A poche ore dalla finalissima dell'edizione 2022 dell'Eurovision Song contest abbiamo incontrato Alessia Ramusino, cantautrice ma soprattutto artista impegnata nel sociale la cui carriera inizia, quando ancora piccolina, ha l'opportunità di viaggiare con il padre.
Ben ritrovata Alessia....
l’Eurovision Song-Contest è il festival musicale internazionale per eccellenza, e prevede una serie di eventi collaterali durante la settimana del concorso, ci racconti questa esperienza?
Sono stata invitata a partecipare agli eventi collaterali dell’Eurovision, oltre che per la mia musica, anche per i messaggi umanitari che porto avanti da anni, e così è stata scelta la mia Yallah, che è un brano contro la violenza sulle donne che ha dato origine al movimento di sensibilizzazione 100donnevestitedirosso che propone come MISSION, di diffondere la cultura del rispetto: le donne che partecipano al flashmob 100donnevestitediross o, oltre ad indossare il rosso come colore distintivo, ripetono insieme il mantra Respect and Love contenuto nel finale della canzone, in una marcia universale di Rispetto e Amore. Il secondo brano che ho scelto di presentare è Aware, brano che ho pubblicato in occasione della Giornata Internazionale delle bambine, l’11 Ottobre, che le Nazioni Unite hanno istituito nel 2011, per concentrare l’attenzione sui diritti delle più piccole e sulla necessità di promuoverne l’emancipazione. Il mio impegno sociale mi è valso la nomina di Ambasciatrice Unicef e sono orgogliosa e vado fiera di poter rappresentare una delle agenzie ONU soprattutto in questo momento difficile che stiamo attraversando e che vede protagoniste le agenzie ONU direttamente sul campo con i soccorsi e gli aiuti umanitari. Rappresento un’organizzazione umanitaria in un festival di musica internazionale e sono emozionata e onorata di prendere parte a questa grande kermesse seguita da milioni di telespettatori.
“La musica non ha limiti, confini, è un linguaggio universale … ed io ho il dono di comporla, non voglio trattenerlo, voglio donarlo e, se posso, attraverso di essa, fare del bene e soprattutto fare cultura per le generazioni future. Sono Ambasciatrice e Artista Testimonial Unicef e prendo seriamente e con grande impegno i compiti affidatimi”.
Sonia Bellin
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