Un titolo particolare ed esplicativo dello stile e della personalità artistica di Sara Pieressa, cantante veronese con tanta passione per la musica, la quale, dopo aver frequentato scuole di canto lirico e solfeggio prosegue la sua formazione da auto-didatta, per poi intraprendere diverse esperienze con Sara Pieressa Project in molteplici campi musicali, come le semifinali dello Zecchino d'Oro, Sanremo Lab, Festival di Saint Vincent, concerto di capodanno 2014 in piazza Brà a Verona ed in tanti altri eventi ancora.
L’artista ha anche cantato in diversi gruppi che spaziano come genere dal rock al jazz, dal blues al soul, formando anche una band tributo ad Amy Winehouse chiamata Miss MAGIC con cui ha partecipato a casa Sanremo live box nel 2022.
Ed ecco che a poco a poco, dopo tanta gavetta, Sara decide di incidere due brani, il primo dal titolo “L’amore e’ tutto quel che so’ “ e il secondo, intitolato “Bailo sola”, entrambi scritti da Mirko Tommasi fino ad arrivare all’ultimo e attesissimo singolo, presentato in queste settimane nelle radio e nei digital stores, il brano CASINO’ che sancisce l’inizio del sodalizio con la PMS Studio del produttore Raffaele Montanari.
Un testo, quello di CASINO’ che la cantante stessa definisce come cucito su misura per lei, e non solo per quanto riguarda lo stile -estroso, goliardico, irriverente -ma anche per il testo stesso che con maestria persegue in ogni tratto, l’idea di designare, attraverso la scrittura, il paradigma essenziale che meglio definisce l’artista stessa.
Per mezzo di un gioco di parole che fa leva sulle diverse sfaccettature della parola Casino (che nel titolo prende l’accento), l’autore ha voluto infatti, esprimere significativamente il senso dell’arte per Sara: dinamicità, voglia di mettersi in gioco ma soprattutto, piena autonomia e consapevolezza di sé:
“Sono la donna in nero e te lo dico in faccia
Stai attento che È partita ormai la mia caccia…”
Lascia stare il mio casino
Sono stanca dei miei casi no..
Lo sai Mi manca un pezzo di armatura..
sei tu il mio cecchino..te lo dico ancora
Lascia stare quanto io perdo
Lo sai che in fondo io non mi arrendo..”
Assonanze e rime baciate in un tripudio ritmico che lascia l’ascoltatore senza fiato, quasi come volesse rincorrere il nome misterioso e affascinante dietro la protagonista del brano che fin dall’incipit tine sotto scacco chiunque si soffermi in questo straordinaria avventura
“L’ultima mano
È ora di scoprir le carte..
Se chiudo gli occhi..
Sono in un mondo a parte..
finisco sotto”
L’idea dunque di una donna tutta da scoprire in ogni suo lato e che , una volta svelatone uno, eccone uno di nuovo, perché l’imprevedibilità fa parte del gioco ed è proprio questa caratteristica essenziale che il brano vuole trasmettere: non c’ è alcuna possibilità di prevedere l’andamento di una personalità la quale, nella sua natura, è cangiante e sfuggevole, capace di prendere di continuo forma e colore diversi, accostando immagini e proiettando su di sé, ombre che rifrangono luci ora timide, ora luminose, ma sempre pronte a rischiarare l’anima autentica che si cela dietro la canzone.
Riferimenti autoreferenziali per un ininterrotto scambio di energia tra autore e interprete, tra ascoltatore e artista, ognuno con il proprio ruolo, la propria identità e la chiara definizione di sé.
Sonia Bellin
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