Fabio Noose è cantautore
nato nel 1982 in provincia di Milano e che fin da piccolo, ha da sempre nutrito
e coltivato un’immensa passione per la musica che ben presto si esprime
concretamente. Dopo l’ascolto assiduo di band come Queen e Bon Jovi, nonchè del
capostipite de rock’n roll Elvis Presley, Fabio riceve in regalo da suo padre
per il suo quattordicesimo compleanno una chitarra, promettendo a se stesso che
avrebbe intrapreso la strada della musica, senza mai abbandonare tale passione.
Ecco che allora che si innamora della splendida “Nothing else matter” dei
Metallica, per poi decidere di suonare in varie band.
Nel 2010 Fabio inizia
per gioco a cantare, notando immediatamente la straordinaria emozione trasmessa
alle persone che ascoltavano, fino a quando, nel 2013, la nascita di suo
figlio, stravolge la sua vita e Fabio inizia a comporre e a scrivere. Lancia quindi
due singoli, ma poi decide di fermarsi: riceve e infatti una forte delusione,
dopodiché, quando muore di una brutta malattia il suo migliore amico, l’artista
attraversa un periodo davvero difficile.
Nonostante tutto Fabio
non demorde e continua a scrivere, cercando di trovare nella musica, uno spazio
per lenire tale dolore.
Ed ecco che, in questi
giorni, precisamente il 26 maggio, l’artista pubblica “La vita che scorre in me”, il titolo, più che mai evocativo, vuole
concentrarsi sul senso delle piccole gioie della vita che però, come e sempre,
sono quelle che ci fanno sorridere ogni giorno, volgendo uno sguardo positivo
verso noi stessi e chi abbiamo accanto. Nel nuovo singolo Fabio Noose non solo
abbraccia un’idea, ma la coglie in ogni suo aspetto, analizzandola e facendo
percepire ogni sensazione da essa derivata.
Tale idea è quella dell’amore….Un’amore non di quelli
passionali, pronto a scemare in poco tempo…Un amore idealizzato forse, perché si
tratta di un sentimento sincero e trasparente e che lascia trasparire ogni
emozione, ogni battito di un cuore che sobbalza a ritmo di una canzone. E “La vita che corre in me” è una di queste: una
canzone che non conosce limiti nel saper emozionare trovando un corrispettivo con
i nostri ideali, anche i più imprevisti e inconsueti, rimasti lì per lungo
tempo nella nostra mente ma che poi, un sogno, un’immagine, risvegliano,
lasciando che essi sorvolino sulle nostre vita che improvvisamente, scorrono
come le immagini di un lungometraggio infinito.
A dirigere la
regia siamo noi, noi con le nostre idee e con gli spunti provenienti dal vivere
quotidiano…dalle persone incontrate magari per caso ma che poi, diventano per
noi fonte di nuove ispirazioni….
Sonia Bellin
Nessun commento:
Posta un commento