“Canzoni d’amore” è il titolo dell’ultimo album di Jenni Gandolfi,
quarto album pubblicato dall’artista e secondo pubblicato con PMS Studio. Un
album che rende ragione dell’identità di una cantautrice che, a discapito di
ogni risvolto commerciale o di commisurarsi con l’attuale panorama musicale, mantiene
vivo il bisogno di ancorarsi ad una resa espressiva coerente con se stessa e
con la propria immagine. Le Canzoni di Jenni Gandolfi raccontano il suo vissuto
e le esperienze provate in prima persona o comunque osservate e poi
interiorizzate; non c’ è un bisogno di enfatizzare o renderle “adatto ai tempi”,
perché il tempo della sua musica non conosce confini e crea tratteggi temporali autoreferenziali.
Ascoltando una canzone estratta dall’ultimo lavoro di Jenni, si ha come l’impressione
che il tempo si fermi e che custodisca un qualche ricordo, come capita quando
apriamo un carillon: quella musica comincia a diffondersi nell’aria ed è come
se magicamente, le emozioni vissute riemergessero nella nostra mente, cullate
da quel suono soave e rassicurante. “Intanto sogno”- uno dei due inediti
assieme a “Vivi più che puoi” presenti nel nuovo album, riporta esattamente questa
sensazione. E il sogno si accosta ai ricordi, così come le immagini di un giorno
di ottobre, dove rimane un qualche calore una luce soffusa a scaldare il cuore.
…
Un cuore che a tratti appare trafitto dal dolore e “pieno di
lividi”… Un cuore che in uno dei pezzi contenuti nell’album viene accostato
metaforicamente ad un bosco intriso di fiori, dove tra i rovi e gli alberi indistinguibili,
quello che invece emerge in primo piano è il colore vivido di chi sperimenta ed è consapevole delle proprie fragilità. E l’analogia prosegue per mezzo dell’immagine
della foglia caduca, restringendo il campo proprio come una videocamera che, dopo
uno sguardo ampio dell’ambiente circostante (il bosco), si sofferma sui
dettagli, confinando il suo raggio d’azione in un particolare. Ed ecco allora
che la foglia diventa simbolo di una fragilità interiore, descrivendo pedissequamente
lo stato d’animo di chi attraversa dei momenti bui, ma non si arrende perché ancora
avverte dentro la forza di rialzarsi, di prendere il volo grazie ad un vento
leggero, che sfiora i pensieri più tristi per alleviarli dal dolore, portandoli
verso la luce del sole e rischiarandoli di speranza.
Ma in “canzoni d’amore” è d è anche presente l’ultimo
singolo Jenni Gandolfi, il brano intitolato “Dove il cielo è blu”, un quadro dipinto a mano, ma anche una tela
i cui colori rimandano a quelli dell’anima…Un’anima trafitta dal dolore, dalla sofferenza
e presso cui, dietro le paure, soggiacciono insicurezze e aspirazioni ancora da
coltivare.
Un brano capace di farci ritrovare quella luce dentro di noi che appariva
spenta ma che in realtà, era solo celata da ombre preposte ai nostri ideali…ai nostri
sogni e a tutti quei momenti cancellati da uno stato d’animo mesto e
rassegnato; ma oltre quel velo di solitudine interiore, dietro quelle ombre e al di là delle nuvole… ecco un
bagliore sfavillante di luce che avvolge quell’anima inquieta, pronta a
chiedersi quale sia il vero colore dell’amore e quali siano le figure che ne
delineano i diversi aspetti che lo raffigurano.
Jenni Gandolfi non è
soltanto un’artista la cui passione per la musica si esprime in una vasta gamma
di professioni ad essa correlate- in primis il cantautorato- Jenni è anche
un’attenta indagatrice dell’anima e dei suoi risvolti emotivi. Non a caso la cantautrice
mantovana, oltre che essere autrice di tutte le sue canzoni, è anche vocal
coach, musicoterapeuta, studentessa di psicologia e talent scout.
“Dove il cielo
è blu”, un brano tanto
profondo quanto delicato, la cui melodia si sprigiona in maniera lieve e sussurrata,
grazie alla vocalità chiaroscurale di Jenni, la quale soppesa ogni nota… ogni suono
e o ogni parola che si lega alla musica e viceversa, creando rimandi continui
tra il significato espresso dal testo, ma al contempo anche dalla musica. Due
piani diversi ma un unico intento comunicativo: apportare speranza a tutte quelle persone prese dallo sconforto e
il cui cielo, appare ai loro occhi immerso in un grigiore indistinguibile.
Attraverso un sound moderno ma dal mood d’altri tempi, con
pieghe vocali che emergono da un canto lontano, di sapore antico e che sembra
sopraggiungere dalle memorie più antiche dei poeti cantori, ecco una canzone
che ci invita a riflettere sull’importanza di guardare oltre le nuvole per scorgere
il chiarore della luce del sole: “Anche il cielo ha le sue nuvole ma come
cambia la prospettiva…” ; a volte basta così poco per essere felici… Basta
guardare le cose da una diversa angolatura cogliendo accanto alle ombre, quella
luce la cui presenza le rende tali. Un contrasto inaggirabile e che ci proietta
direttamente nella nostra anima sempre in balia di concetti tra loro
contraddittori, determinati dai momenti più difficili che attraversiamo ogni giorno:
“Scaleremo le montagne come e aquile nel vento dove l’aria è pura per la nostra
anima”… Non è facile farsi forza e guardare avanti, tuttavia, una volta
che si è trovato il coraggio e la volontà di proseguire, la strada non può che
appianarsi e ogni salita, diventa motivo di rivalsa interiore in quanto, come
canta amorevolmente e con estrema dolcezza Jenni, “Questa vita qui con te vale molto di più di ogni
difficoltà che un amore supererà”
“Canzoni d'amore” è un compendio del lavoro di un artista,
la cui necessità è in primis quella di esprimersi attraverso i testi e la
musica e dove emerge il percorso riguardante la musicoterapia, intrapreso da
diverso tempo dall’artista e con il quale si ispira per le sue canzoni e
viceversa, creando idee a seguito di osservazioni e creando canzoni dalle
stesse emozioni.
Curato per quanto riguarda gli arrangiamenti da Raffaele Montanari,
“Canzoni d’amore” è un viaggio intrapreso dalla cantautrice attraverso il
sentimento amoroso e l’identità femminile, che in alcuni brani, in particolare
in “Cenerentola stasera non balla”, emerge in tutta la sua pregnanza, presentando
un’ideale lontano da qualsiasi stereotipo e che valorizza appieno la donna e i
suoi valori come figura umana in quadro emotivo che soppesa ogni tratto per
rispettare la sensibilità di quanto descritto.
Sonia Bellin
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