martedì 11 gennaio 2022

L’INTERVISTA AD ALICE SANSEBASTIANO

 



Diamo il benvenuto ad una giovanissima ed intrepida cantante emergente, che in questi giorni esordisce in radio con il suo primo inedito…si tratta di Alice Sansebastiano e l’abbiamo intervistata per porle qualche domanda….

 

Ben trovata Cara Alice,

 

Iniziamo dunque proprio da questa tua nuova avventura, “Punto di partenza”… un brano tutto nuovo che hai deciso di far uscire in radio… ti va di raccontare agli ascoltatori di che cosa parla la canzone e che cosa l’ha ispirata…?

 

Certamente, e con piacere.

“Punto di partenza” è un brano intenso che racconta di un amore tormentato che f  male e distrugge e che però,  dà anche una certa consapevolezza di quello che sta avvenendo alla protagonista. Si parte dall’innamoramento idilliaco e quasi accecante, per arrivare ad una conclusione in cui la protagonista tira fuori anche una certa grinta e lo si sente oltresì dalle note e dalla musica che prende sempre più spazio.

 

 

 

 

Hai dichiarato che il brano nasce dall’esigenza di concretizzare un sogno nel cassetto rimasto li tanto tempo..che cosa ti ha portato a dire…”ebbene, è giunto il momento di pubblicarlo…?

 

Ottima domanda, in realtà mi sono chiesta il perché io avessi fatto questo grande progetto, così importante per me, per poi non finirlo e lasciarlo a metà; inutile amare una cosa alla follia e non poterla donare agli altri no? Quindi ho detto, ora voglio scoprirmi, voglio che tutti possano godere di questa musica e di questo brano, anche perché credo che possa arrivare al cuore della gente; in fondo abbiamo quasi tutti attraversato dei momenti di buio nella vita no? Quindi ho voluto ridargli nuova vita, soprattutto registrandolo con la voce più completa e matura che ho oggi.

 

 

Parliamo ora invece di quando hai deciso che volevi fare la cantante… un’idea che ha cominciato a girarti per la testa quando eri molto piccola..e che poi i tuoi genitori hanno appoggiato...

 

 

Effettivamente si, la musica mi ha sempre appassionato. Ricordo di aver sempre cantato in cameretta, io da sola o con le mie amiche; cantavamo qualsiasi cosa, oltretutto con microfoni immaginari o ricreati con oggetti di recupero e ci si divertiva davvero tanto. Ricordo che percorrevo il cortile di casa mia, in bicicletta, cantando messaggio d’amore… ( meno male che eravamo in campagna ahhahah e nessuno ci sentiva). All’epoca ballavo anche ed un giorno, durante un saggio di danza, sentii una ragazza cantare…li dissi…. Io voglio cantare! E un bel giorno mi sono trovata l’impianto con microfono e casse a casa, acquistato dai miei genitori, è stato il regalo più bello che potessi ricevere. Sentivo l’esigenza di cantare, di raccontarmi e oggi ancora di più, ogni singolo momento della mia giornata è contornato da musica. Quando posso, mi metto le cuffiette e via, mi immergo in questo mondo magico…

 

 

 

 

Hai raccontato poi di come l’hip hop è stato per diverso tempo il genere che meglio rappresentava la tua attitudine musicale..oggi è ancora così o, nel frattempo sono altri, gli stili che meglio definiscono la tua fisionomia artistica…?

 

La danza si è stato un capitolo importante e bello della mia vita e adolescenza. Mi ha permesso di fare anche diverse conoscenze e stringere nuove amicizie.

Però sentivo che mi mancava qualcosa, perché io volevo regalare emozioni e nella danza forse non riuscivo ad esprimermi al meglio, quindi direi che la forma d’arte che mi rappresenta meglio rimane il canto assolutamente anche oggi. Si gli altri sport e passioni che coltivo, mi arricchiscono molto, ma come il canto e la moda non ce ne sono davvero.

 

 

 

 

Sono diversi i concorsi e le manifestazioni a cui hai preso parte e attraverso le quali hai avuto modo di farti conoscere, hai partecipato poi ad un videoclip musicale e al famoso Cet di Mogol….Raccontaci un po’ di come quest’ultima esperienza ha arricchito il tuo background musicale…

 

Diciamo che la partecipazione al Cet di Mogol, è stata davvero un’esperienza arricchente dal punto di vista musicale e personale. Sono stati  tre giorni davvero emozionanti, ovunque si respirava musica, in ogni angolo c’era un pianoforte, un qualcuno che provava, che suonava, che regalava note insomma.

Abbiamo  avuto la possibilità di incontrare anche Mogol, ed è stato impagabile. Durante i tre giorni al Cet, abbiamo fatto diverse lezioni sull’interpretazione, sulla scrittura di brani e ovviamente vocalità. Alla fine abbiamo registrato una cover in una delle diverse sale d’incisione presenti nella struttura. Un’esperienza unica davvero.

 

 

 

 

Prima di salutarci, prospettandoci  un nuovo incontro in vista dei tuoi progetti futuri, ti chiedo… Quali altri sogni nel cassetto ti proponi ora di estrarre, per continuare questa intrigante avventura….?

 

Intanto approfitto per ringraziarti per l’intervista e per il tempo che mi hai dedicato. Nei progetti futuri, sicuramente c’è l’idea di voler incidere un nuovo brano, mi piacerebbe anche una collaborazione con una figura maschile, magari per incidere proprio un duetto, che è da sempre un vero e proprio sogno nel cassetto.

Poi, periodo permettendo, spero che riaprano i vari concorsi canori, per poter continuare a mettermi in gioco, perché io vivo di musica.

 

 

Sonia Bellin

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