Ritroviamo un caro amico e un a certezza dell’attuale scena del blues
italiano, Tiziano Bak Bacarani a cui rivolgiamo ora qualche domanda prima del
lancio del nuovo singolo in radio…
Ben ritrovato caro Tiziano…innanzitutto come vanno le cose ora che
c’è un sintomo di ripresa dopo il lockdown dei mesi precedenti…?
Io per motivi miei personali, lockdown a parte, aveva già ridotto al minimo
se non al nulla, la mia attività musicale dal vivo sin dal 2018, perciò non
sono stato toccato da vicino da questa pandemia terribile e dalle sue
conseguenze sociali ed economiche. Nel contempo, quindi, la mia attività
musicale si è estrinsecata sostanzialmente attraverso la composizione di nuovi brani
e la collaborazione “online” con altri artisti.
Ora vedo che la situazione sta migliorando ed anche io non ho più
quell’impegno personale (dico purtroppo perché consisteva nell’accudire mia
mamma anziana) quindi piano piano ricomincerò anche a fare concerti in mezzo al
pubblico.
Anzi, in realtà ho già iniziato con due date ai Lidi di Comacchio, in
assoluta sicurezza sanitaria, in cui ho presentato i brani del nuovo album “Un
fuoco” uscito l’8 maggio 2020.
Nei mesi scorsi inoltre hai cominciato a programmare la rotazione di un
nuovo singolo, nonché del nuovo album…ci vuoi dare qualche anticipazione a
riguardo…?
I singoli estratti dall’album “Un fuoco” sono essenzialmente tre: L’aurora
(feat. Giulia Tosoni) uscito prima dell’album a settembre 2019, Un fuoco uscito
in concomitanza con l’uscita dell’omonimo album ed il prossimo L’amore resta
qui che sta uscendo in questi giorni. Direi che, visto il periodo e vista la
situazione generale e non solo musicale, sono abbastanza soddisfatto delle risposte
avute rispetto alle citate mie canzoni. Come anticipazione, quindi, posso dirti
che il prossimo singolo “L’amore resta qui” è una canzone pop – rock il cui
messaggio è quello dell’amore che, se è vero, intenso, speciale e vissuto con
tutto te stesso, rimane anche se il tuo partner va via….Anche se tu vai via il
mio amore resterà qui con me per sempre a farmi compagnia e a riempire le mie
solitudini, come un profumo, come una forza dentro di me…Il messaggio è quindi
un messaggio positivo (l’amore che comunque resta) nell’ambito di un fatto
negativo (lei/lui che se né andata/o).
Ci rendiamo conto che in un periodo
come questo, sebbene ora per lo più passato, i mezzi di comunicazione sono
quanto più importanti, se non fondamentali, per tenere unite le persone…quanto
la musica è d’aiuto in questi casi…?
La musica è, da sempre,
sinonimo di coesione sociale, si canta assieme, si balla una canzone assieme,
sui suona assieme, si assiste ad un concerto assieme….Ecco, la pandemia ci ha
tolto questa parola ma anche questo concetto “assieme” e ci ha costretti a cantare
da soli, a ballare da soli, a suonare da soli e ad assistere a concerti
(pre-pandemia) da soli in TV, con l’unico ausilio (e Dio lo benedica!) di
internet.
Internet ha permesso,
anche se solo virtualmente, di alleviare un po’ queste situazioni di solitudine
musicale.
Quindi la musica, come
sempre del resto, è stata fondamentale, unitamente ad internet, per impedire
un’ulteriore disgregazione e frammentazione e confinamento fra le quattro mura
di tante persone, non solo dei musicisti. Ora, però, serve ripartire tutti
assieme, tutti uniti, abbracciandoci tutti.
Nel tuo album “Il re del rock and blues” sei riuscito a coniugare ironia e
profondità: leggerezza nel comunicare messaggi che diventano spunti da cui poi
riflettere…in questo nuovo progetto, hai seguito un percorso simile…?
Come mi è già capitato
di dire, i due album sono nati da due epoche nettamente differenti tra loro, il
primo “Il re del rock and blues” è nato in un’epoca per il sottoscritto
guascona e spensierata in cui tutto andava bene ed io tornavo sulle scene
musicali-discografiche dopo tantissimi anni, pertanto è un album pervaso
dall’autoironia e da racconti e personaggi stravaganti, spesso scoppiati come
pop-corn ma anche, spesso, soli.
