “Non ho più regole”, arriva il nuovo brano  di Marta Tronci, cantante che a nemmeno vent’anni, vanta un curriculum degno di un’artista più che affermata. Le prime esperienze canore iniziano infatti nel 2010 con il coro Sant'Efisio di Capoterra, seguita dalla fortunata partecipazione al "Tour Music Fest", nonché dal prestigioso Cet di Mogol, dove ha modo di seguire uno stage formativo. Nel  2015 prende parte  al concorso nazionale "Nuove vocine Castrocaro" arrivando in semifinale e, in seguito, ad un Eurofestival in Romania, dove vince il premio speciale della giuria internazionale  come miglior testo.

Nel 2016  Marta Tronci si classifica al terzo posto del  concorso internazionale “Suoniamo insieme”,classificandosi al terzo posto; risulta poi in finale al Festival Autori di Sanremo, ottenendo una borsa di studio per un'accademia nelle Marche e, sempre nella città dei Fiori ,arriva in semifinale ad Area Sanremo giovani 2018.

L’anno successivo, il 2019, è invece l’anno in cui Marta è finalista al celebre

Trofeo Nilla Pizzi, fondato dal produttore Vinn Camporeale, con il quale inizia una fiorente collaborazione artistica, a cominciare dal singolo d’esordio dell’artista  “Non ho più regole”, fino a questo nuovo “strano Effetto”, che segna il ritorno e la conferma dell’artista. “E’ il mio primo singolo e l'incoronazione di quel sogno fisso che mi porto dentro da quando ero piccola”. Marta ricorda ancora  le emozioni nell’aver avuto a che fare con i professionisti del settore per la realizzazione del suo primo videoclip ufficiale; ora, più esperta, ma pur sempre emozionata, eccola protagonista delle immagini di “Strano Effetto”. Il brano, sottolinea Marta, racconta la storia di una giovane coppia e di una brutta lite che li separerà…Tra delusione e orgoglio i due si ritroveranno a fare i conti con lo Strano effetto dato dal rimorso e dalla solitudine. Per le strade della città entrambi ripercorrono tra un ricordo e l’altro gli errori fatti in passato e il pentimento di lei sarà la chiave per tornare a casa insieme.”  Da un sogno diventato realtà - quello di esprimere se stessa in modo diretto e trasparente, sena alcun limite e senza  “più regole” e da quei colori che intendevano abbattere ogni conformismo,  con “STRANO EFFETTO” Marta Tronci scava a fondo nelle emozioni e nel potere che esse esercitano su di noi. “Lo strano effetto lo viviamo nel rimorso dopo aver detto una bugia o per esempio lo viviamo quando siamo gelosi o innamorati. Lo strano effetto lo viviamo quotidianamente perché fa parte di ognuno noi ed è ciò che ci rende umani.” Spiega la cantante, la quale non esime dal ringraziare calorosamente quanti hanno reso possibile il progetto, incluso il video del brano: Paolo de Matteis, Giandomenico Zaurito, Elena Salvi, Roberta Zanaboni, Boccolo studio Fotografico e Federica Putzolu e, immancabilmente, Vinn Camporeale di Stay Record, etichetta con quale ora Marta Tronci sta pubblicando i suoi lavori…Il tutto  con un chiaro messaggio, rivolto a se stessa e agli ascoltatori e teso tra le righe di “Strano Effetto”: “A volte bisogna mettere da parte l’orgoglio…in fondo la gentilezza è gratis.”

 

Sonia Bellin

                                                                                                                        

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Link videoclip ufficiale

https://www.youtube.com/watch?v=bQSoOLP1ENw&ab_channel=StayRecordChannel

 

 

 

 

 

 

 

domenica 22 novembre 2020

“NELL’ORA DI PUNTA” IL RITORNO DI SERGIO RUSSO

 



 

 

È il nuovo singolo di Sergio Russo, cantautore con all’attivo centinaia di esibizioni live, la cui prima di queste si colloca nell’ormai lontano 1997. Classe 1978, Sergio Russo è un artista che nella sua carriera artistica  ha calcato diversi palchi prestigiosi tra i quali Rolling Stone Propaganda, Palaconcerti acquatica, Crazy driver, Tunnel, Magnolia, sia con progetti personali che con  cover band di diversi generi musicali.

Semifinalista all’Accademia di Sanremo 2007 con il brano “Diavoletto”, Sergio pubblica nel 2019 il brano “Quasi nuvole”, prodotto da DOLMEN STUDIO e, nel 2020 “Lo sbaglio”.

 

“Ho sempre fatto musica dettata dal cuore parlando quasi sempre di situazioni reali perché è quello che mi fa stare meglio e che continuerò a fare.” Dichiara l’artista che annovera Jeff Buckley e Lucio Battisti tra i suoi artisti preferiti e che sta per inserire in un circuito radio di oltre 200 emittenti il suo nuovissimo singolo intitolato “NELL’ORA DI PUNTA”. Un brano dal respiro internazionale e dal sound elettronico interfacciato da  vivaci ripercussioni di dance che ben si allinea con l’irriverenza del testo che l’artista spiega in questo modo:

 

“Nell’ora di punta accadono molte cose, si perdono di vista persone occasioni, Amori, i valori più importanti, con il rischio di non percepire tutte le vibrazioni che ci propone l’universo perché siamo troppo concentrati a fare cose fine a se stesse. Se di colpo scomparissero dalla faccia della terra tutti i dispositivi cellulari, questo video rappresenta esattamente quello che si dovrebbe vedere: persone chinate a testa bassa che ormai vuote guardano per terra.”

