Se la musica potesse essere un libro, di certo
avrebbe un titolo come quello proposto dai Principi di Galles, band tutta
italiana dedita al folk e a tutti quei suoni a cui le ballate tradizionali rimandano. Esempio è
il primo singolo estratto, “La pizzica del morto” un racconto dark delle
vicende umane e di come queste si intersecano con contrasti esistenziali. La
dimensione umana indagata dalla band che ha come front man il chitarrista e
voce del gruppo Luca Santi, propone un’immagine pregna di simboli che le
parole, assieme ai suoni, amplificano rendendo l’album, un vero capolavoro del
nostro tempo, dove le tematiche sociali non appesantiscono il contesto lirico,
ma avvalorano concetti fondamentali e urgenti. Uno su tutti, il bisogno di
essere se stessi. “La pizzica del morto” spiega senza tanti mezzi termini, che
occorre distinguersi per plasmare una nostra identità che non sia quella che
risponde ad un coro anonimo, dove la nostra voce non è distinguibile e dove le
nostre idee sono quelle di una maggioranza che prende le opinioni comuni come
criterio di riferimento.
I social
di oggi ci permettono di creare una nostra identità che va al di fuori della
sfera quotidiana, permettendoci di interfacciarci con chiunque, tuttavia al
tempo stesso, tale identità, si confonde con quella degli altri, con idee che non
sono le nostre e che non incoscientemente pensiamo tali. Il conformismo ci
spoglia delle nostre stesse opinioni rendendoci una massa indistinguibile da
cui è necessario fuoriuscire per esternare quella voce solo nostra. Essere “fuori
dal coro”, in quella condizione che metaforicamente conferisce ad un pensiero
la capacità di diversificarsi non è solo un modo di dire; in questo brano, si
tratta di una vera e propria condizione
esistenziale che ci permette di essere noi stessi senza scendere a compromessi
.
Sonia
Bellin
https://www.facebook.com/iprincipidigalles.folkband
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