domenica 10 novembre 2024

“TI REGALERO’” E’ L’ULTIMO SINGOLO DI SESHA

 



 

Eleganza, compostezza, senso di coinvolgimento, come se i nostri sensi venissero rapiti da questa voce fugace e dal suono che la trasporta …non vi è un posto preciso dove essa si dirige, perché le tonalità  di Sesha sono in grado di arrivare nei luoghi più remoti dell’anima, anche quando questa appare scissa.

 

“Che strano è il mio cuore ha voglia di parlare, di prendere un po' d'aria di respirare, ma non ti chiederà…Se ti rivedrà…”

Al secolo Serena Mosconi,  Sesha è cantante e musicista di diversi strumenti, le piace la musica e ne è appassionata fin da quando era piccola. Sesha ha iniziato alla giovane età di 6 anni i suoi primi studi musicali, strumentali e canori presso la scuola di musica "Cesare Roveroni" di Santa Sofia (FC), dove lei stessa vive. Attualmente nella scuola, studia canto moderno con l'insegnante Valentina Sacchetti, genere prettamente pop italiano e inglese da 12 anni. All'età di 17 anni Serena si è esibita per la prima volta in tv come ospite nel programma televisivo "A treb" sul canale Videoregione. I suoi studi musicali sono continuati presso il Liceo Musicale "Antonio Canova" di Forlì, che l'ha vista anche impegnata in un concerto assieme al Conservatorio "Bruno Maderna" di Cesena, andato in onda sul canale Teleromagna. Attualmente sta frequentando il terzo anno presso il Conservatorio "Bruno Maderna" di Cesena, nel corso principale di flauto traverso sotto la guida della docente Filomena de Pasquale. Serena, insieme ad altri allievi del Conservatorio, ha suonato l'inno di Mameli presso il Teatro Bonci per accogliere il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; è inoltre attiva come soprano solista, corista, flautista e ottavinista nel Coro Polifonico "Papa Raineri da Bleda-Aps" diretto dal M. Ezio Monti e come flautista jazz nella Big Band diretta dal M. Giancarlo Giannini. Serena ha realizzato alcuni brani registrati in studio, nati dalla collaborazione con l'autore e compositore Moreno Lombardi, tra cui due videoclip.

Con il brano "Amami qui" è iniziata la collaborazione con l'Etichetta discografica PMS Studio di Raffaele Montanari, e che sta tutt’ora proseguendo con il suo ultimo singolo "Ti regalerò", un brano  che racconta di un rapporto puramente fisico e dove i sensi vengono coinvolti in ogni singolo aspetto, creando un vortice sensoriale davvero unico.

 La voce di serena Mosconi,  rilascia lembi di passionalità dispersi tra le note di questo pezzo il cui incipit appare disteso e raccolto, così come la sua voce, calda e distesa ma pronta innalzarsi, non appena le emozioni sussultano, rilasciando quel senso di trasporto che ci porta lontano… un luogo senza una fissa dimora perché quello che conta è vivere il presente, in questo brano che narra degli istinti e di come questi guidino il nostro Io. I corpi nudi di questi due ragazzi che si muovono in modo sinuoso, mentre la mente e il cuore cerca di sfuggire ad una sorta di incanto, a questa magia dei sensi dove niente sembra resistere… Ma non è così… Se è vero che il cuore parla una lingua che la mente non può capire, è anche vero che i sensi talvolta inscrivono nell’anima qualcosa di indelebile… E allora ecco che queste sensazioni tattili diventano emozioni da vivere e da inscrivere dentro chi le prova, emozioni che hanno un significato legato a quel momento e che si raccordano poi con la mente, spiegandole dove finisce la fantasia e dove ha inizio la realtà. Un cerchio che si chiude ma anche due mondi che comunicano tramite il portale del cuore: mente ed anima unite dalla ragione, legando lembi emotivi con quelli sensitivi e dimostrando che non c’è un senso univoco nei sentimenti e che questi possono anche scaturire dalla passionalità pura, andando a ritroso attraverso un cuore che non rimane inerte di fronte ai sensi.