 

Sonia Bellin

 

 

Link video: https://www.youtube.com/watch?v=_KyE7R0MsjQ

 

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Instagram:  SERGIORUSSO7 

 

 

 

giovedì 19 novembre 2020

INTERVISTA A EDO POP

 



Di seguito la piacevole chiacchierata con  Edo Pop, al secolo Edoardo Porcellana, interprete e cantautore astigiano il cui stile si contraddistingue per un’eleganza capace di coniugare la tradizione della canzone d’autore con la modernità del pop melodico contemporaneo…

 

Un caloroso ben ritrovato caro Edoardo…cominciamo con il tuo ritorno in radio e con un singolo, “Aspetterò domani”, che è anche title track del tuo ultimo album….

Ciao Sonia! Grazie a te per questa splendida chiacchierata!

Si esatto, il singolo che verrà trasmesso è proprio quello che da il nome all’album..”Aspetterò domani”lo definirei come un titolo di speranza e di pazienza proprio come la canzone. Un pezzo diverso da quello passato in radio mesi fa “il sorriso di aprile” più ritmato è più deciso!

Chiunque ascolti il brano può risentire l’eco della musica d’autore tipicamente italiana, tuttavia sono presenti spunti anche internazionali, con rimandi di melodie per certi versi antiche, quasi che la tua musica attraversasse il tempo per poi riportare gli stessi suoni al presente….

Proprio così! Amo molto le melodie antiche e direi anche immortali.. Il mio istinto musicale quando compongo un pezzo mi porta sempre alla musica del passato dei miei “maestri musicali”.

 

 

Non a caso tra i tuoi cavalli di battaglia è annoverata la deliziosa  deliziosa cover di Luigi Tenco  “Passaggio a livello” c’è una motivazione ben precisa dietro alla scelta di questo brano in particolare che hai deciso di reinterpretare…?

Premetto che amo tutte le canzoni di Luigi Tenco e, quando mi capita di interpretarle, le sento dentro come se fossero un po’ mie. Ho scelto questo brano durante il memorial Tenco della “verde isola” svoltosi ad Aqui terme cinque anni fa. Due sono i principali motivi, il primo è che durante la serata erano presenti mostri sacri della musica italiana come Memo remigi, Amedeo Minghi, Don backy e Nicola di Bari (per citarne alcuni) e ovviamente sul palco sceglievano le più famose delcantautore. Il secondo motivo invece è perché il testo narra una scena che ho vissuto proprio davanti ad un passaggio a livello. Il brano tra l’altro, è stato scritto da Enzo Jannacci un altro mio maestro musicale che stimo moltissimo! È stato un doppio omaggio da parte mia.

 

 

Luigi Tenco non è l’unico artista a cui hai reso omaggio e al quale ti ispiri, in generale, quanto ti senti legato alla canzone d’autore e quanto ritieni che questa possa essere accostata alle sonorità più moderne…?

 In questi anni mi sono immerso nel mondo del piano bar, karaoke e matrimoni quindi principalmente eseguo cover di cantautori anche dimenticati negli anni.

Poi ho partecipato a numerosi concorsi canori con brani di Cesare Cremonini, Luca Barbarossa, Lucio Dalla e Franco Califano.

La musica d’autore è la mia anima e penso che ancora oggi, possa essere un punto di riferimento per i più giovani anche arrangiare e reinterpretate con suoni più moderni. Vale la pena tenere vive le poesie del passato! Sono il nostro patrimonio!

 

 Riguardo invece al disco nel suo insieme, le tracce che lo percorrono hanno titolo molto personali e mi ha colpito in particolare il brano che apre l’album, “Cara Emanuela”, un brano molto intenso e molto struggente in cui la mancanza di una persona non solo si percepisce, ma si rispecchia negli occhi … questi non scorgono soltanto i luoghi che la legano a noi, ma osservano quelli stessi posti da un angolo remoto della nostra anima che prende il nome di nostalgia….

Si, “Cara Emanuela” è un omaggio alla cittadina vaticana Emanuela Orlandi scomparsa nel lontano ’83 in circostanze ancora oggi misteriose!

Fin da piccolo sono appassionato del caso e ho avuto la fortuna di visitare i luoghi del Vaticano e di conoscere il fratello Pietro. Infatti nel testo cerco di trasmettere la passionee  la speranza che vedo tutte le volte negli occhi di suo fratello. E soprattutto il mio obbiettivo è di tenere vivo il caso per trovare la verità!

 

 Il vaticano, Sant’appolinare, Via della conciliazione… In “Cara Emanuela” ci sono immagini che passano attraverso la storia e che si ricongiungono con il nostro passaggio…quanto un luogo riesce a riportarci in un momento specifico della nostra vita e quanto una canzone può dar voce alle emozioni che ne derivano…?

Credo veramente tanto! Ognuno di noi possiede una canzone, un testo che ripercorre luoghi e immagini che abbiamo vissuto.. Prima di buttare giù il testo,ho voluto toccare con mano quello che aveva vissuto Emanuela e i suoi famigliari.

 

Che cosa rappresenta per te l’aspettativa e la speranza, ravvisabili anche in “Cara Emanuela”, ma che nella title track sembrano ascendere verso prospettive più alte…?

Per me sono due concetti fondamentali nella vita, in ogni campo e in ogni nostro obbiettivo che ci poniamo. Ci sono momenti che non riusciamo ad andare avanti e sembra che la strada sia in salita ma non dobbiamo mai perdere la speranza anche a costo di “aspettare domani”!

