domenica 8 ottobre 2023

INTERVISTA A STEFANO MORDENTI

 


E dopo il lancio del suo ultimo singolo, il brano intitolato “Come cambia il vento”, ecco che abbiamo finalmente di nuovo qui con noi Stefano Mordenti, il cantautore toscano, da molti conosciuto semplicemente come Mor reduce da una una lunga serie di interessanti eventi…

 

Ben ritrovato caro Stefano, allora iniziamo proprio da questo, ovvero dalla  finale di Sanremo Rock che ti ha visto protagonista l’8 settembre al teatro Ariston di Sanremo dove ormai sei di casa…

 Ciao Sonia! E' un piacere ritrovarti! Colgo l'occasione per salutare tutti i lettori e chi mi segue ormai da anni. Finalmente ci rivediamo e ci riscriviamo! Sì l'8 Settembre sono salito per la terza volta su uno dei palchi più importanti d'Italia: quello del Teatro dell'Ariston di Sanremo. Per me è stato un onore poter partecipare alle finali nazionali di Sanremo Rock dove gareggiano circa 250 band selezionate tramite live che si sono svolti in giro per il nostro Belpaese,  su migliaia di richieste che ogni anno provengono dall'Italia e dall'estero.

Se dovessi tornare indietro alla tua prima esibizione in quel palco... Scommetto che ancora ricordi le emozioni….

 Certo. Ho tutto ancora ben presente: l'adrenalina, il cuore che batte forte, i pensieri che vanno e vengono, la paura, la tensione, ma nello stesso tempo una gran voglia di esprimermi e di farmi conoscere. Poi quando parte la musica, tutto cambia. La paura scompare. Almeno a me è successo così. Quando sali sul palco del Teatro dell'Ariston, tempio della musica nazionale e internazionale dove sono saliti i più grandi cantanti e i più grandi musicisti, non puoi far altro che portare grande rispetto.

 Ma concentriamoci ora sul tuo ultimo singolo, il brano intitolato “Come cambia il vento”, un pezzo molto particolare, con dei rintocchi musicali nostalgici e capace di suscitare davvero forti emozioni…

 Esattamente come hai premesso, sono fresco di pubblicazione. Come sempre, non c'è niente di pianificato che riguarda la mia musica e il mio spirito libero mi ha portato a scrivere una canzone pensando a quelle situazioni in cui nostro malgrado, prima o poi ci ritroveremo tutti o ci rivediamo tutti: in quel momento in cui entriamo nella casa ora vuota dove avevamo vissuto la nostra infanzia. Rifioriscono i ricordi, le sensazioni, le voci passate, in quell'ambiente così familiare che adesso non c'è più, dove nei cassetti si nascondevano i nostri sogni. “Come cambia il vento” è una canzone che mi ha fatto pensare, che fa pensare.

 Nonostante il brano sia stato pubblicato ormai due mesi fa, in radio è ancora una delle canzoni più suonate tra i brani indipendenti…Così come i tuoi singoli precedenti, che hanno destato da sempre un grande interesse da parte sia del pubblico che della critica….

 Sono molto contento che le radio e il pubblico stiano apprezzando la mia musica. Anche perché quando non scrivi e pubblichi a tavolino, risulta tutto più difficile e soprattutto come nel mio caso, quando non hai una casa discografica che ti supporta. D'altra parte a me i vincoli non piacciono granché, soprattutto fino ad ora, ho sempre scritto i testi e la musica quando avevo qualcosa da dire. Prima devo essere io ad emozionarmi. Poi cerco di trasmettere al pubblico le mie emozioni.

Ascoltando “Come cambia il vento” si intuisce come lo sguardo verso il passato e verso il miglior cantautorato italiano, non trascuri per nulla la scena più contemporanea del pop, ovvero questa nuova onda indie pop che spinge verso l’elettronica…

 Nei miei brani (anche quelli di vent'anni fa) non ho mai precluso il fatto di utilizzare synth per dare un tocco di freschezza a brani che inizialmente suonavano rock. Poi a me piace sperimentare strizzando l'occhio agli anni 80', anni in cui mi ci ritrovo in pieno non solo nella musica. Di quel periodo mi piace la purezza, la freschezza e la leggerezza in cui abbiamo vissuto.

Sonorità anni 80' si retro', ma che diventano contemporanee nel momento in cui le ritroviamo al giorno d'oggi e che quindi risultano sempre attuali. A tal proposito, vorrei citare solo un esempio, quello di una grande successo planetario di oggi: il brano “As it was” di Harry Styles.

 Suoni moderni e accattivanti ma una predilezione per testi riflessivi, un marchio di fabbrica ormai per te caro Stefano…Che cosa ti ispira maggiormente quando scrivi e che cosa in particolare ha ispirato la scrittura di “Come cambia il vento”… ?

 

Prendo ispirazione da tutto ciò che mi circonda, che mi trasmette un'emozione, che mi lascia qualcosa e che mi fa riflettere. I miei testi come dicevi tu, sono riflessivi ed è grazie alla musica che riesco a proiettarmi e a materializzarmi in una determinata situazione che sia presente, passata o futura.

Nel mio ultimo brano ho preso ispirazione da racconti di amici e parenti che si erano trovati nella situazione di entrare, come dicevo sopra, nella casa vuota dove avevano trascorso gli anni felici della loro infanzia.

E' stato come aver visto un film che poi ho proiettato su di me.

 Il titolo di questa canzone “Come cambia il vento”, racchiude un significato profondo, un modo di essere che non cambia nonostante il tempo scorra e il vento provi a portarsi via tutto.

 

Prima di salutarci volgiamo uno sguardo al futuro… Che cosa ha in programma Mor nei prossimi mesi..? Qualche anticipazione da dare al pubblico e ai nostri lettori?

Ho il desiderio di tornare sul palco perché il contatto con il pubblico è semplicemente magico, anche se non è facile portare in giro i propri brani.

Per il resto posso dire che ho in programma nuovi singoli da pubblicare, nuovi video e mi piacerebbe far uscire uno di questi per il mio compleanno che coincide con il mio onomastico e chi lo sa che tra i regali da aprire non trovi...la data del mio prossimo live???

Un caro saluto a te Sonia e a chi ci segue.




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