 

Sonia Bellin



Link digital store: 

https://pmsstudio.lnk.to/TiregaleroseshaFA

domenica 27 ottobre 2024

“CANZONI D’AMORE" E’ IL NUOVO ALBUM DI JENNY GANDOLFI

 



“Canzoni d’amore” è il titolo dell’ultimo album di Jenni Gandolfi, quarto album pubblicato dall’artista e secondo pubblicato con PMS Studio. Un album che rende ragione dell’identità di una cantautrice che, a discapito di ogni risvolto commerciale o di commisurarsi con l’attuale panorama musicale, mantiene vivo il bisogno di ancorarsi ad una resa espressiva coerente con se stessa e con la propria immagine. Le Canzoni di Jenni Gandolfi raccontano il suo vissuto e le esperienze provate in prima persona o comunque osservate e poi interiorizzate; non c’ è un bisogno di enfatizzare o renderle “adatto ai tempi”, perché il tempo della sua musica non conosce confini  e crea tratteggi temporali autoreferenziali. Ascoltando una canzone estratta dall’ultimo lavoro di Jenni, si ha come l’impressione che il tempo si fermi e che custodisca un qualche ricordo, come capita quando apriamo un carillon: quella musica comincia a diffondersi nell’aria ed è come se magicamente, le emozioni vissute riemergessero nella nostra mente, cullate da quel suono soave e rassicurante. “Intanto sogno”- uno dei due inediti assieme a “Vivi più che puoi” presenti nel nuovo album, riporta esattamente questa sensazione. E il sogno si accosta ai ricordi, così come le immagini di un giorno di ottobre, dove rimane un qualche calore una luce soffusa a scaldare il cuore. …

Un cuore che a tratti appare trafitto dal dolore e “pieno di lividi”… Un cuore che in uno dei pezzi contenuti nell’album viene accostato metaforicamente ad un bosco intriso di fiori, dove tra i rovi e gli alberi indistinguibili, quello che invece emerge in primo piano è il colore vivido di chi sperimenta  ed è consapevole delle proprie fragilità.  E l’analogia prosegue per mezzo dell’immagine della foglia caduca, restringendo il campo proprio come una videocamera che, dopo uno sguardo ampio dell’ambiente circostante (il bosco), si sofferma sui dettagli, confinando il suo raggio d’azione in un particolare. Ed ecco allora che la foglia diventa simbolo di una fragilità interiore, descrivendo pedissequamente lo stato d’animo di chi attraversa dei momenti bui, ma non si arrende perché ancora avverte dentro la forza di rialzarsi, di prendere il volo grazie ad un vento leggero, che sfiora i pensieri più tristi per alleviarli dal dolore, portandoli verso la luce del sole e rischiarandoli di speranza.

Ma in “canzoni d’amore” è d è anche presente l’ultimo singolo Jenni Gandolfi, il brano intitolato “Dove il cielo è blu”,  un quadro dipinto a mano, ma anche una tela i cui colori rimandano a quelli dell’anima…Un’anima trafitta dal dolore, dalla sofferenza e presso cui, dietro le paure, soggiacciono insicurezze e aspirazioni ancora da coltivare.

Un brano capace di farci  ritrovare quella luce dentro di noi che appariva spenta ma che in realtà, era solo celata da ombre preposte ai nostri ideali…ai nostri sogni e a tutti quei momenti cancellati da uno stato d’animo mesto e rassegnato; ma oltre quel velo di solitudine interiore, dietro  quelle ombre e al di là delle nuvole… ecco un bagliore sfavillante di luce che avvolge quell’anima inquieta, pronta a chiedersi quale sia il vero colore dell’amore e quali siano le figure che ne delineano i diversi aspetti che lo raffigurano.

Jenni Gandolfi  non è soltanto un’artista la cui passione per la musica si esprime in una vasta gamma di professioni ad essa correlate- in primis il cantautorato- Jenni è anche un’attenta indagatrice dell’anima e dei suoi risvolti emotivi. Non a caso la cantautrice mantovana, oltre che essere autrice di tutte le sue canzoni, è anche vocal coach, musicoterapeuta, studentessa di psicologia e talent scout.

 “Dove il cielo è blu”, un  brano tanto profondo quanto delicato, la cui melodia si sprigiona in maniera lieve e sussurrata, grazie alla vocalità chiaroscurale di Jenni, la quale soppesa ogni nota… ogni suono e o ogni parola che si lega alla musica e viceversa, creando rimandi continui tra il significato espresso dal testo, ma al contempo anche dalla musica. Due piani diversi ma un unico intento comunicativo: apportare speranza a  tutte quelle persone prese dallo sconforto e il cui cielo, appare ai loro occhi immerso in un grigiore indistinguibile.