 

Sonia Bellin

lunedì 16 novembre 2020

NUOVA INTERVISTA A STEFANO MORDENTI

 



 

Dopo la carica ironica di “Passami il bicchiere e dopo la dolcezza di “A piedi nudi corri”, brano dedicato alla figlia Stella,  MOR è ritornato con un nuovissimo singolo intitolato LA MASCHERA e pubblicato il 27 settembre sui maggiori store di musica digitale e  che in poco tempo ha superato i 1.000  ascolti su Spotify !

 

 

“Il brano scritto 10 anni fa e pubblicato oggi in altra veste musicale (basta cercare su Google per trovare la vecchia traccia ancora presente su alcuni siti) , parla delle molteplici sfaccettature delle persone che dietro al volto, nascondono un mondo, uno stato d'animo, un modo di essere che spesso contrasta con ciò che appare agli occhi degli altri e nella realtà….” hai descritto così parlando del tuo nuovo brano e oggi più che mai, ci rendiamo conto di quanto tutto sia basato sull’apparenza, lasciandoci troppo spesso influenzare da ciò a prima vista appare “bello”, ma quanto la bellezza diventa tale solo se radicata nella profondità delle cose…?

Spesso si considera “bello” ciò che ci colpisce di primo impatto, esteriormente. La bellezza  invece richiede del  tempo, ha bisogno di essere ricercata, capita, compresa. Lo sbaglio dei giorni nostri è quello di non dedicare più tempo alla memoria, alla storia, che ci raccontano le bellezze del nostro passato e ci aiutano a  capire meglio il nostro presente. Dobbiamo riprenderci il nostro tempo per capirci meglio, per capire meglio gli altri ed essere più concreti , veri e sinceri.                             La superficialità con cui le persone trattano molti aspetti della vita, la voglia frenetica di apparire sempre e comunque in ogni luogo facendo qualsiasi cosa pur di ottenere  visibilità nascondono un disagio di fondo che è insito nella nostra società sempre più vuota culturalmente.

“Cerco sempre un motivo per stare in equilibrio, per non cadere a pezzi, voglio sentirmi ancora vivo…”Ci sono momenti  in cui davvero il mondo intero sembra crollarti addosso senza lasciarti alcuna via d’uscita, tuttavia sono proprio quei momenti di  vuoto totale, in cui possiamo avvertire la forza del nostro essere, senza maschera e senza paura….

Arriva un tempo per tutto. Quando ci guardiamo dentro se non abbiamo dei valori veri  che ci aiutano a restare in piedi, a trovare la forza, quando arrivano le prime difficoltà andiamo in crisi.  E le difficoltà arrivano prima o poi che si tratti di amore, di lavoro, di salute.                                  E’ come se andassimo in corto circuito perché ci piomba addosso un problema che non sappiamo risolvere e non sappiamo a chi chiedere aiuto. Ma come dice il proverbio, “aiutati che Dio t’aiuta”. Perciò un motivo “vero” per stare sempre in equilibrio va trovato, va ricercato e bisogna dedicargli del tempo, come alle cose belle appunto. Quindi per non cadere a pezzi, c’è bisogno di togliersi questa maschera dal volto per essere più veri e se abbiamo bisogno di qualcuno non bisogna vergognarsi a chiedere aiuto. Essere forti significa non sembrarlo e basta, ma ammettere le proprie debolezze e ripartire, senza paure.

“Cerco sempre una luce, del buio non ho paura, l'uscita è un posto sicuro restare dentro e vivere meglio…”queste parole sembrano parlare a chiunque, trasmettendo quella sensazione di conforto apportata dalla solitudine ..e proprio perché il buio ci attraversa cerchiamo dentro di noi una luce……quale è per Stefano Mordenti questa luce interiore? 

Con queste  parole ho voluto  evidenziare  il contrasto che c’è in ognuno di noi quando si cerca una luce, una via d’uscita, che in una situazione di difficoltà equivale a trovare  un “posto sicuro”.       A volte invece  è meglio restare dentro a una situazione che ci appare difficile per cercare di viverla e di vivere meglio.

 “Cerco sempre qualcosa, che non so dirti che cosa, non vorrei farti un dispetto, ma sono qui che ancora aspetto…” hai scritto 10 anni fa questo brano, tuttavia lo hai pubblicato in questo autunno 2020…Quanto vedi attuale questo brano con i tempi che corrono?

Quando ho riascoltato la canzone a distanza di tempo durante questa pandemia, risentendo alcune frasi, mi sono venuti i brividi perché pur parlando di maschere  che riguardano la personalità e l’essere delle persone, alcune di esse le vedo come profetiche:

“e mi nascondo dietro a una maschera che indosso in fretta prima di uscire”

 

la casa è piccola, ma sono al sicuro” 

Questa frase si commentano da sole...

cerco sempre un motivo per sentirmi ancora vivo” 

Penso alle enormi difficoltà sanitarie, sociali ed economiche derivate dalla pandemia.

...sono qui che ancora aspetto” 

Penso all’attesa per la fine della pandemia e per riabbracciare i nostri cari.

la strada è stretta, ma voglio passare, senza certezze, senza paure”

Penso che in questo momento la strada sia  stretta e in salita per tutti, ma dobbiamo andare avanti insieme, con prudenza, con forza e senza paure.

 Ritornando a 10 anni fa, che cosa ha ispirato la composizione del brano…?

Mi hanno ispirato le persone. Noi siamo esseri assolutamente unici anche se ci somigliamo.          In ognuno di noi si nascondono mondi completamente diversi e da esplorare e per questo motivo mi piace molto conoscere le persone per comprendere anche meglio me stesso.

 

Hai dichiarato che con questo singolo, prenderanno il via una serie di progetti e di collaborazioni interessanti…ti va di anticiparci qualcosa…?