Il secondo album “Un
fuoco” invece, è nato in un’epoca in cui il sottoscritto viveva sia per cause
proprie che per stati d’animo, una situazione meno felice e più difficile,
anche per via della pandemia dilagante.
Nel secondo album
mancano i personaggi stravaganti del primo ed i testi a volte esilaranti (fatta
eccezione per il blues: “Ti voglio un bene”) ed è, di contro, pieno di testi
introspettivi e riflessivi, in cui il tema dominante è l’amore, paragonato al
fuoco, visto nelle sue due facce della stessa medaglia.
Il fuoco, infatti, può
scaldare ma può anche bruciare ed allo stesso modo l’amore può portarti in
paradiso ma anche all’inferno.
SI tratta pertanto di
due album molto diversi tra loro, inoltre anche il genere musicale è diverso,
nel primo i brani trasudano di jazz e blues, nel secondo trasudano di pop-rock
ed anche la scelta dei musicisti è stata differente.
Nel primo, infatti, ho
avuto l’onore di collaborare con almeno una ventina di musicisti diversi anche
in base alle canzoni; nel secondo, invece, c’è più l’idea della band: tre/quattro
musicisti fissi, oltre al sottoscritto, per tutti i brani.
Quali sono le tue maggiori fonti di
ispirazione, sia storiche che contemporanee?
A livello musicale, pur
scrivendo e cantando in italiano debbo ammettere, cospargendomi il capo di
cenere, di ascoltare pochissima musica italiana e di non avere quindi artisti
di riferimento o che mi hanno influenzato né in passato né attualmente.
Di contro ho ascoltato e
ascolto, facendomi volentieri influenzare moltissimi autori inglesi e
statunitensi, soprattutto questi ultimi.
Senza fare nomi
particolari, sono sempre stato affascinato in passato dai musicisti provenienti
dall’area di New Orleans, ma anche dagli Stati del Sud confinanti con il
Messico, ad esempio musicisti texani, californiani etc. e come genere musicale,
quello che mi ha influenzato di più è ovviamente il bklues, ma anche il contry,
il texmex ed il rock.
A proposito di contemporaneità,
quale realtà musicale reputi una risorsa per il panorama pop-rock attuale?
Anche in questo caso
debbo cospargermi il capo di cenere ed ammettere che pochissime realtà musicali
attuali, soprattutto in Italia ma anche nel resto del mondo mi stuzzicano e mi
piacciono. Come ben sai io sono anche produttore e continuamente mi vengono
proposte nuove realtà e nuovi talenti da promuovere, da seguire, da consigliare
etc. Ebbene, a parte la qualità che in questi talenti è molto spesso eccelsa a
livello di voce, spesso questi ragazzi si propongono attraverso loro
composizioni “trap” in cui scimmiottano questo o quel cantante “trap”
affermato.
Debbo dire, però, che
recentemente una ragazza cantante che canta anche blues, rock e pop in maniera
eccelsa, di cui sentirete presto parlare in quanto davvero talentuosa e con la
quale spero di poter collaborare, Virginia, mi ha fatto ascoltare dei cantanti
e delle band “trap” che mi hanno davvero stupito in quanto a testi e a
particolarità di ritmi e melodie.
Quindi, proprio grazie a
questa cantante sto rivalutando anche il movimento “trap” anche se lo reputo un
movimento o un genere adatto soltanto ai giovanissimi.
Prima di salutarci, qualche data per le prossime uscite….?
Guarda ne ho appena fatte due recentemente a Lido degli estensi ed a Lido
di Spina ed in quest’ultima ho avuto l’onore di avere con me Virginia a duettare
ne L’aurora. Non conosco ancora, sempre a causa delle misure sanitarie ancora
in vigore, le date esatte ma avrò sicuramente modo di far sentire le mie
canzoni al pubblico in diverse occasioni, in particolare fra le Provincie di
Ferrara, di Bologna e di Modena ed a settembre inizieranno le riprese del video
clip del nuovo singolo L’amore resta qui.
Sulla mia pagina ufficiale Facebook,c osì come su Instagram saranno
comunque visibili tutte le date e le novità musicali.
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