 Attraverso un  sound moderno ma dal mood d’altri tempi, con pieghe vocali che emergono da un canto lontano, di sapore antico e che sembra sopraggiungere dalle memorie più antiche dei poeti cantori, ecco una canzone che ci invita a riflettere sull’importanza di guardare oltre le nuvole per scorgere il chiarore della luce del sole: Anche il cielo ha le sue nuvole ma come cambia la prospettiva…” ; a volte basta così poco per essere felici… Basta guardare le cose da una diversa angolatura cogliendo accanto alle ombre, quella luce la cui presenza le rende tali. Un contrasto inaggirabile e che ci proietta direttamente nella nostra anima sempre in balia di concetti tra loro contraddittori, determinati dai momenti più difficili  che attraversiamo ogni giorno:

“Scaleremo le montagne come e aquile  nel vento dove l’aria è pura per la nostra anima”… Non è facile farsi forza e guardare avanti, tuttavia, una volta che si è trovato il coraggio e la volontà di proseguire, la strada non può che appianarsi e ogni salita, diventa motivo di rivalsa interiore in quanto, come canta amorevolmente e con estrema dolcezza Jenni, “Questa  vita qui con te vale molto di più di ogni difficoltà che un amore supererà”

 

“Canzoni d'amore” è un compendio del lavoro di un artista, la cui necessità è in primis quella di esprimersi attraverso i testi e la musica e dove emerge il percorso riguardante la musicoterapia, intrapreso da diverso tempo dall’artista e con il quale si ispira per le sue canzoni e viceversa, creando idee a seguito di osservazioni e creando canzoni dalle stesse emozioni.

Curato per quanto riguarda gli arrangiamenti da Raffaele Montanari, “Canzoni d’amore” è un viaggio intrapreso dalla cantautrice attraverso il sentimento amoroso e l’identità femminile, che in alcuni brani, in particolare in “Cenerentola stasera non balla”, emerge in tutta la sua pregnanza, presentando un’ideale lontano da qualsiasi stereotipo e che valorizza appieno la donna e i suoi valori come figura umana in quadro emotivo che soppesa ogni tratto per rispettare la sensibilità di quanto descritto.

 

Sonia Bellin

giovedì 24 ottobre 2024

SAVINO VALERIO LANCIA IL SUO NUOVISSIMO SINGOLO “LET ME STEAL THE TIME”

 


“Vorrei rubare il tempo per plasmarlo come argilla...."

La Metafora del cambiamento come punto di svolta per porsi di fronte ad una sfida contro il tempo e contro le sue travolgenti onde. Passato presente e futuro si schierano contro l’amore in una danza eterna dove appare incontrovertibile la certezza della rinascita. E’ questo il tema dell’ultimo singolo di Savino Valerio e del suo Plaza de mundo project, pronto a lanciare un nuovo  brano in radio e in tutti i digital store.


Dopo il successo di “Spring of love”, ecco la nuova produzione dell’ingegnere del suono che sta facendo parlare di sé non solo l’Europa, ma anche i paesi Oltre oceano, dimostrando una versatilità unica che non conosce confini e capace di esprimere un’innata internazionalità.

La musica strumentale di Savino Valerio è infatti in grado di porsi come raccordo per immagini  e scenografie che solo un film potrebbero esprimere. Non è un caso infatti se il penultimo singolo -“Spring of love” uscito a  maggio- è da subito  entrato nelle classifiche dei brani più trasmessi, per non parlare poi degli ascolti su Spotify, dove si è posizionato nelle play list estive più ascoltate. E dopo settimane  di streaming e di graditi consensi, a distanza di sei mesi, “Spring  of love “ è nella top 3 delle radio nazionali e nella top 100 di quelle internazionali.

 Risultati sorprendenti che testimoniano una carriera e un percorso artistico davvero notevole, che valorizzano al massimo il talento di un artista capace di esprimere l’emotività attraverso il suono.