In questo 2020 così particolare e difficile per tutti noi, ho vissuto dei momenti molto belli e unici in ambito musicale come quello di salire sul palco del Teatro dell’Ariston di Sanremo, registrare nuovi singoli,  ascoltare i miei brani sulle radio di tutta Italia, leggere  un fumetto a me dedicato, essere trasmesso in Tv...mai mi sarei aspettato tutto questo.    Altre importanti novità arriveranno a breve e sarà un altro sogno che piano piano si realizzerà...non voglio anticipare nulla a riguardo, ma approfitto ancora una volta per ringraziare chi mi ha accompagnato fino a qui e chi mi sta accompagnando verso un futuro che spero sia roseo per me e  per tutti gli addetti del settore musicale e non solo…

Grazie mille Sonia per l’intervista !

Un abbraccio a te, ai miei amici, a chi mi sostiene. 

 

Sonia Bellin




venerdì 13 novembre 2020

“SOLTANTO UMANI”: IN ARRIVO IL NUOVO SINGOLO DEI MARTE

 




 

Uscirà in tutte le radio, lunedì 16 novembre “SOLTANTO UMANI”, il nuovo brano dei MARTE, band alternative rock capace di unire al sound underground anglosassone il pop melodico italiano, creando ogni volta sonorità e sperimentazioni dal respiro fresco e immediato.

 

Ispirati da realtà come Radiohead, Muse, Jeff Buckley, ma anche dagli italianissimi, Verdena, Marlene Kuntz, nonchè dalla “cantantessa” Carmen Consoli, i Marte sono una band nata dall’idea di

Massimiliano Gallo, compositore, musicista e precedentemente autore di 17 album autoprodotti. 

Il suo stile poliedrico e passionale naviga tra influenze rock anni '70 ed elettronica moderna, dando forma ogni volta a ricercate armonie e testi evocativi.

Senza trascurare poi il contributo di Massimiliano per quanto riguarda i video della band, di cui è il regista e videomaker.

 

Parlando dei MARTE poi,  non si può prescindere dall'incontro con il talentuoso Mauro Patti, avvenuto nel 2011. Batterista e compositore con influenze che spaziano tra il jazz, il  funk e progressive.

Il progetto vede anche la partecipazione di Davide Miceli, bassista cresciuto a pane e Red hot chili peppers, dal tocco originale e dalle idee geniali.

Il primo lavoro scaturito da questi incontri è l'EP MARTE, uscito nel 2016, dal quale spiccano i brani Breaking Down e Tell Me, che vantano diversi riconoscimenti della critica come il 1° PREMIO ROCK CONTEST FIM 2017 - FIERA INTERNAZIONALE DELLA MUSICA e il 2° posto (PREMIO COMPILATION) al contest "PROMUOVI LA TUA MUSICA 2017" NAPOLI.

Il 6 ottobre 2018 esce invece "Across My Universe", primo album ufficiale di Marte, che presenta brani in italiano e in inglese con un sound rock elettronico, molto radiofonico e che verrà

proposto dal vivo in un lungo tour nazionale, suscitando un grande entusiasmo da parte degli spettatori. Ha riscosso particolare successo il singolo "Cu ti Lu Dissi", cover del celebre brano siciliano rivisitato in chiave rock, il quale è presente anche in lingua inglese all'interno dell'album. 

 

Nella primavera del 2019 avviene un nuovo innesto nel progetto, si aggiunge infatti Marco Lisci, chitarrista e arrangiatore caratterizzato da un'eclettica formazione musicale, autore tra l'altro di alcune composizioni di chitarra classica. 

Massimiliano e Marco unendo le loro forze e i loro talenti, decidono di collaborare per dar vita a un nuovo album dalle sonorità ancora più radiofoniche, moderne, essenziali ed elettroniche.

Ed ecco che,  nel Gennaio 2020 esce un singolo con videoclip in dialetto siciliano, “Amuri e Guerra”, brano che tratta in primo piano della drammatica condizione delle donne vittime di violenza. 

Dopo la parentesi estiva con il singolo “Vertigini”, che vanta la partecipazione  della famosa Clizia Incorvaia, con un  video che ha superato le 38mila views, i Marte ritornano ora con un brano di tutt’altro stile, legato però ai loro precedenti lavori, dato che anche qui si affronta un tema profondo e di interesse comune.

SOLTANTO UMANI- scritto interamente da Massimiliano Gallo, coadiuvato da Marco Lisci per l'arrangiamento, la registrazione e il mixaggio- tratta infatti la  tematica della discriminazione razziale. Un tema tanto  delicato quanto attuale e che, legandosi ai diritti umani e contro ogni tipo di violenza, vuole cercare di sensibilizzare le coscienze e i pensieri, per una convivenza pacifica tra le diverse culture. Partirà il 16 novembre con un radiodate che darà inizio alla prossima avventura radiofonica dei Marte e che inserirà il brano in più di 200 emittenti nazionali. Stay tuned!

 

“L’URLO”: IL 15 NOVEMBRE RADIODATE PER ALDO LOSITO

 



"L' Urlo", è il titolo del nuovo singolo di Aldo Losito, cantautore dallo stile pop/rock con un’anima che potremmo definire proprio d’autore, data la profondità con cui l’artista scrive e arrangia i suoi pezzi. “l’urlo “ uscirà in un circuito radiofonico di oltre 200 emittenti domenica 15 novembre, anticipando l'uscita del nuovo album la cui pubblicazione è prevista per questo Dicembre. Un progetto che comprende 20 canzoni inedite, su cd,  doppio vinile e che sarà disponibile in tutti i digital store del mondo. Sempre il 15 novembre sarà on line il videoclip ufficiale di questo primo singolo creato e diretto dal regista Fabio Caricato, il quale ha fatto uso di un particolare  stile surrealistico, inserendo nello sceneggiato le animazioni di Pasquale D'amico per Mr. Klesha animation e le  illustrazioni grafiche di Marco Sada. Prodotto artisticamente dallo stesso Aldo Losito e dal David Gilmour d'Italia, Angelo Guagnano, col maestro Sante Putignano, (storico riferimento umano ed artistico del cantautore), il disco è stato masterizzato  a Nashville da Steve Corrau per Sage Audio Studio e mixato da Pasquale Aloia, imprimendo al sound di ogni brano, le striature della canzone d’autore in un mood rockeggiante in pieno stile americano. Gli echi dei grandi cantautori, tra cui l’indimenticato Johnny Cash, si risente agli angoli degli spazi poetici frapposti tra qualche chitarra e una timbrica che, graffiando l’anima, risveglia le coscienze.

