ROCK
E POESIA NEL NUOVO SINGOLO DI MICHELE FUGAZZOTTO
Un
titolo quanto particolare quanto evocativo… si tratta dell’ultimo
singolo pubblicato da nasce poeta il cantautore messinese Michele Fugazzotto, che
in piena adolescenza, a 12 anni, si accorge della propria propensione nella
scrittura di brevi componimenti poetici, i quali esprimono in modo talvolta
diretto , altre volte più ermeticamente, lo stato d’animo di chi, non riesce a nascondere
la propria sensibilità.
Così comincia a mettere nero su bianco tutto
ciò che sente dentro, prendendo in considerazione una sorta di musicalità percorribile dal testo e iniziando
così a proporre brani da fare arrangiare
a diversi artisti. Ecco che prende il via un progetto musicale decennale,
durante il quale vengono realizzati diversi brani di musica italiana in chiave
pop, rock ed elettronica.
All'età di 38 anni partecipa a concorsi di
poesia classificandosi 3° nella seconda tappa di Montagnareale dove viene
riconosciuto "poeta benemerito" per l'anno 2009, anno in cui
riceve anche il premio speciale "Poesia
della verità".
Conquista quindi il 1° posto nella XX edizione
del premio nazionale di poesia "R.Piccolo", così come al premio
nazionale "Poesie in piazza" con la poesia "Torre di controllo
".
Mentre alla 21° edizione del 2010 per il premio
nazionale di poesia "R. Piccolo " si classifica al 1° posto nella
sezione amici della Sicilia con la poesia " Quella notte di maggio ".
Nel 2016 a Biella ottiene il premio speciale per
la letteratura " G.D'Andrea " con le poesie
"Imparerò" e " Si poteva evitare "e- nello stesso anno- pubblica
una raccolta di poesie dal titolo " I sassi dell'anima " Nel 2017 gli
viene assegnato a Trapani il premio speciale " M. Messina " nella
sezione " Poesia sale di vita " con la poesia " Un padre
"e,
sempre nel 2017, a Montalbano Elicona per il
premio letterario " D. Distefano " ottiene il diploma di cavaliere
della poesia.
Ancora nel 2017 il settimanale " Il mio papa " di Mondadori
pubblica una poesia di Michele scritta
per papa Francesco dal titolo " Prega per noi ".
Nel 2020 a Patti riceve l’ Oscar della poesia e
nel 2021, durante il 700° anniversario della sua morte, riceve il premio
speciale per l’omaggio a Dante Alighieri con le poesie " La macchina del
tempo " e " Pensami ancora ".
“Incubo” è invece il titolo del suo ultimo
brano uscito in questi giorni, ma la cui idea, girava nella testa dell’artista
già da tempo.
Un brutto sogno, nato da
un’esperienza realmente vissuta qualche anno prima, una sorta di desiderio di andare
oltre i propri limiti e di non porsene di altri: la sensazione di precipitare in
maniera inesorabile, senza più sentire la terra sotto i propri piedi e la paura
di perdersi in un baratro infinito, perché
in quell’istante, è come se il cuore si staccasse dal corpo, facendolo scendere
in una picchiata libera, senza mai toccare il suolo. Una sensazione così vivida
ancora oggi nella mente di Michele, che solo il rock poteva esprimerla . Un
rock d’autore capace di raccontare scavando
nell’inconscio e ripercorrendo passo dopo passo il sogno dell’artista che diventa
così un fotogramma reale dove il volo
non assurge al desiderio di evadere dal quotidiano, ma di poterci convivere…
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