domenica 10 ottobre 2021

OLIVER ALEX FABBRO: L’INTERVISTA

 



 

 

 

Da qualche settimana in radio con il suo nuovo singolo “Troppo breve”, Oliver Alex Fabbro è pronto per raccontarci la storia dietro ad un brano che parla dei sogni e della loro fragilità...

 

 

 

Benvenuto Alex,

 

cominciamo dal titolo di questo nuovo inedito: il fugace passaggio lasciato da un sogno che talvolta lascia solo una traccia effimera…

 

 

Esatto, Troppo Breve rappresenta quello che è stato per me il sogno di essere un padre convenzionale, in una famiglia unita. È durato decisamente troppo poco.

 

La storia che ha fatto nascere il pezzo ha un che di nostalgico e nasconde molto dolore, tratta infatti di un amore finito…

 

 

Il più grande abbia mia provato. Hai presente quando non puoi stare senza una persona e ti manca proprio l'aria? Sto in apnea da tre anni ormai...

 

Hai raccontato di come, dopo la fine di questa storia in parte descritta in “Troppo breve”, siano scomparsi i sogni per lasciare spazio agli incubi….

 

Ho passato un intero anno sveglio la notte. Era l'unico modo per far si che i miei incubi dormissero con me. È stato un lungo percorso, fatto di tantissime albe e altrettante canzoni.

 

 

Tuttavia tutta la tristezza assorbita è confluita nella tua scrittura, la quale non ha smesso di produrre….

 

Mi è proprio impossibile. Tutto ciò che mi circonda mi trasforma e devo sintetizzare il cambiamento per dagli una forma e un senso. Le canzono sono i riassunti immortali della mia vita.

 

Parlando invece del tuo passato e di come sia iniziato il tuo percorso musicale… ricordiamo che hai scritto la tua prima canzone a 16 anni…

Avevo una fidanzatina, scelse un altro e io scrissi una canzone imparando sul momento due accordi. Do e La minore. L'unica cosa che sembra cambiata in effetti è che ora usiamo più note.

 

Quanto è cambiato nel tuo approccio alla musica da quell’epoca…?

 

Tendo a rispondere a parte delle domande in anticipo, scusa ahah! Sai essendo principalmente un romanziere, Cronache di un animo gentile lo trovi su amazon, è una commedia, mi viene facile. In pratica scrivo libri da ridere e canzoni da giornata di pioggia, ma uno insegue l'altro. Nella scrittura ci metto il ritmo delle canzoni e nella musica la poesia della letteratura.

 

“Troppo breve “ fa parte dell’EP “PASSI” , il secondo disco dopo “LIVIDI2, un percorso fatto di dolore ma anche di prese di coscienza….

 

Scrivo ciò che sento. So di essere su una strada tortuosa ma sto migliorando. Ora esco di casa ogni tanto e Passi è la conseguenza naturale del voler uscire  da questo loop di amarezza che mi porto appresso.

 

La parola LIVIDO tra l’altro traspare proprio nell’attuale singolo , di certo non un caso….

 

Per quanto mi riguarda Lividi è riduttivo, ma non volevo essere troppo tragico chiamando l'ep, che ne so, Squarci. Questa separazione mi ha segnato come un lutto, ho perso tutto me stesso e sto rincollando i pezzi a fuoco lento. Restano le cicatrici, i lividi infondo all'anima e le canzoni per non dimenticare mai.

 

Il testo di “Troppo breve” dimostra una cura privilegiata per l’armonia della scrittura e la poeticità, quanto è importante saper equilibrare questo con la componente musicale…?

 

Ahaha scusa se rido ma non so rispondere a questa domanda! Scrivo quello che mi piace, piacendomi me ne prendo cura. Spesso la musica che Lorenzo Visintin mi propone nasconde già le parole come in Troppo Breve. Io le ho solo canalizzate sulla punta della mia penna. Non so quanto siano equilibrate. Considerando che all'ultimo concorso ci hanno bocciato per i testi, ti direi che forse devo imparare ad alleggerire ahah!

 

Prima di salutarci ti chiedo cosa hai in programma per i prossimi mesi e qualche impressione sul riscontro che sta ottenendo il brano….

 

Abbiamo in programma di far uscire un nuovo lyric video per il brano intitolato Nero e uno ufficiale per il brano intitolato Orbite. Faremo dei live per racimolare qualche soldino e metteremo on line il resto dell'album. Continueremo a scrivere finche ci cadono le mani o diventiamo sordi. Cercheremo di proporci a un'etichetta magari, abbiamo in effetti bisogno di autorevolezza, ma intanto viviamo la vita e ci godiamo i frutti artistici che da questa maturano.

 

 

Sonia Bellin