Spiaggia "libera"; momento di "pace": l' artista cerca a cuor leggero la sua ispirazione, passo dopo passo sulla sabbia. Solo chi cerca genuinamente, con disinteresse, viene raggiunto da messaggi oltre il tempo. Lì ad attenderlo, sul suo cammino in riva al mare, un vecchio libro giace in una sacca insabbiata. L' artista lo raccoglie con cura e si trova tra le mani la preziosa pubblicazione di un antico diario segreto, scritto in epoca coloniale: testimonianze riguardanti razzie e brutali violenze consumate ad opera di malvagi malfattori. La sua mente viene risucchiata istantaneamente nel XVIII secolo: l' Impero Coloniale imperversava indisturbato. Anime torturate del passato, che affiorano spiritualmente nel suo presente per ispirargli l' URLO che condanna "...il grasso delle panze che ha coperto le coscienze..." La giostra delle sventure umane si manifesta su due piani temporali: il vergognoso dramma dei deportati razziali di epoca coloniale s' intreccia col cocente fenomeno dei traffici contemporanei. Al centro l' artista, che fraternizza con lo spirito guida: prima bambino di una tribù razziata e brutalizzata, successivamente adulto di una società dell' inganno.«...hai paura di dormire, temi che sia solo un sogno...», gli rivolge la mano testimoniale. E così per contrapposizione, proprio durante i suoi passi sulla spiaggia "libera", nel suo momento di "pace", viene ispirato nell' atto di immedesimarsi, lanciando l' accorata scomunica ai potenti di ogni tempo, colpevoli della morte dei fratelli «...dentro un mare ingiusto e siate maledetti tutti..» Sono queste le parole con cui il filosofo Sante Putignano descrive il nuovo singolo di Aldo Losito, facendoci calare immediatamente nella storia, ma soprattutto in una realtà cruenta e purtroppo vera ed autentica.

 

Sonia Bellin


 

giovedì 12 novembre 2020

IL CANTAUTORE FREEDOM RACCONTA IL SUO DEBUTTO CON IL BRANO “CIELO STELLATO”

 


 

Freedom proprio come libertà, è questo il nome d’arte scelto da Simone Zoppellari, interprete e cantautore emergente che ha pubblicato qualche settimana fa il suo primo singolo ufficiale, intitolato CIELO STELLATO.

Abbiamo intervistato l’artista, il quale ci ha parlato dei suoi sogni, delle speranze e delle aspettative per questo suo nuovo progetto…

Benvenuto Simone...innanzitutto parlaci un po’ di te: come mai hai scelto proprio la musica per esprimerti e che cosa significa per te interpretare una canzone…?

Ho scelto la musica per esprimermi, perché secondo me  le note che compongono una melodia, sono come i passi che percorriamo nella nostra vita… interpretare una canzone per me, significa viverla .

 Come ricordato in apertura, hai scelto la libertà come nome d’arte, un significato di notevole profondità che rimanda sicuramente ad un appeal stilistico e compositivo…

Ho scelto libertà, perché quando io sono nel mondo dell’arte, io mi sento libero in tutto: di sbagliare ,di piangere ,di arrabbiarmi e tutto questo, anche senza apparente motivo ma, soprattutto di aprirmi completamente a me stesso e tirare fuori tutto quello che ho dentro, senza pensare se sia giusto o sbagliato …

 

Il tuo primo singolo si intitola  CIELO STELLATO e si tratta di un invito a non mollare, a credere in se stessi e nei propri sogni, focalizzando la nostra attenzione sugli aspetti della vita che ci fanno sorridere e cercando di porre una barriera contro le maldicenze…

Certo perché è davvero importante credere nei propri sogni, perché sono quelli che ci danno ossigeno per andare avanti; anche quando la strada è davvero tortuosa ,come in questo momento così difficile che stiamo attraversando tutti per via della pandemia, sono questi i momenti in cui non bisogna mollare mai e ovviamente, questo discorso non vale solo per la musica, ma vale per la vita in generale, perché la cosa più importante è credere in se stessi e lottare contro tutto quello che si oppone sulla nostra strada .

 

Hai realizzato assieme al brano anche il videoclip che lo accompagna, dando prova di saper riportare con le immagini, tutto il senso del testo e anche di più…come è nata l’idea e che cosa ti senti di rappresentare in un momento come questo?

 In questo momento così difficile per l’arte vorrei far capire che ora più che mai, bisogna lottare per la propria passione, perché la musica in questo momento è la nostra amica più cara , capace di consolarci nei momenti di solitudine o  di farci sognare  quando chiudiamo gli occhi….che poi alzandoli,  potremmo osservare tutte le stelle che lottano insieme a noi ad illuminare la nostra via…

 

CIELO STELLATO, oltre al tuo debutto sul panorama musicale indipendente, sancisce la collaborazione con il fondatore dell’etichetta Stay Record Vinn Camporeale, che cosa ha significato per te, collaborare con un professionista come lui e quanto ha arricchito la tua esperienza musicale?

