venerdì 7 febbraio 2025

“TROPPO POCO TEMPO” E’ IL PRIMO SINGOLO DI ELENA FONTANA

 




Una voce nitida e avvolgente, un morbido abbraccio fatto di note delicate che poggiano su di un pianoforte i cui rintocchi, liberano una leggiadra poesia…Una poesia sul tempo e sull’importanza di custodirlo e di serbarlo, senza sprecarlo.

La frenesia quotidiana, le nostre corse interminabili e un tempo che, appare sempre effimero. “Troppo poco tempo” è il singolo con il quale si presenta in radio Elena Fontana, giovanissima artista nata il 2 maggio 2004 a Legnago, in provincia di Verona. Elena  coltiva la sua passione per il canto e per la musica fin da piccola. Ha cominciato a studiare canto pop all’età di 9 anni all’Accademia delle arti vocali e musicali di Paola Mattiazzi, direttrice anche del coro Gospel, "Damavoci Gospel Singers", e da circa un anno canta in un gruppo chiamato "Stade". Giunta alla maturità decide di iscriversi al conservatorio per studiare canto jazz, per poi partecipare a diversi concorsi canori, ottenendone buoni riconoscimenti, tra i quali la vittoria al ‘’Borgo music Festival’’ di Tribano, dove PMS Studio la premia con una produzione in studio e gli permette di avvicinarsi allo straordinario mondo della creatività musicale.

“Annientati dalla clessidra mentre tutto scorre su una linea che veloce fugge via”  racconta Elena spiegando come le emozioni liberino un’energia positiva audace e incontrastabile…“Troppo poco tempo” per pensare per riflettere, per ritrovare se stessi con le nostre domande senza risposta, per monologhi imbarazzanti che spesso nascondiamo dietro inutili frasi di convenienza, eppure…

Eppure permane la voglia di ritrovare il tempo, il Nostro tempo, quel tempo rubato e lasciato lì, a fremere come il fragore di una porta che cigola e che apre davanti a noi una soffitta piena di ricordi; ma alla fine poi, se avessimo tutto quel tempo che tanto cerchiamo, avremmo davvero il coraggio di sfruttarlo per conoscere meglio noi stessi?

Forse queste corse interminabili sono anche il frutto del nostro volere inconscio che rifugge il confronto e teme di scoprire una verità amara…Forse diventa facile difendersi dal dolore da scudi creati da noi stessi, attraverso un’agenda intrisi di impegni dove il tempo per noi e per riflettere su no istessi diventa raro o inesistente….

L’inesorabilità di un tempo veloce rapido e sfuggevole risulta  apportata dallo stesso sviluppo del brano, che pare scorrere, ma contemporaneamente rilascia una miriade di spunti per riflettere, proprio come il tempo, che non risparmia mai un’introspezione dentro il nostro Io. La stessa voce di Elena, nella sua sfuggevolezza, esprime un senso di leggerezza, rilasciando una tempesta di emozioni sovrapposte ma distinguibili: una dopo l’altra queste si schierano davanti a noi, raccogliendo ogni istante di vita vissuta e poi riletta in una chiave più profonda.

 

Sonia Bellin


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