giovedì 14 gennaio 2021

INTERVISTA A FABIEN: IL NUOVO SINGOLO “BABILONIA”


 


Il lockdown avrà bloccato i concerti, ma non la creatività dato che il nostro Fabien durante quelle settimane, oltre a dedicarsi alla composizione di un nuovo singolo uscito in queste settimane, ha anche intrattenuto i suoi fans e tutti i suoi followers con divertenti stories su instagram dove chiunque poteva in qualche modo rendersi protagonista, andiamo a scoprire perché….

 

Ben  ritrovato caro Fabien,

 

cominciamo intanto dal titolo del tuo ultimo singolo, “Babilonia”, alquanto curioso e in particolare molto simbolico…

 

Metaforicamente Babilonia è una società/stato che racchiude in se tutto ciò che di negativo c’è nella natura umana. Con questo non voglio indossare le vesti del pessimista per dire che viviamo in una società in cui tutto è negativo, al contrario l’intento è quello di mettere in luce alcuni aspetti negativi che nella vita quotidiana passano in sordina e diventano abitudini.

 

 

Nell’introduzione ho anticipato come in questi mesi di silenzio musicale (concerti e manifestazioni musicali bloccati) ti sei divertito a rendere partecipi i tuoi followers del tuo processo creativo e compositivo…vuoi spiegare ai lettori come mai le tue stories hanno avuto così tante reazioni?

 Qualche anno fa facevo freestyle per le varie vie della periferia milanese e un po’ per divertimento un po’ per sfida mi facevo dare degli argomenti su cui improvvisavo ho deciso di provare a mettere in rete questo concetto ed ad estenderlo al canto. Devo dire che è stato molto divertente e probabilmente la chiave dell’interazione è stata proprio il divertimento.

 

 A proposito del brano hai dichiarato, “Babilonia è il luogo in cui viviamo, avvolto da una fitta e bassa nebbia che permette di vedere a poco più di un palmo dal proprio naso. In questo luogo camminiamo ricurvi su noi stessi, ingobbiti dal cercare di vedere qualcosa in più ed in eterna competizione con il nostro vicino di sguardi…”  quale metafora assume tale nebbia in circostanze come quelle che ci troviamo ora ad affrontare?

 La nebbia fitta è un denso intreccio. Diciamo che è ciò che  ti blocca, ti fa aver paura di andare avanti, ti fa muovere lentamente ed in costante ricerca di un appoggio escludendoti da chi ti sta intorno per quanto vicino possa essere.

 

 Anche questo brano, come altri, è una prova di come profondità morale, ironia e leggerezza possono convivere assieme…come avviene  nel  tuo processo di scrittura tale sincronia?

 E’ il mio pensiero tradotto in musica, nessuna particolare formula :)

 

 Parlando del tema del brano hai anche spiegato di come il testo faccia riferimento anche ad una sorta di competizione con il nostro vicino di sguardi…quanto si è perso della propria essenza e della propria identità nel dar voce alla sola e vuota apparenza…?

 

Diciamo che spesso le abitudini, la paura e la non conoscenza mettono in competizione e rendono nemici chi nemmeno conosciamo.  Il lavoro su stessi, la curiosità e “l’esplorazione” potrebbero essere delle buone armi per le nostre menti

 

Nel testo canti “Sotto la lama della propria storia, nessuno si vergogna, quanto fa male un'attesa inconsapevole, chiusi in casa non importa, che fuori il mondo sia una fogna” non soltanto vuota apparenza dunque ma anche una dilagante indifferenza…

 

Egoismo e narcisismo difficilmente permetto di ammettere sbagli    

 

 

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