Il nuovo  singolo “Let me steal the time” ovvero l’ultima produzione di Savino Valerio, è l’ennesima conferma dell’operato di un artista che viaggia a doppio senso con le emozioni trascrivendole in musica e lasciandole risuonare con essa.  

 

Sonia Bellin

 

LINK SOCIAL:

 

https://youtu.be/8NpLCtDAVxg?si=d_E3D_7ApMsdkagF

 

 

Link in bio 

 

https://open.spotify.com/artist/7DGMxKnSC4L8kqmpiiHQmc?si=0hrL7yeFTSm0xI8jt7aMEg

 

https://www.facebook.com/plazademundoproject

 

Instagram come @pdm_plaza_de_mundo_project. 

 

https://music.youtube.com/channel/UCvpG2FqisIy64Mzo7kp19nQ?si=1PW2Fiux63Eu5Zmq

 

 

 

 

 

Feat : Elena Ortu al violoncello 

 

Regia- rprese - montaggio video : Mario Marco Farinato 

 

Coreografie Eleonora Gallizioli e Federica Morselli

 

Ballerini : Pietro Tortorici ed Eleonora Baldassari di Studio Danza la Fenice - Mantova -

 

Fondazione Palazzo Te 

Pierpaolo Consoli

Vitty 

Città di Mantova

 

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E in tutti i digital store.

 

sabato 12 ottobre 2024

“ANIMA BIANCA”: IL VIAGGIO INTROSPETTIVO DI MAELI

 




Una nuova promessa del pop si affaccia nel mondo della Pms studio, l’etichetta con cui la giovane Elisa Marino, in arte  Maeli, ha cominciato a collaborare proprio in questi mesi, portandola alla pubblicazione del singolo “Anima Bianca”, uscito proprio in queste settimane nella radio e nei maggiori digital stores.

Elisa Marino si avvicina al canto da bambina, grazie a sua madre che le trasmette una forte passione per la musica e la supporta, incentivandola a coltivare il suo talento. Ben presto Elisa entra a far parte di diversi gruppi musicali, con i quali compie le prime esperienze sul palco: dai piano bar a Bologna e provincia, fino all’incontro con il musicista Maurizio Venturi che risulta decisivo. Con Maurizio Venturi infatti, Elisa intraprende un percorso di crescita professionale che la porta a studiare canto con la cantante Mary Boschi e a creare un progetto musicale con i musicisti Valerio Venturi, Alberto Zapparoli e Francesco Bossoli.

Ma non è tutto, in quanto di recente,  inizia anche a collaborare con il Maestro Giancarlo Di Maria di Parametri Musicali che, coinvolgendo la fisarmonicista Manuela Turrini, dà vita al progetto "Maeli" e produce brani, cover ed inediti, che andranno a comporre il primo album, di prossima uscita. Nel 2021 partecipa con il nuovo progetto al Tour Music Fest, arrivando fino alle Live audition, mentre l’anno successivo, nel  2022, arriva alla fase finale del Festival Musicale Je So Pazzo e, giusto per non farsi mancare nulla, in questo fortunato  2024 si classifica prima al festival di musica itinerante femminile di Onda Rosa Indipendente.

Una carriera in continua ascesa dunque per Maeli, la quale ha creato un progetto tutto suo e dove il suo mondo diventa parte integrante della sua musica. Una musica che la proietta a tu per tu con le emozioni, in un viaggio introspettivo che inizia proprio da qui, dal brano con cui si presenta alle radio e nel web, dal titolo “Anima bianca”.

Il sentimento vissuto nella sua essenzialità, scavando nel profondo fino a raggiungere uno stato primordiale, dove la nostra anima si purifica mostrandoci chi realmente “siamo”, ovvero persone vive che amano la vita, vivendola fino in fondo ed esperendola nella sua integrità. E mentre la voce possente e l’intensità melodica di Elisa ci riporta a percezioni sensoriali che non conoscono barriere temporali, in un confine immaginifico, la nostra anima appare rapita in questo cammino incessante verso un inizio ancora da scoprire. La stessa immagine della copertina del singolo ritrae della figure simboliche per il brano: un bambino teso a guardare una figura diafana di fronte a sé, ossia l’anima che si rispecchia nei suoi occhi, proiettando una luce infinita, i cui colori vogliono simboleggiare una rinascita. L’innocenza ritrovata quando compiamo un viaggio dentro noi stessi e l’anima più pura, capace di risvegliarsi e rinascere dalla ceneri come la fenice, in questa coloritura che dipinge i lati più nascosti della figura umana.

