lunedì 28 giugno 2021

“PARADISO FISCALE”: I SOGNI CALPESTATI NEL NUOVO SINGOLO DI ESMA

 

Se la parola “PARADISO” nel pieno della calura estiva ci riporta direttamente in qualche spiaggia esotica del centro America, l’aggettivo fiscale ci ricorda l’artificiosità, nonché l’inganno e l’ipocrisia dietro questo che un paradiso proprio non è…

 E anzi, come ci spiega bene Esma nel suo nuovo brano, il paradiso è la meta sognata e agognata, possibile solo grazie alla fuga in un luogo lontano...

 

Ma conosciamo meglio l’autore di questa canzone, la cui piega ironica richiama  le invettive sociali di Rino Gaetano, dove il sarcasmo si insinua in un ritmo leggero e scanzonato, ma di chi osa indossare uno sguardo forbito e pronto a cogliere il minimo movimento  di chi se ne sta con le mani in mano….


Un saluto a tutti, allora “PARADISO FISCALE”, vuole essere una sorta di denuncia contro una società corrotta e soprattutto contro chi la corrompe, contro chi la inquina…

Un inquinamento che non è soltanto l’esalazione di sostanze chimiche che ahimè, ci troviamo a respirare… Quello che intendo è l’inquinamento delle nostre menti, troppo restie a pensare autonomamente e troppo influenzato dall’agire di chi vuole sopraffare il pensiero altrui, adattandolo a proprio piacimento…. La politica italiana, come il sistema sociale, è un insieme di meccanismi tesi ad estinguere l’anima buona di chi guarda le cose con trasparenza, volto più a soffermarsi sul possesso e sull’avere piuttosto che sull’essere, in particolare sull’essere spontanei… E la ricerca della spontaneità è un cammino lungo da intraprendere…una sorta di viaggio dentro se stessi…

 


Un viaggio diventa spesso motivo di cambiamento e di crescita personale, nel 2013 tu ne hai intrapreso uno molto particolare…ti va di raccontarcelo?

 

 Se dovesse descrivere il percorso fin qui intrapreso, cominciando dalle sensazioni avvertite poco prima di mettermi in viaggio e di partire per questa avventura, utilizzerei una metafora molto concreta, ovvero quella del serbatoio di benzina. Quando ti accorgi di avere  il serbatoio in riserva cerchi il primo benzinaio nelle vicinanze e fai rifornimento. Tuttavia tale riserva la sentivo come esaurita perché la risorsa di cui avevo bisogno era ben diversa dal carburante; ciò che andava esaurendosi non era l’energia ma la tipologia di energia e la sua forza: mancava la motivazione, la sensazione di libertà e di trasparenza nel confrontarmi con  me stesso. Si era appena interrotta una relazione sentimentale e dentro di me sentivo che qualcosa doveva cambiare; così, alla fine del 2013, ho deciso  decisione di prendere e, nello stesso tempo di lasciarmi alle spalle quello che più non era in linea con le mie esigenze espressive. Decisi anche di imparare l’inglese, per poi scrivere le mie canzoni in inglese, senza nulla togliere all’italiano che anzi, concepisco come una lingua ricca di spessore culturale e di fascino per la scrittura.

 

Hai quindi perlustrato luoghi sperduti e metropoli dell’ Australia e dell’Asia, un ‘esperienza che di certo ti ha cambiato….

 

E’ un  esperienza che mi  ha dato fiducia, la forza di esprimermi. ho trovato la natura, di cui mi sono innamorato. Nelle metropoli c’era un’umanità che ti porta una luce stupenda, intravista negli occhi della gente e poi riflessa dentro di me… Ho acquisito coraggio e ho assaporato i colori dei luoghi e i suoni di chi mi parlava con il cuore aperto. Ho trovato anime dolci e buone, altruiste di cui da tempo avvertivo la nostalgia….

Nel mio viaggio mi sono addentrato nei templi buddisti e nel mondo induista, popolazioni meno programmate al  consumismo e tutto ciò, ha influenzato parecchio la scrittura. Ho iniziato a cantare per lavoro perché cantavo in strada ( facevo il cosiddetto busking); cantavo ininterrottamente anche per ore, per cui ho dovuto preparare le corde vocali  che si sono nel frattempo evolute e quindi è cambiato il modo di cantare e di scrivere. Nel contempo ho continuato la mia ricerca spirituale… ancora oggi leggo e studio le relazioni tra noi e lo spazio del cosmo… le energie.

 

A proposito di ricerca spirituale e di arricchimento interiore, quanto la fede diventa un elemento imprescindibile per nutrire la nostra anima?

 

E’ certamente così, infatti ho studiato il Cristianesimo per diversi anni, e credo molto nelle parole di Gesù quando afferma:  “Ama  il prossimo tuo come te stesso”, e “Io sono il padre come il padre è in me”; nel Vangelo di Giovanni si avverte  tale unità, tale appartenenza, e credo fermamente che questo dialogo, debba essere compreso  come un valore  valore nell’interiorità di ognuno di noi… come una scintilla divina; quello che ha fatto l’istituzione cattolica in sé sono esteriorizzazioni  di qualcosa che è vuoto dentro, non vi è la piena e vera adesione  alla fede , ma piuttosto un’ipocrisia.

Trovo molto esemplare invece l’insegnamento di Gesù, secondo il quale migliorando se stessi riusciamo a dare una visione migliore del mondo esteriore: se cambio le mie lenti vedo che tutto è in armonia: Fede è la fiducia che tutto  ciò che accade è in nome di una strada evolutiva. Per fare un esempio, un ceffone può essere una mano che ti stava togliendo un insetto, un po’ come il famoso detto  “Ciò che uccide ti fortifica”, visto però nell’ottica umanitaria … Approvo molto  la visone di Gandhi, nel dire “Cambio fuori se cambio prima dentro”:  il cambiamento deve essere prima e soprattutto interiore…

 

 Sonia Bellin

 


www.enricoesma.it

 

 

 

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