giovedì 28 marzo 2024

GRANDE ESORDIO DISCOGRAFICO PER GLI ERETIKA CON IL BRANO “HATHOR”

 


 

Prodotto da Raffaele Montanari della Pms Studio e scritto dai  componenti stessi degli Eretika, “Hathor” è il brano con il quale debutta un progetto totalmente inedito e originale nel panorama musicale italiano; trattasi infatti di una band symhonic metal, la quale coinvolge stili musicali, tra loro molto diversi che vanno dal metal più puro ed essenziale con i suoi assoli e i riff perfettamente richiamabili al genere, arrivando fino all’opera. I riferimenti sono ovviamente quelli di uno stile che riprende in modo incontrastabile il metal cosiddetto appunto sinfonico, in quanto accanto alle sonorità tipicamente metal, si hanno elementi orchestrali ripresi dalla musica sinfonica.

A scapito di voler dividere, etichettando i generi, l’ideale sarebbe quello di unire, nell’ottica degli Eretika che soffermandosi  sulla componente sinfonica del loro stile, antepongono la miriade di possibilità che possono incrociarsi quando generi diversi si commistionano tra loro, creando poi un’atmosfera del tutto nuova, con un suono capace di esprimere perfettamente quello che il testo si prefigge di comunicare.

 

 

Un testo e quindi un contenuto che non viene mai ad essere il mero riempimento di uno spazio musicale, ma, come ad ogni forma d’arte si confà, un luogo in cui ogni elemento-in questo caso musica e parole- vanno a confluire in un unico obiettivo: svelare un significato. La musica, come ha espresso la cantante degli Eretika Vera della Scala durante un’intervista, deve unire, non dividere… Deve mettere insieme elementi, proprio come un’orchestra, ed ecco allora l’idea della musica orchestrale, ecco l’idea di una band che riprende uno stile definibile “orchestrale”, perché in grado di porre uno accanto all’altro, strumenti tra loro molto diversi ma che, nel loro insieme, creano qualcosa di armonico.

 

“Hathor”, ovvero il primo singolo presentato dagli Eretika, rispecchia proprio questo ideale perseguito dagli autori e interpreti del brano, Vera Della Scala e Ares Signorello.

 

Vera inizia da giovanissima lo studio della musica e, contemporaneamente al conseguimento del diploma del liceo della Comunicazione ad indirizzo “spettacolo”, studia presso il Conservatorio “B. Maderna” di Cesena laureandosi in Canto nel 2019 sotto la guida della M° Rossella Marcantoni. Si è perfezionata seguendo master e corsi di canto con: M° Enrico Stinchelli, M° Paola Romanò, M° Evghenia Dundekova. Attualmente sta procedendo gli studi con il M° Monica Boschetti presso l’accademia internazionale N.O.T.A. music. Ha partecipato in veste di corista e figurante al Teatro “A. Bonci” di Cesena nel 2016 ne “Le nozze di Figaro” e nel 2017 nel “Don Giovanni” di W. A. Mozart diretti dal M° C. Desderi con regia di M. Cappelletti e nel 2018 ne “Le Convenienze e inconvenienze teatrali” di G. Donizetti diretta da “G. Zanetti”. Nel 2008 ha debuttato come protagonista nel musical “La marcia dei Giganti” con musiche inedite di Davide Caprelli e Gianni Della Vittoria. Ha effettuato concerti solistici in arene e sale da concerto, nel 2019 come solista nel “Gloria di Vivaldi” con l’orchestra del Conservatori B. Maderna di Cesena e la direzione di G. Placci a Palazzo Ghini, nel 2015 a Bagno di Romagna con il M° E. Monti per la rassegna “Natura in Concerto”, nel 2016 per “Le Soisèes Musicales” e nel 2020 al “Festival Naturae” a Lido di Classe (RA). Nel 2019 ha ricoperto la qualifica di aiuto regia per il M° A. Antoniozzi nella realizzazione della produzione “Il Rigoletto” di Verdi del Conservatorio “B. Maderna” di Cesena effettuata poi al Teatro Bonci. Ha cantato per Enti Nazionali e di volontariato quali: nel 2014 presso il Pala De Andrè di Ravenna per il “Rotary Club Romagna”, nel 2019 presso il Pala Rimini per il congresso Nazionale tenuto da AUSL Romagna e per il galà “Dammi un Là” presentato da Anna Falchi e organizzato da “Croce Rossa Italiana” di cui è ospite ogni anno. Nel 2019 e 2020 ha partecipato come protagonista in due cortometraggi musicali realizzati dalla scuola Holden di Torino come cantante e attrice protagonista dal nome “Divertissement” e “una cena insieme a te”. L’ultimo cortometraggio si è aggiudicato diversi premi: il primo come miglior cortometraggio presso l’ottava edizione di Cinecibo 2021 e semifinalista presso il Golden Movies International Festival. Nel 2023 ha collaborato con l’agenzia MB Organization con la band Starlight Italians Nightwish tribute come cantante e front girl della band, di cui l’ultimo concerto è stato eseguito a Stoccarda e presso vari teatri Italiani.