Riguardo la collaborazione con  l’importante etichetta discografica Stay Record di Vinn Camporeale ha significato per me davvero tantissimo, perché hai realizzatoli mio più grande sogno, che fino allora sembrava irraggiungibile… l’arricchimento che mi ha dato è qualcosa di indescrivibile, talmente è stato utile il suo appoggio, i suoi consigli, la sua professionalità…Ho anche scoperto che Vinn è una bellissima persona in tutto e per tutto, e l’incontro con lui mi ha fatto crescere molto artisticamente ma anche a livello umano .

 Ora che il video ha iniziato a girare e su molte testate si parla del debutto di Freedom..quali sono i prossimi passi, i progetti futuri in vista?

 L’emozione e la forza che ho in questo periodo, mi ha portato a lavorare subito ad un nuovo singolo che uscirà a Natale e per i progetti futuri, ho in programma un po’ promozione con delle ospitate in TV, e in estate ho un programma un album.



 

https://youtu.be/1GnZEw9M3Xo

 

https://www.facebook.com/Simone_Freedom_Artist-108388147710607/

 

https://www.instagram.com/simone_freedom_artist/

 

https://lnk.to/CieloStellato

 

 

 

 

lunedì 9 novembre 2020

L’ESORDIO DI FREEDOM: LA LIBERTA’ DI VIVERE I PROPRI SOGNI

 



Freedom è il nome d’arte di Simone Zoppellari, interprete e cantautore , il cui percorso inizia con gli studi in Accademia a Milano come attore cinematografico. Le prime esperienze artistiche sono come attore teatrale, dove va in scena con due musical, insieme ad una compagnia teatrale con la quale comincia  a studiare ballo e canto. L’idea di Freedom è infatti proprio questa: di dirigere  chiunque verso il suo mondo, ovvero verso il mondo dell’arte. Un mondo sempre più ristretto e arido, dove lo spazio si comprime ma che si ricrea ogni qual volta riesce a trasmettere il valore dell’espressività artistica . E’ questo l’intento di Freedom e della sua musica: essere sempre al servizio dell’arte e della libertà nell’esprimere le proprie emozioni. E’ proprio con le emozioni infatti, e con le parole che riescono a raccontarle, che Freedom comincia ad elaborare i primi testi che diverranno poi canzoni. Ecco allora che nasce CIELO STELLATO, il primo singolo di Simone che segna il suo esordio come cantautore e l’inizio della fruttuosa collaborazione con Vincenzo Camporeale, fondatore dell’etichetta Stay Record. Grazie a questo incontro infatti, Freedom ha avuto la possibilità non solo di incidere questa ed altre canzoni, ma anche di pubblicare il suo primo videoclip ufficiale, il quale  descrive perfettamente, quanto sia utile e  costruttiva, la tenacia e la forza di credere in se stessi, nonostante i no e le tante porte sbattute in faccia. “Ora è il momento di crederci, è il momento di esserci io sarò vincente in questo mondo così assente che mi  sta così aderente, da non farmi respirare”, canta Freedom nell’inciso del pezzo. Non è mai tropo tardi e non è mai sbagliato il tempo per credere in se stessi; anche quando attorno sentiamo  freddo e indifferenza, quando la tempesta imperversa e dentro di noi avvertiamo solo vuoto e senso di abbandono, dobbiamo ricordarci, guardando il cielo sopra di noi, che c’è sempre un motivo per  cui valga la pena sorridere.

Sonia Bellin

 

 

https://youtu.be/1GnZEw9M3Xo

 

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venerdì 6 novembre 2020

INTERVISTA AL DUO ALASKA

 



Faranno il loro debutto in radio fra pochi giorni, stiamo parlando d i un duo musicale che prende il nome di Alaska, composto da Sergio Bruno, cantautore, musicista e scrittore e da Lucrezia Federico, che ha fatto della sua voce, un canale espressivo di grande impatto emotivo….Gli abbiamo intervistati in modo da farveli conoscere direttamente e scoprendo qualche curiosità in più su di loro…

Benvenuti ragazzi, cominciamo allora con questa nuova avventura e con il nome  che vi ha permesso di unire le vostre forze in vista di un progetto tutto nuovo..Chi ha avuto l’idea di questo appellativo “Alaska” e che cosa sta a significare in senso musicale e non solo….

L'appellativo Alaska nasce da un pensiero comune. 

L' Alaska è lo stato più grande e meno popoloso degli Stati Uniti. È conosciuto per il suo territorio variegato, che comprende grandi spazi aperti, montagne e foreste. Ecco una realtà ben diversa dal contesto a cui appartiene. Pur facendo parte di una nazione civilizzata, industrializzata e atta a seguire la moda e il costume, l'Alaska conserva il suo spirito primordiale e selvaggio. Così il nostro mondo, il nostro progetto. La ricerca e la conservazione di questa nostra dimensione artistica in un luogo in cui rifugiarsi per lasciar volare libera la nostra musica. Un luogo dove l'ispirazione soffia come i venti freddi del Nord. E dove ogni creatura conserva la propria essenza. Beh, per noi Alaska è tutto questo. È il nostro mondo! 

 

 

Mi rivolgo a te Sergio Bruno, questo progetto è per te nuovo, tuttavia non sono nuove le tante esperienze musicali che hai raccolto finora… ti va di raccontarci i passaggi per te più importanti?

