sabato 25 aprile 2020

L’INTERVISTA A SIMONE PESATORI





In questi tempi che ci separano, cerchiamo di unirci attraverso la musica, e con chi riesce a legare suoni e generi così diversi, che dal pop, arrivano all’heavy metal..si tratta di Simone Pesatori, in arte EMONIS…gli abbiamo rivolto qualche domanda, tra cui la sua opinione di questi giorni “obbligati”

EMONIS, ma Seventh Season oltre che SINTONIA DISTORTA…sono ben tre i progetti musicali che porti avanti…ognuno rappresenta una parte di te…?
In effetti, sì! I Sintonia sono la band che ho co-fondato ormai quasi 25 anni fa…potrei definirla la mia seconda famiglia, la mia seconda casa…è ciò che, in termini musicali, ha sempre espresso, in modo molto naturale, il mio modo di essere e di sentire…in questi ultimi anni, tuttavia, ho sentito crescere più forte in me l’esigenza di dare spazio e libertà espressiva anche al mio lato più…”pop”, oltre a quello che per me può essere considerato “il primo vero grande amore”, ossia l’heavy metal!
In fondo mi hanno sempre definito un “metallaro anomalo” (ahahah), visto che, nel tempo, all’interno del mio stereo si sono alternati Iron Maiden, Helloween, Nomadi, Grignani, Ozzy, Tiziano Ferro, Ruggeri, Gotthard, ecc ecc ecc…Qualcosa vorrà pur dire se sono poi arrivato a questi 3 differenti progetti, no??;)

Come si distribuiscono le diverse vocazioni musicali, nel momento in cui componi…?
Mah, credo che tutto – come in fondo è sempre stato - avvenga in maniera molto naturale…spesso parto da un’idea, da un concetto che mi piacerebbe esprimere…e in quella fase non è ancora possibile capire in quale ambito musicale il brano possa confluire….è poi lo sviluppo dello stesso, l’andamento che assume durante la stesura delle linee vocali e melodiche, ad indicarmi se sarà un nuovo pezzo Sintonia Distorta o Emonis o Seventh Season…una cosa posso dire con certezza: dovunque esso finisca, e a prescindere dalla qualità che possa offrire, quella canzone sarà pregna di tutta la mia passione!;)

Notevoli sono state le collaborazioni che hai avuto, che ti hanno sicuramente influenzato nella scelta compositiva, oltre che stilistica, quanto è stato formativo il percorso con esperti..?
Sì, e credimi, ancora fatico a crederci! Mai avrei pensato – giusto per fare un paio di esempi - di duettare con uno dei miei idoli di sempre (Roberto Tiranti) oppure di ascoltare il “solo” di un fuoriclasse come Luca Colombo, all’interno di un brano dei Sintonia!...io che più volte l’ho ammirato al Forum di Assago!...Evidentemente qualcosa di buono, io, la band - ma anche lo stesso Loris Furlan e la sua Lizard Records che ci ha dato fiducia - siamo riusciti a costruirlo nell’arco di tutti questi anni…con tanta gavetta, tanta passione; quella passione che, forse, a certi “addetti ai lavori”, non dev’essere passata inosservata! Non posso che esserne fiero e grato. Anche perché sono esperienze dalle quali puoi trarre innumerevoli insegnamenti…penso ai consigli di Luca Pernici e di Cosimo Zannelli durante la lavorazione di “Love is all we need” o al mix creativo fatto al Treehouse Lab di Lodi da parte di Fabio Zuffanti in occasione del nuovo album Sintonia. Al fianco di musicisti di questo calibro si impara semplicemente stando in silenzio….ed ascoltando non solo la spiegazione su quel determinato passaggio, ma “come” la stessa ti viene illustrata!...

