E dopo il successo
europeo che continua anche in queste ore, ecco con noi il fondatore del Plaza
de Mundo project, il compositore Savino Valerio a cui abbiamo rivolto
qualche domanda…
Ben ritrovato Savino,
allora, innanzitutto come ci si sente ad avere così tanto successo a livello
europeo con brani strumentali che stanno incantando così tanti ascoltatori..?
La
sensazione è come quando in un momento meno inaspettato che magari, avevi anche dimenticato… si presenta una
persona a te cara o ricevi quella notizia che aspettavi da tempo.
Ringrazio con affetto vero e con il cuore tutti gli ascoltatori e tutti coloro
che mi seguono attraverso i canali social You tube, Instagram, Facebook,
spotify.
“27 September” è stato
il primo di quest’ondata di pura emozionalità dove le protagoniste essenziali
sono le emozioni, che viaggiano parallelamente ai nostri sogni...I sogni di chi
con la musica si muove verso un altrove….
Amo sognare,
forse è un handicap o un plus ma comunque come cita un testo di una
canzone "Ho imparato a sognare, Che non ero bambino, Che non ero neanche
un'età.........C'è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò…” Con la
mia musica provo a creare atmosfere e sonorità che inducono l'ascoltatore
al sogno, alla riflessione al viaggiare in mondi paralleli, diciamo ad
evadere dalla routine.
“Every Way”, “My Soul” e
“Life's embrace” sono brani che sembrano avere una sorta di continuum
temporale….
Si in effetti fanno parte di un periodo ben preciso in cui ho voluto
ricercare l'essenza della vita, il senso anche se in fin dei conti è
proprio l'imprevedibilità di essa a renderla speciale.
Che cosa dire invece su
“Coscience”…Un pezzo che sembra far emergere proprio la nostra coscienza, tanta
è l’intimità che la strumentazione riesce a creare…
“Conscience”
nasce come colonna sonora per uno spettacolo teatrale L'ego, tratto dalla
coscienza di Zeno magistralmente portato in scena dalla compagnia AttoReMatto di qui appunto
l'interrogarsi sulla nostra coscienza.
E prima di chiudere
parliamo ovviamente dell’ultimo singolo, il brano dal titolo “QUITE OF
SUBWAY” rilasciato soltanto qualche settimana fa ma che già sta
sbaragliando le classifiche europee dei brani indipendenti… un brano con un
cortocircuito musicale, la cui energia cangiante si inerpica in territori
sconosciuti…
“Quite of
subway” in realtà vuole essere una sorta di contraddizione che in certo senso
caratterizza proprio la vita delle metropoli., ho pensato
così di strutturarlo con un ritmo drum&bass al quale si
contrappone il suono della tromba ,di Michele Nicolai che ringrazio per aver
fatto parte di questo progetto, che emerge dalla frenesia ritmica, la
metropoli.
il tutto poi
in una parentesi di quiete apparente perché poi tutto riprende.
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