Si. In effetti è un progetto nuovo. Ma soprattutto un progetto in cui credo tanto e che nasconde in sé qualcosa di molto affascinante. Questa nuova unione artistica vede me coinvolto in qualcosa di straordinario. Non è facile trovare sempre un compromesso quando si parla di musica. Ognuno ha la propria storia alle spalle, le proprie esperienze musicali, la propria voce e le proprie ambizioni. Eppure, a sto giro, non siamo stati lì a farci troppe domande! Proprio come racconta il testo del nostro primo brano. Con Lucrezia si è subito stabilito un legame e un equilibrio tale da poter permettere a entrambi di esprimere al meglio le nostre emozioni. Se oggi c'è questa consapevolezza, è sicuramente grazie alle tante esperienze artistiche vissute che, in qualche modo mi hanno portato ad essere qui in questo momento. Potrei stare qui a raccontarti aneddoti, lacrime, sorrisi, soddisfazioni, delusioni... Ma tutto è fondamentale per la crescita di una persona. E tutto accade per motivi a noi sconosciuti. Quindi tutto è bello da ricordare. Anche la serata in spiaggia con un amico a cantare fino al mattino aspettando un giorno migliore! Certo... Ci son stati momenti per me importanti e che porterò sempre nel cuore! Il musical "Into Iceland" che ho scritto e che mi ha permesso di lavorare circondato da splendide creature; i lavori con il mio amico fraterno Alessandro Margherita ottimo regista e grande artista; la chiacchierata col poeta Mogol; potrei raccontarti tanto! Ma ora è giusto dar voce ad "Alaska". Perché Sergio Bruno è un pezzo di questo meraviglioso puzzle. 

 

 

Parlando invece con te Lucrezia, solo all’inizio della sua carriera musicale, tuttavia la gavetta e gli studi ti hanno permesso di raggiungere ottimi risultati…quali sono le sensazioni per questo tuo nuovo progetto?

 

Fin da bambina, cantare è sempre stata la mia più grande passione! Più che parlare di sensazioni, parlerei invece di emozioni. Costruire una realtà che mi permettesse di cantare, sognare e tremare, è sempre stato per me qualcosa di molto lontano ed immaginario. Quel desiderio grande nascosto nel nostro cuore! Non avrei mai immaginato che tutto ciò potesse concretizzarsi e accadere. Eppure eccomi qua grazie a Sergio che ha creduto fortemente in me! Eccomi qua nella nostra "Alaska" a cantare TIENIMI CON TE che ho sentito tanto mia già dalla prima lettura del testo. Cantare questa canzone mi fa stare bene! Spero vivamente, assieme a Sergio, di trasmettere quella stessa emozione; quella stessa carica; quel pezzettino di Alaska che è dentro ognuno di noi! 

 

Il titolo del brano con cui iniziate il vostro percorso assieme è TIENIMI CON TE, qual è il messaggio della canzone e come questa riguarda i vostri due diversi mondi musicali ed emotivi…?

 

TIENIMI CON TE è un invito a non mollare. Un grido di speranza... Un testo che ti invita a spiegare le ali e volare; perché a volte, anche se la vita gioca a metterci in difficoltà, il cuore troverà sempre una soluzione. Un motivo per battere ancora più forte. E se lungo il percorso dovesse capitarti qualcosa di bello, smetti di tremare! Non farti troppe domande! Vivi! E sii felice! 

 

A proposito invece di emozioni…quale significato si cela dietro ad un’emozione trasmessa per mezzo delle parole..quali sono le diverse prospettive e le differenti chiavi di lettura da parte di chi ascolta…?

Beh, domanda interessantissima. Ogni emozione nasce per poi trasmettersi visceralmente agli altri... Talvolta l'essenza sbiadisce, altre volte prolifera... L'arte genera emozioni... E l'opera d'arte è tale perché c'è bisogno di due cuori: quello di chi dona e quello di chi riceve. Solo allora l'emozione brucerà lasciando nell'aria la magia. Crediamo che la musica come tutte le arti inneschino in ognuno di noi una sorta di "effetto Forer", dove l'ascoltatore tende a immedesimarsi nell'opera in maniera precisa e accurata, senza accorgersi che quel profilo generato è abbastanza vago e generico da adattarsi a un numero molto più ampio di persone. Ed è questo che gli permette di far suo il brano. Rendendolo così parte ti un linguaggio universale! E se davvero l'artista riesce in qualche modo ad accendere una fiamma nel cuore di chi ascolta, allora il gioco è fatto. L'emozione è viva è non morirà mai! È magica sta cosa! L'importante è essere sinceri e diffondere sempre l'amore in ogni cosa. Perché l'amore appartiene a tutti anche se per ognuno di noi ha una forma diversa. 

 

 

 

Con la domanda precedente siamo forse pervenuti ad una delle tante domande e, insieme, dei tanti intenti e obbiettivi che riguardano il cantautore…quali sono per voi nello specifico, come duo Alaska, gli intenti?

L'intento nostro è sicuramente donare emozioni il più possibile. Attraverso la nostra musica e le nostre voci. Abbiamo un dono... E per questo un incarico! Offrire agli altri noi stessi senza filtri né indugi attraverso le nostre canzoni. Alaska è soprattutto questo! 

 

 

Prima di salutarci, rinnovandovi al più presto l’invito, vi chiedo se Oltre ad un singolo, avete anche un album in programma..

 

Siamo esseri nati per scrivere, cantare... Progetti ce ne sono tanti. Qualcuno già in programma, qualcuno a cui si sta già lavorando. ma ve ne parleremo al momento giusto! Abbiamo tanto da dire! E questo è solo l'inizio! 

