Nata da una poesia dell'autrice Tuccianuur (Rita Ragonese) e composto da Marcello Romeo per quanto riguarda la parte musicale, “Il mio respiro lento” è una brezza d’aria fresca che smuove gli affanni quotidiani attraverso la soavità vocale di Clelia che interpreta il brano in maniera egregia, ma soprattutto vivendolo e immedesimandosi in esso.
Arrangiato dal produttore della Pms Studio Raffaele Montanari, “Il mio respiro lento”, racconta di come l’amore vero e sincero coinvolga così tanto l’anima di chi lo esperisce, da far si che il respiro dell’altro, sia alimentato proprio dalla fiamma che fa ardere questo amore. Un amore che vive tutta la bellezza dei piccoli gesti quotidiani, senza esimersi dal comprendere dentro di sé tutte le incomprensioni che tuttavia, non lasciano estinguere quella fiamma che lo avvolge e lo nutre di giorno in giorno; quando un amore è profondo infatti- vuole comunicarci l’artista, non solo non si arresta di fronte alle difficoltà, ma è capace al contempo di lottare contro di esse, sconfiggendo le paure e arginando le incomprensioni, per poi accogliere attraverso il perdono, la volontà di ampliare il proprio raggio di azione.
“Il mio respiro lento” rappresenta in qualche modo l’ideale di un amore eterno, ma soprattutto di un amore che va coltivato ogni giorno, in ogni momento, in grado di perdonare gli errori. Errori e sbagli che possono provenire da ambo le parti e che tuttavia, hanno la consapevolezza di essere tali e quindi di poter essere superati dopo una presa di coscienza di sé. L’artista stessa rivela infatti quanto prima del perdono verso l’altro sia fondamentale in una relazione, il perdono verso se stessi e quindi una chiara e ferma presa di coscienza di sé.
Nel brano infatti, benché si parli di una relazione di coppia, si intuisce come le dinamiche coinvolgano anche un amore che può assurgere a valore universale, rivolto verso un amico, piuttosto che verso una famigliare, dove comunque è posto in risalto il senso della presenza, della comprensione reciproca, anche quando ovviamente c‘è un ostacolo e una volontà di perdonare l’altro.
Del resto tale consapevolezza interpretata da Clelia nel brano, rivive nello stesso approccio dell’artista verso la canzone e verso il modo che ha di intendere tale forma d’arte; una forma d’arte libera e che vive di esperienze vissute, ma anche di emozioni pure, racchiuse in uno stato d’animo provato e poi trasferito all’ascoltatore che può averlo vissuto a suo modo o viverlo in quel preciso istante, coinvolto completamente nell’animo di chi canta. Una trasmissione emotiva che viaggia nel canale della musica senza eguali e che deriva da una decisa consapevolezza di ciò che si intende come interpretazione, ovvero nel caso di Clelia, una sorta di missione, dove l’artista si ritrova ad essere portavoce di un’emozione da fa vivere o rivivere.
L’idea di cantare il bel canto, molto in voga in questo momento storico, non si esaurisce infatti nella premura tecnica e vocale, ma deriva primariamente, secondo l’artista, da un legame indissolubile con il brano che si sta cantando.
Appassionata del genere teatro-canzone, il nuovo singolo di Clelia Liguori è una sporta di punto di incontro tra la canzone popolare e il cantautorato, nonché la resa espressiva di un amore incondizionato verso questo modo di raccontare le proprie esperienze ed emozioni.
Non a caso infatti, Clelia Liguori nasce come attrice, dirigendo ben presto poi le sue attenzioni verso il mondo musicale e diventando voce solista della Roma swing orchestra, collabora quindi con artisti come Greg, Gianluca Guidi e Max Paiella, prendendo parte a spettacoli con il maestro Peppe Vessicchio. Grazie a quest’ultima esperienza Clelia si innamora della musica da film, per poi ampliare il suo percorso musicale verso la canzone d’autore.
Incontra quindi Marcello Romeo, cantautore della scena bolognese da cui apprende anche l’amore per Lucio Dalla, facendo nascere uno splendido sodalizio artistico di cui “Il mio respiro lento” è solo uno dei tanti traguardi.
Non mancano infatti i tanti appuntamenti musicali che coinvolge Marcello e Clelia nei teatri, tra cui quello del 4 marzo, presso il teatro del Navile di Bologna, dove verrà celebrato ovviamente Lucio Dalla e dove Clelia Liguori interpreterà le canzoni di Lucio accompagnata dall’immancabile pianoforte di Marcello Romeo. Altra data da segnare poi quella del 13 marzo, a Roma, al teatro Arciliuto, dove ancora una volta l’artista, sarà accompagnata dal cantautore bolognese e dove presenterà il suo nuovo inedito.
Sonia Bellin
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