Fra queste collaborazioni spicca di sicuro quella con Henning Basse, ex vocalist dei Firewind, una band che ha posto notevole fondamenta alla tua esperienza con i Seventh Season…com’è nato questo sodalizio..con un pioniere del power metal in Europa…?
Altra cosa da non credere, davvero! Anche in questo caso il tutto è avvenuto il maniera molto…”normale”. Ad Henning arrivarono un paio di miei pezzi. Credo gli fossero proprio piaciuti, visto che a distanza di poco tempo mi scrisse: “We should work toghether!” Lì per lì non sapevo che tipo di proposta sottoporgli, anche perchè fu lui stesso a non vincolarmi e a concedermi carta bianca in quella che sarebbe stata l’idea progettuale da sviluppare…mi venne allora in mente un pezzo, che consideravo ottimo, scritto almeno 15 anni fa insieme ad un caro amico, Luca Servida e che aveva tutte le caratteristiche del brano “power metal”, cioè qualcosa di molto affine agli stessi Firewind, nonché agli Helloween con cui sono cresciuto! Gli piacque un sacco e concordammo una sua featuring. Fu da quel momento che - previo coinvolgimento di un altro caro amico nonché ottimo polistrumentista (Federico Farnè) - nacque il progetto Seventh Season!....insomma, possiamo quasi dire…”tutta colpa di Henning Basse!” ahaha;)

Quello con i Seventh Season è il tuo progetto più recente….che ha come riferimento il power metal e che, con la Underground Symphony ha pubblicato, il 7 Febbraio 2019, un primo singolo dal titolo “Season of Life” (https://www.youtube.com/watch?v=TKjfbuzYHCg)…di che cosa tratta il brano che ha un titolo molto suggestivo…?
Quello che cerco di dire in “Season of Life” (e colgo l’occasione per ringraziare la U.S. del carissimo Maurizio Chiarello per questa sua disponibilità) è che la vita, credo un po’ per tutti, è fatta di diverse “stagioni”, non solo anagraficamente parlando, ma anche di chiaro-scuri, di momenti di luce, alternati a fasi di oblio, e che in fondo sia giusto accettarle tutte, per come vengono, con le loro punizioni, ma anche i loro insegnamenti. Rifacendomi all’immagine di copertina, nel brano invito a non rinunciare mai a lanciare quel dado, il dado del proprio destino (“Destiny”, guardacaso, è proprio il 2° singolo a cui stiamo lavorando, come in una sorta di continuazione concettuale…), perché non è mai detto che non possa arrivare il “numero” che aspettavamo da tanto,….il numero vincente!;)

Ritornando invece all’altro progetto, quello nato nel ’95 dei Sintonia Distorta…A PIEDI NUDI SULL’ARCOBALENO (https://www.youtube.com/watch?v=0BeSr-0e2WU), concepisce un’idea molto forte di spiritualità…quasi come fosse una preghiera….
Non so se l’intenzione fosse quella di spingerci così “in alto”!:)...ad ogni modo fa piacere lo si possa leggere anche da questa prospettiva. Il concetto che sta alla base Devo dire che, di fronte ad una rappresentazione di questo tipo, l’interpretazione a cui facevi riferimento potrebbe in effetti trovare la sua valenza! Perciò grazie per avermi, averci, fornito quest’ulteriore, importante, punto di vista!;)….

 Mi ha colpito un brano in particolare del tuo progetto SINTONIA DISTORTA, dove a sonorità di paesi lontani, a colpi di rock sferzante, riesci ad imprimere un’impronta decisa, senza per questo oscurare troppo l’atmosfera, mantenendo quindi una certa penombra….ma con sprazzi di luce….
Credo sia una delle peculiarità del nuovo disco Sintonia. Ciò che differenzia particolarmente questo 2° album dal 1° è stata, soprattutto, la ricerca di certe sonorità, che portassero ad una sterzata più evidente verso il “prog settantiano”, senza però snaturare la nostra identità e certe nostre caratteristiche. Le tematiche trattate nei testi hanno sempre un fine o un risvolto di positività. Se siamo riusciti, come mi dici, a tradurre ciò anche in termini di atmosfere, bè, non possiamo che ritenerci soddisfatti!

Sonia Bellin

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