 

Sonia Bellin

 

 

 

 

mercoledì 4 novembre 2020

NUOVA INTERVISTA PER HENRY NOVI

 



 

 

Dopo la pubblicazione del suo primo singolo in inglese, esce ora con un nuovo brano scritto in italiano. Abbiamo intervistato Henry Novi, cantautore che inizia sin da piccolo a manifestare la propensione per la musica e per la danza. In occasione di questo suo ritorno vogliamo saperne un po’ di più dei suoi nuovi progetti...

 

Ben ritrovato Henry, il tuo esordio nel mondo musicale ha avuto inizio con il brano scritto in inglese intitolato “The best love crime”, ora invece ti presenti con il tuo secondo singolo intitolato “Satellite”, scritto in italiano…Come mai questo cambio di direzione in senso linguistico, si tratta di una necessità dettata dalla musicalità?

 

Mi ritengo un autore che cresce, che ama e che non ha mai mollato le proprie radici italiane. Scrivo da sempre poesie in italiano ma solo recentemente ho preso la decisione di ispirarmi ad esse per creare musica. L’inglese è una lingua molto musicale e madre di molti stili che in Italia non hanno avuto la stessa risonanza, come il Soul e il Rhythm and Blues. Per questa ragione vedo più libertà nell’espressione artistica in inglese, ma devo riconoscere che l’italiano nonostante i suoi limiti di ritmo e sonorità ha prodotto lungo tutta la storia della musica cantautori ed interpreti fenomenali. Gaber, De Andrè, Battisti e Mina sono simboli e pietre miliari della nostra cultura.

 

 “Siamo un mondo dorato ma alla porta sbarrato”canti in “Satellite” questa espressione tanto metaforica quanto forse ermetica nel comunicare uno stato d’animo. Quale mondo si nasconde dietro questa porta?

 

Tutti noi, e non solo gli artisti, nella vita e nei sogni siamo tenuti fuori da realtà che ignoriamo. Alcune di esse rappresentano il dolore, altre possibilità che mai potremmo concretizzare. Siamo fratelli ma al contempo collocati all’interno di un nostro microcosmo, dove orbitano i nostri pensieri e prospettive. Spesso non ci rendiamo conto di quanto questo sia una prigione. Non vediamo e non osserviamo cose importanti che potrebbero far scuotere i nostri punti di riferimento, la nostra gravità. Siamo bloccati alla porta della giustizia e della libertà. Ci troviamo murati nelle nostre ristrette condizioni e non riusciamo ad evadere da esse.

 

“Siamo un ballerino innocente che canta quello che sente […] siamo come un cantautore che ruba alle stelle le parole”. Immaginiamo per un attimo il mondo che ci circonda al servizio dell’arte e  della musica. Vediamo nel profondo quanto una danza e una melodia possono raccogliere le emozioni sparse attorno a noi?

 

Queste frasi si riferiscono all’innocenza della natura insita nell’ispirazione artistica. L’ispirazione non è terrena e non è attesa, ma un dono di una dimensione ideale e metafisica che tocca la Terra materializzandosi nell’atto creativo di un cantautore, così come di un ballerino che improvvisa un canto mentre danza.

 

“Sono un ragazzo timido ma in me ho la forza per impegnarmi e ottenere ciò che voglio” hai dichiarato in una recente intervista. Quanto è stata importante per te finora la tenacia e la determinazione?

 

Il mio percorso di cantautore è iniziato non con pochi ostacoli. Ho dovuto vincere le mie paure di espormi al pubblico con la possibilità di essere rifiutato e non compreso. Fortunatamente la convinzione che ciò che ho fatto e continuo a fare valga e possa essere accolto da molti con sentimenti positivi mi ha aiutato a trovare la forza di esprimermi per quello che sono, di sperimentare e trovare me stesso attraverso le mie canzoni.

 

Hai partecipato all’ultima edizione del Premio Nilla Pizzi che oltre all’occasione di esibirti live, ti ha dato la possibilità di conoscere l’ideatore del concorso e il fondatore dell’etichetta Stay Record, che cosa hai raccolto da queste esperienze ?

 

Con Vincenzo Camporeale si è instaurato un solido rapporto professionale in cui sperimentazione e dialogo vanno di pari passo. Con lui sono sicuro di potermi esprimere in stili diversi e dare sempre nutrimento alla mia natura eclettica ed esploratrice. Grazie al Trofeo Nilla Pizzi ho potuto esibirmi nelle mie prime esperienze live di fronte a degli spettatori, confrontandomi con artisti di tutte le età. Considero il Trofeo come un bell’inizio ed un primo passo nel mondo della musica dal vivo.

 

Dato il grande numero di views del video di “The best Love Crime”, ci aspettiamo ora altrettanto  da “Satellite”, complice anche un video dove risalta il gusto per lo stile originale e l’immediatezza visiva che mette in atto un forte legame tra testo e immagini. Quali sono ora le tue aspettative, non solo riguardo i tuoi progetti ma anche la percezione del pubblico che ti segue?

 

Nonostante abbia intrapreso questa carriera solo da alcuni mesi, sono grato per il supporto dei miei amici e delle persone che sembrano ritrovarsi e scoprire un impatto positivo nelle mie canzoni. Il video del mio ultimo singolo “Satellite” ha raggiunto ad oggi più di centosessantamila visualizzazioni su Youtube. Percepisco come si stia formando gradualmente una solida fanbase. Questo mi rende orgoglioso e stimolato a fare sempre meglio nelle mie esibizioni tanto quanto nelle mie composizioni. All’orizzonte ci sono sicuramente nuovi progetti, il più vicino è il nuovo singolo italiano “Come acqua nell’aria” che uscirà il dodici novembre: in esso poesia e dolci visioni vengono accolti dalla natura e dai suoi meravigliosi luoghi.

 

 

Sonia Bellin