La comprensione di sé a partire da uno sguardo profondo che dagli altri, si trasferisce dentro di noi, per poi rispecchiarsi, di nuovo verso chi ci guarda. Un viaggio alla scoperta del nostro essere e del valore che soggiace a quello che la vita rappresenta nella sua essenza, volto a migliorare il rapporto con noi stessi e  con chi ci circonda, per sopperire alla vacuità interiore che questi tempi tentano di pubblicizzare, in un totale disarmo del nostro Io.

“Anima Bianca” è la proiezione di noi, del nostro passato e futuro, del sentimento che nutriamo verso la vita, lontano dalla mondanità a cui il materialismo odierno tenta di assuefarci.

 

Sonia Bellin

Label:

PMS Studio (www.pmsstudio.com)


Edizioni:

Parametri Musicali (www.parametrimusicali.com



Link Digital Stores:

 https://pmsstudio.lnk.to/maelianimabianca

 

domenica 6 ottobre 2024

NICOLA BONI, ELVIS NICK ED E.L.F.O. PRESENTANO DRIVE (INFERNO)

 


L’incertezza del futuro e una visone distorta della realtà, scommesse perse e promesse mancate…è questo l’inferno raccontato da Nicola Boni, Elvis Nick ed E. l.f.o., tre anime diverse, ma con un comune denominatore, ovvero quello di dissuadere l’ascoltatore dalla prefinizione di un genere- e quindi dalla stereotipizzazione di questo- per dare alla musica uno spazio ampio e illimitato, capace di comprendere e lanciarsi verso qualsiasi stile abbracciando suoni,  colori e immagini di varia provenienza. Ed ecco quindi il risultato realizzato dall’unione di questi tre artisti:  Drive(Inferno).

Un’anima irrequieta e sospinta da cromature oscure, come suggerisce quella vocalità profonda e abissale, che solo Nicola Boni riesce a sfoderare… Un movimento deciso in uno squarcio audace verso cavità inconoscibili alla scoperta di se stessi, verso insenature nascoste nei sotterranei della nostra coscienza. Il fragore delle corde vocali del cantautore sembra sussultare contro un vento invernale, gelido e tenebroso, scuotendo ogni lembo di terra, mentre questa trema, mettendo in evidenza le crepe di un’anima inquieta. Sonorità che scavano nell’ombra dei nostri pensieri, mettendo a nudo le incertezze per il futuro, e lasciando che le nostre paure escano allo scoperto… Ma in questo vuoto, in tutto questa oscurità dove si avvertono soltanto grida indistinguibili, c’è un suono che rimane lì, dentro di noi, a riscaldare quell’anima irrequieta in cerca del suo Io per scorgere quella luce in fondo al tunnel, sconfiggendo la paura e lasciandoci guidare dalla speranza. Speranza sospinta dal ritmo di ELFO, che prende spazio tra il caos di questo inferno per rimettere ordine ai nostri pensieri, troppo confusi dall’ipocrisia che la realtà ci scaraventa addosso. “Serve un’altra forza”  canta E.l.f.o. proprio all’interno del brano, ed ecco che quel miraggio diventa immagine ferma e precisa di un domani migliore, dove a lottare non siamo soli e dove, per ogni sfida, c’è un traguardo da raggiungere, presso cui ricominciare.  Le parole di Elfo trafiggono l’ascoltatore, sorprendendo ogni suo movimento…ogni passo che ora diventa fermo, deciso, convinto delle proprie capacità. Il suono si fa ora più lieve, ora più cadenzato, per poi sorvolare ogni dubbio…. Il colore si fa meno opaco e più nitido, per acquisire luminosità…Se tutto intorno brucia, arde anche il cuore, che non può smettere di cercare il senso del suo battere come il ritmo che sconvolge ogni piega sonora ad ogni parola emessa dal rapper.

