mercoledì 16 marzo 2022

ALESSIA RAMUSINO: L'INTERVISTA

 


 

Dopo l’uscita dell’album eVOLVERe l’8 marzo scorso e la programmazione radio del singolo Volver, abbiamo incontrato Alessia Ramusino, cantautrice di origine genovese, che ci ha concesso una piacevole intervista…

 

Benvenuta Alessia,

 

cominciamo raccontando di come hai cominciato a viaggiare fin da quando eri praticamente ancora neonata e di quanto, tale opportunità, abbia poi condizionato le tue scelte e il tuo percorso, sia artistico, che professionale…

Credo che, nel bene e nel male, l’imprinting sia importante per ognuno di noi, il mio è stato il viaggio. A soli 20 giorni dalla nascita, cominciai a viaggiare ovviamente con la mia famiglia, grazie al lavoro di mio padre, geologo. Ho potuto così vivere in paesi culturalmente differenti ed ho imparato sin da bambina il rispetto da riservare a chi è diverso da noi. Vivere queste esperienze da bambini influenza i propri comportamenti, forma il carattere, il proprio sistema di valori e credenze, il modo in cui si affronta la vita stessa. Furono gli anni in cui mi avvicinai alla musica: mi ero accorta che, malgrado le diversità di lingua, di costumi e di tradizioni, la musica univa tutti, ci allietava, ci rallegrava e alle feste si ballava e si cantava senza segni di diversità. La penso tuttora così. Comporre musica lo considero un super potere, mi da’ l’opportunità di far giungere i moti del mio animo agli altri, attraverso le onde sonore. Le scelte che ho compiuto sono state sempre con l’obiettivo di proteggere questo dono e pertanto non ho mai accettato compromessi, ovvero rendere la mia musica più commerciale, ho rispettato e rispetto la mia vena compositiva e ho continuato a fare musica per come la sento veramente.

 

 

Tra le tante esperienze che hai potuto collezionare nei tuoi viaggi, c’è sicuramente quella di poter osservare da vicino le diverse culture e di conseguenza, la capacità di guardare poi le cose con occhi diversi…

Certamente infatti non riesco tuttora ad accettare barriere tra i generi musicali, io che ho ascoltato un po’ di tutto vivendo all’estero, oppure di dover per forza scegliere una lingua in cui cantare … lascio che mi trasporti l’ispirazione e spesso le contaminazioni nei miei brani sono evidenti. Volver è una canzone che ha il sapore di Sudamerica così il testo l’ho composto in spagnolo. Vivere senza confini ti fa venire uno sguardo senza orizzonti.

 

 

Non solo un bagaglio culturale e una continua fonte di ispirazione per i tuoi brani, ma anche l’occasione per essere una vera e propria ambasciatrice…

 

 Questa è una storia che mi piace molto raccontare, perché è un esempio di come la vita chiuda i cerchi! Quando scelsi di iscrivermi alla Facoltà di Scienze e Politiche lo feci con l’intento di fare carriera diplomatica, volevo diventare ambasciatrice. Al 3° anno accademico mi innamorai letteralmente di una materia, Sociologia e fu così che virai il percorso di studi che alla fine divenne un socio-internazionale. Oltre a continuare la carriera artistica, cominciai a lavorare nel settore delle risorse umane occupandomi di selezione di personale, formazione e gestione. Ho sempre tenuto separate le due professioni, da un lato sentivo che nelle aziende fosse malvista la musicista e dall’altro negli ambienti musicali se dicevo di avere un altro lavoro, venivo subito additata come non-professionista.

E poi si matura e la maturità mi ha portato maggiore consapevolezza e come spesso dico, la Sociologa e la Musicista hanno fatto pace. Ed è nato il mio impegno sociale che in realtà ha radici ben più profonde: la prima canzone che composi su temi umanitari mi era stata ispirata dalla guerra del’79 in Iran, quindi da bambina. Comunque la ragazza che aveva l’ambizione di fare carriera diplomatica oggi è Ambasciatrice Unicef e i temi a me affidatimi sono: donne, bambini e ambiente. E così si è chiuso anche questo cerchio.

 

 

Concentriamoci ora sul tuo ultimo singolo, uscito in radio diverse settimane fa, e che in questi giorni sta ottenendo un gran numero di passaggi tra i brani indipendenti più trasmessi…

 Volver, proprio non me lo sarei aspettata. La canzone l’ho composta nel 2018, un anno dopo che era mancato il mio produttore discografico.

Un suo carissimo amico mi chiamò durante l’estate del 2018 per fare musica insieme, si trattava del grande maestro Armando Corsi. Ne fui onorata, così abbiamo fatto diverse prove cercando pezzi che appartenessero ad entrambi. Ascoltai per un’estate intera solo musica spagnola e sudamericana di cui il M° Corsi è appassionato e grande conoscitore… e come spesso mi accade, la bella musica mi entra nelle vene e così sul finire dell’estate del 2018, composi Volver. In realtà è una canzone intima e mi sorprende che ora sia anche radiofonica!




Nessun commento:

Posta un commento