giovedì 15 settembre 2022

THE CINEMA QUARTET PRESENTA “FUGUE TO HEAVEN”

 


 

Con Luca Rizzo ai  sassofoni, Flavia Ostini al  contrabbasso e basso elettrico, Riccardo Colasante alla  batteria, ecco a voi il THE CINEMA SHOW QUARTET, formazione che vede il proprio ideatore Paolo Bernardi nel ruolo di pianista, compositore e arrangiatore, e la cui idea principale è quella di omaggiare il rock anni ’70 attraverso un’interpretazione del tutto originale di quelle musiche e di quei suoni.

 

Ovviamente non stiamo parlando di un rock qualunque ma, come è logico immaginare da parte di un quartetto che nelle proprie composizioni si avvale di strumenti come il sax e il contrabbasso, parliamo di tutto quel filone rock di matrice per lo più inglese che ha fatto della sperimentazione sonora la caratteristica essenziale di una linea musicale definita “progressive”, proprio per le peculiarità cangianti della resa esecutiva. Un rock che ha in band come Pink Floyd, Yes e Genesis i suoi migliori rappresentati, per quanto riguarda il territorio inglese ma che ha interessato anche la musica d’oltreoceano e, non da ultima anche l’Italia. Non è un caso infatti, che un delle tracce che compone il primo album del The cinema, includa anche un tributo ai New Trolls, presenti con un omaggio al celebre concerto grosso. Quindi ecco che, insieme ai già citati Pink Floyd- presenti con un suite che racchiude insieme  Atom Heart Mother-Marooned e The great gig in the sky; in “Fugue to Heaven” non possono mancare i Jethro Tull con la loro Bourèe, o Jon Lord (tastierista dei Deep Purple) con la sua Sarabande.

Un lascito enorme quello di questi pilastri del rock progressive, che non solo hanno contrassegnato la storia della musica lasciando un segno indelebile del proprio passaggio, ma che sono stati– e continuano tutt’oggi- ad essere riferimento continuo per tutta quella schiera di musicisti che, come i componenti del The cinema, intendono il suono come una scoperta sempre nuova e in costante evoluzione. Si tratta infatti di un genere, quello del progressive rock, che per sua stessa definizione non include uno stile particolare e li conclude tutti allo stesso tempo, assemblando su di sé, spunti, sfumature, richiami…Il tutto senza un meccanismo prefissato, ma soltanto con l’obbiettivo di “sperimentare”.

“Come era già successo nella cosiddetta musica “classica”, alcuni giovani musicisti di estrazione rock sentono il bisogno di progredire il loro linguaggio musicale. Per farlo, attingono al folk, al jazz, alla musica classica e alle avanguardie musicali. Anche la scelta strumentale si diversifica dalla classica formazione rock, composta fondamentalmente da batteria, basso e chitarra elettrica. Le tastiere prendono il sopravvento, anche in virtù della comparsa di nuovi strumenti come il mellotron e i sintetizzatori. Vengono riproposti strumenti dell’orchestra classica come il violino e, soprattutto, il flauto. Il risultato è stato la nascita di una musica che si allontana decisamente dal rock 'n' roll delle origini e dal beat degli anni ‘60.”

È questo un estratto della presentazione di “Fugue to Heaven” scritto dal maestro Baldi, il quale, oltre a curare le note di presentazione dell’intero progetto discografico, ha anche portato un ensemble formato da giovanissimi flautisti,  i PER UN PUGNO DI FLAUTI, che hanno partecipato vivamente all’album con un paio di arrangiamenti. E, oltre ad essere presenti altri autori e altre musiche, non mancano le musiche originali in  “Fugue to Heaven”, espressamente scritte per questa formazione, un progetto alla cui compiutezza finale si è valso anche  dei sintetizzatori virtuali di Fabio Bernardi, già membro di Kaledon e River of change.

 

 

Sonia Bellin




 

 

THE NEW CINEMA SHOW QUARTET:

Luca Rizzo: sassofoni

Paolo Bernardi: pianoforte, musiche, arrangiamenti

Flavia Ostini: contrabbasso, basso elettrico

Riccardo Colasante: batteria

 

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