Ma dal caos non c’è via d’uscita se non sconvolgendo un ordine che non è tale… Se quel senso di ribellione non fosse innato in questa ricerca di sé. L’anima irrequieta non può fare a meno del rock che persegue l’intero pezzo a partire dal titolo, “guidandola” verso questa consapevolezza… Elvis Nick con un’intensità vocale che fa da contro altare a quella di Nicola Boni- rispecchiandone i chiaroscuri ma trattenendo una maggiore neutralità- fonde la sua anima rock, con quella degli altri due protagonisti del pezzo, legando le due parti, come fossero una la prosecuzione dell’altra…come se la storia iniziata da Nicola Boni, evolvesse in modo naturale verso il risveglio promulgato da E.l.f.o. ma con l’obbligo di oltrepassare verso quel trait d’union rockeggiante. Proprio come nell’inferno dantesco è come se Elvis Nick rappresentasse Caronte con la barca tesa a scortare le anime al di là del fiume in un viaggio interiore tumultuoso, dove risulta impossibile non fare i conti con le incertezze, le paure e le nostre fragilità.

 

Sonia Bellin

 

Link digital store: 

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mercoledì 25 settembre 2024

“SE CI SEI TU” E’ IL NUOVO SINGOLO DI VALENTINA MAZZA

 



“Hai camminato tanto in questo spazio immenso nei pendii del mio tempo…”

Si apre così il singolo che inaugura la collaborazione di Valentina Mazza con la Pms studio, dal titolo “Se ci sei tu”, una celebrazione della speranza racchiusa in un inno all’amore e al conforto che questo sentimento è capace di elargire  nel momento in cui viene vissuto e valorizzato. “Provaci tu” canta Valentina in questo brano dove lei stessa è autrice del testo.

Raffinata ed elegante, con posature ricercate nel testo e nelle sonorità, Valentina Mazza è una cantautrice proveniente da Orciano di Terre Roveresche, un paese nella provincia di Pesaro. Una passione per la musica che inizia molto presto, portandola a conseguire la laurea triennale in Canto Pop Rock al CPM Music Institute di Milano. Nel 2015 l’artista ottiene il primo posto al concorso “Giovani per la Musica” organizzato dall'Orchestra Sinfonica Rossini e, nello stesso anno, vince il premio “Bruno Lauzi”. Il brano con cui esordisce Valentina è “Ti amerò” che la porta, in pochissimo tempo a non mollare questa sua grande passione, concretizzando il suo sogno proprio quest’anno entrando a far parte della Pms studio, l’etichetta di Raffaele Montanari, con il quale registrata il brano “Se ci sei tu”, disponibile ormai da qualche  settimana in tutti i i digital store.

“Allora dimmi che tu  starai dalla mia parte, con le sconfitte e le vittorie di questa vita che danza. Io mi riprendo la speranza di sentirmi di nuovo a casa…” canta Valentina, soffermandosi sul  tempo trascorso, sul proprio passato, scrutando  le impronte che tracciano il nostro cammino e i pendii scoscesi, lì pronti a travolgere i nostri passi per farci poi risalire verso nuovi orizzonti.

Una richiesta d’aiuto…un tentativo di richiamare a sé qualcuno che sia in grado di stare “dalla sua parte”, ovvero di condividere le sensazioni e le emozioni provate, sapendo che chi ci è vicino ci ascolta… ci osserva… vive con noi quello che stiamo sperimentando e intuisce ogni nostro desiderio o esigenza.

Tuttavia quel senso di vicinanza, di comprensione, quel senso di amore, non è per forza l’amore inteso in senso terreno o l’amore come lo si intende comunemente. Il testo di Valentina lascia intuire quanto oltre queste parole ci sia qualcosa di molto più profondo a suggellare il contatto di cui ogni essere umano necessita.

“E proteggimi che da sola non lo so fare…”

Per quanto una persona possa essere forte e determinata, deve esserci Qualcuno o Qualcosa a tenerle vivo tutto questo ed ecco quindi, che diventa fondamentale la realizzazione di sé e dei propri limiti, oltre che  delle proprie capacità… Capacità soprattutto intellettive che ci permettono di indagare e di conoscere chi siamo e da dove veniamo e dove sia  quel tempo e quello spazio, che ci ha portati fino a qui, dov’è il senso della vita e del nostro essere.