Come il nome stesso suggerisce di origini greche, Ares Signorello è un chitarrista e compositore in vari progetti musicali che prendono spunto in primis dall’età d’oro degli anni ’70, quando improvvisazione sul palco e armonia musicale, si traducono in energia pura sprigionata dal vivo davanti ad un pubblico entusiasta e pronto a rispondere cantando e intonando a squarciagola le note dei brani proposti. La musica di Ares è una miscela di rock, funk, blues, soul, che strizza l'occhio alla versatilità degli anni '60 in chiave moderna. Il 20 Febbraio 2021, Ares  pubblica il suo primo singolo da solista con PMS Studio intitolato "Great Family", un pezzo che riscopre le sonorità crude del Rock in pieno stile anni '70/'80. Due anni dopo, il 30 Aprile 2023 esce il nuovo singolo "Fire", una ballad rock scritta e interpretata da Ares, che ricalca lo stile dei gloriosi anni '90 del rock.

Unendo i due loro talenti e i loro background musicali, Vera della Scala e Ares Signorello hanno dato vita ad un progetto denominato Eretika, che prende spunto proprio dal senso  etimologico del termine: la parola è l’aggettivo che identifica qualcosa che ha a che fare con l’eresia, ossia con una scelta. La scelta appunto di voler congiungere stili diversi, creando un’orchestra di strumenti musicali, dove ognuno ha il suo ruolo e dove ogni suono ha un suo motivo semantico. Il primo singolo pubblicato e scelto per presentare il progetto è un brano che rispecchia perfettamente questo pensiero: il sound epico incontra il rock e il risultato che ne deriva è un suono aggressivo ma allo stesso tempo melodico, dove l’assolo di chitarra imprime energia ad un testo elegante. “Hathor” è un pezzo dove il violino detiene una parte orchestrale fondamentale, perché caratterizza poi l’intero brano, il tutto, spiega Vera, è partito da Ares, da una sua cellula ritmica, ed ecco un suono puramente orchestrale dove la sinfonia incontra l’aggressività del metal, che non è mai disgiunto da una linea melodica.

 

“Hathor” è un pezzo che attinge alla storia, riprendendo sonorità mistiche che si riferiscono a tutto quello stile nordico del metal, il quale ha sempre inteso il genere come perfettamente associabile alla musica sinfonica, quindi a suoni che riprendono la classicità culturale oltre che musicale, andando a ritroso nel tempo e recuperando le radici culturali della musica e con esse, anche il significato che a quel tempo detenevano. Il titolo del brano è un riferimento diretto ad  “Hathor”,  la dea della musica dell' Antico Egitto, spiega Vera della Scala, la quale, prima  di scrivere il pezzo si è recata in quei luoghi, visitando quindi la terra che ha ispirato il pezzo, rivivendo il significato che esso vuole comunicare. Un viaggio reale che diventa poi astratto, dove per astrazione si intende cercare di distaccarsi dalla concretezza delle immagini, per crearne una di molto più elevata, universale per così dire, inscrivibile ovunque e leggibile da chiunque in maniera chiara.

Ed ecco uno dei significati della musica come la intendono gli Eretika, ovvero la musica come elevazione, come una catarsi, quindi propriamente nel senso che la intendevano gli antichi greci e i filosofi del tempo: la musica non come spettacolo e quindi divertimento, ma come un rito atto ad elevare l’essere umano. Un principio molto sentito in passato e che con il tempo si è perso, ma che molte realtà musicali, a partire da tutte quelle band da cui gli Eretika si ispirano, spesso e volentieri richiamano per riprendere l’origine stessa della musica e soprattutto di quella cultura musicale che anche noi oggi dovremmo recuperare per una maggiore consapevolezza della potenzialità degli strumenti a nostra disposizione.

 

 

Sonia Bellin


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