 E allora ecco che di colpo capiamo di non essere soli, di provenire da quel luogo verso cui torneremo, visitando il mondo e perlustrandone  ogni angolo per comprendere che, nel momento in cui avvertiamo una smarrimento, quel senso di protezione di cui necessitiamo, diventa più forte che mai… Ed è li che tutte le paure e tutta la vergogna, svanisce per lasciare spazio soltanto ad uno sguardo umile verso l’Alto. Umile di chi si abbassa e lascia smorzare il proprio ego, per rivolgere lo sguardo lassù, incontrando la vera luce.: “Abbandonato l’ego, Alzo gli occhi al cielo”

Per riprendere le testuali parole di Valentina, capaci di evocare la vera forza ricercata nei momenti di sconforto, nei momenti dove il buio sembra immergerci in una abisso infinito e dove  l’attimo prima di precipitare - proprio quando tutto sembra perduto- ecco che immergendoci dentro questa penombra, risulta più facile vedere la luce. “Se ci sei tu” ci aiuta a capire quando l’umiltà diventa l’unica via per accedere alla salvezza, comprendendo che l’ego altro non è che un baluardo da superare per giungere a Qualcosa di più grande, come il Cielo sopra di noi.

 

Sonia Bellin

 

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martedì 24 settembre 2024

“BLU PROFONDO” È L’ULTIMO SINGOLO DI JEI EN

 



Al secolo Giorgia Aquini, Jei En è una giovanissima artista bolognese che si avvicina alla musica da piccolissima. Classe 1996 Giorgia inizia a muovere i primi passi nella musica in tenera età, per poi entrare nel coro dei salesiani, portato poi avanti  Music Academy di Bologna. Qui ha l’occasione di conoscere Serenella Occhipinti (Sara6, ex cantante Taglia 42), con la quale inizia varie collaborazioni, che permettono a Jei En di farsi conoscere al pubblico e alla critica. Diverse sono anche le partecipazioni dell’artista a concorsi dove si fa notare per la coinvolgente presenza scenica ed il particolare timbro soul. Una timbrica che le permette di contraddistinguersi nel panorama musicale italiano, dove la sua vocalità risulta pressoché unica, in quanto capace di riverberare diverse inclinature vocali, sfoggiando chiaroscuri derivanti da vari stili musicali, tra cui anche il jazz.

Jei En comincia poi ad esibirsi anche in diversi locali,  come al Bravo Caffè di Bologna e a svariati eventi, anche fuori regione. Di lì a poco, sempre tenendo alta la sua passione per la musica e per il canto e dimostrando doti interpretative degne di nota, Jei En inizia a collaborare con la Pms Studio, l’etichetta di Raffaelle Montanari, produttore d’eccezione che le permette di valorizzare al massimo la sua vocalità, attraverso brani dove la sua timbrica risulta sempre in primo piano, facendo emergere significati profondi.  “Niente è stato inutile”- distribuito dalla Pms- esemplifica questo dato facendo scorgere per mezzo degli arrangiamenti curati nei dettagli, una tessitura vocale che tratteggia un quadro armonioso, atto a trasmettere tutta l’emotività presente.

Ed ecco che ancora una volta, con “Blu profondo”, pubblicato diverse settimane fa in tutti i digital store ma ancora presente tra i brani indipendenti più ascoltati nel web, emerge a partire dal titolo, il valore empatico del brano, il quale fa breccia nell’emotività più intensa dell’ascoltatore.

“Blu profondo “ è un pezzo che risveglia il carattere soul della timbrica di Jei En e che, come si addice a brani di questo genere, fa leva sul senso intimo dei sentimenti, individuandoli e cercando di razionalizzarli; non sempre ciò è possibile, perché il cuore non conosce schemi a cui la mente risponde… Il cuore di chi vive le emozioni di “Blu profondo “ sono paure recondite, che scaturiscono dal subconscio per poi muoversi a stento tra le pareti della coscienza.

L’incontenibilità  di una passione che arriva improvvisamente a travolgere la nostra vita e quella paura…Paura di non essere all’altezza… di non avere la risposta a tutte le domande… Di non avere le chiavi d’accesso per questo mondo sconosciuto e che quindi ci incute timore…. Ma non è buio…è blu… “Blu profondo”. E allora come non lasciare che questo colore inebri i nostri sensi, assecondando questo desiderio di lasciarsi andare…?

 

Sonia Bellin

 

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https://pmsstudio.lnk.to/bluprofondo