Dopo la carica ironica di “Passami il
bicchiere e dopo la dolcezza di “A piedi nudi corri”, brano dedicato alla
figlia Stella, MOR è ritornato con un nuovissimo singolo intitolato LA
MASCHERA e pubblicato il 27 settembre sui maggiori store di musica digitale e che in poco tempo ha superato i
1.000 ascolti su Spotify !
“Il brano scritto 10 anni fa e pubblicato oggi in
altra veste musicale (basta cercare su Google per trovare la vecchia traccia
ancora presente su alcuni siti) , parla delle molteplici sfaccettature delle
persone che dietro al volto, nascondono un mondo, uno stato d'animo, un modo di
essere che spesso contrasta con ciò che appare agli occhi degli altri e nella
realtà….” hai
descritto così parlando del tuo nuovo brano e oggi più che mai, ci rendiamo
conto di quanto tutto sia basato sull’apparenza, lasciandoci troppo spesso
influenzare da ciò a prima vista appare “bello”, ma quanto la bellezza diventa
tale solo se radicata nella profondità delle cose…?
Spesso
si considera “bello” ciò che ci colpisce di primo impatto, esteriormente. La
bellezza invece richiede del tempo, ha bisogno di essere ricercata,
capita, compresa. Lo sbaglio dei giorni nostri è quello di non dedicare più
tempo alla memoria, alla storia, che ci raccontano le bellezze del nostro
passato e ci aiutano a capire meglio il nostro presente. Dobbiamo
riprenderci il nostro tempo per capirci meglio, per capire meglio gli altri ed
essere più concreti , veri e sinceri.
La superficialità con
cui le persone trattano molti aspetti della vita, la voglia frenetica di apparire
sempre e comunque in ogni luogo facendo qualsiasi cosa pur di ottenere
visibilità nascondono un disagio di fondo che è insito nella nostra società
sempre più vuota culturalmente.
“Cerco sempre un motivo per stare in
equilibrio, per non cadere a pezzi, voglio sentirmi ancora vivo…”Ci sono momenti in
cui davvero il mondo intero sembra crollarti addosso senza lasciarti alcuna via
d’uscita, tuttavia sono proprio quei momenti di vuoto totale, in cui
possiamo avvertire la forza del nostro essere, senza maschera e senza paura….
Arriva
un tempo per tutto. Quando ci guardiamo dentro se non abbiamo dei valori
veri che ci aiutano a restare in piedi, a trovare la forza, quando
arrivano le prime difficoltà andiamo in crisi. E le difficoltà arrivano
prima o poi che si tratti di amore, di lavoro, di salute.
E’ come se andassimo in corto circuito perché ci piomba
addosso un problema che non sappiamo risolvere e non sappiamo a chi chiedere
aiuto. Ma come dice il proverbio, “aiutati che Dio t’aiuta”. Perciò un motivo
“vero” per stare sempre in equilibrio va trovato, va ricercato e bisogna
dedicargli del tempo, come alle cose belle appunto. Quindi per non cadere a
pezzi, c’è bisogno di togliersi questa maschera dal volto per essere più veri e
se abbiamo bisogno di qualcuno non bisogna vergognarsi a chiedere aiuto. Essere
forti significa non sembrarlo e basta, ma ammettere le proprie debolezze e
ripartire, senza paure.
“Cerco sempre una luce, del buio non ho
paura, l'uscita è un posto sicuro restare dentro e vivere meglio…”queste parole sembrano
parlare a chiunque, trasmettendo quella sensazione di conforto apportata dalla
solitudine ..e proprio perché il buio ci attraversa cerchiamo dentro di noi una
luce……quale è per Stefano Mordenti questa luce interiore?
Con
queste parole ho voluto evidenziare il contrasto che c’è in
ognuno di noi quando si cerca una luce, una via d’uscita, che in una situazione
di difficoltà equivale a trovare un “posto sicuro”.
A volte invece è meglio restare dentro a una situazione che ci appare
difficile per cercare di viverla e di vivere meglio.
“Cerco
sempre qualcosa, che non so dirti che cosa, non vorrei farti un dispetto, ma
sono qui che ancora aspetto…” hai scritto 10 anni fa questo brano,
tuttavia lo hai pubblicato in questo autunno 2020…Quanto vedi attuale questo
brano con i tempi che corrono?
Quando
ho riascoltato la canzone a distanza di tempo durante questa pandemia,
risentendo alcune frasi, mi sono venuti i brividi perché pur parlando di
maschere che riguardano la personalità e l’essere delle persone, alcune
di esse le vedo come profetiche:
“e mi nascondo dietro a
una maschera che indosso in fretta prima di uscire”
“la
casa è piccola, ma sono al sicuro”
Questa
frase si commentano da sole...
“cerco
sempre un motivo per sentirmi ancora vivo”
Penso
alle enormi difficoltà sanitarie, sociali ed economiche derivate dalla
pandemia.
“...sono
qui che ancora aspetto”
Penso
all’attesa per la fine della pandemia e per riabbracciare i nostri cari.
“la
strada è stretta, ma voglio passare, senza certezze, senza paure”
Penso
che in questo momento la strada sia stretta e in salita per tutti, ma
dobbiamo andare avanti insieme, con prudenza, con forza e senza paure.
Ritornando a 10 anni fa, che cosa ha ispirato
la composizione del brano…?
Mi
hanno ispirato le persone. Noi siamo esseri assolutamente unici anche se ci
somigliamo. In ognuno di noi si nascondono
mondi completamente diversi e da esplorare e per questo motivo mi piace molto
conoscere le persone per comprendere anche meglio me stesso.
Hai dichiarato che con questo singolo,
prenderanno il via una serie di progetti e di collaborazioni interessanti…ti va
di anticiparci qualcosa…?
In
questo 2020 così particolare e difficile per tutti noi, ho vissuto dei momenti
molto belli e unici in ambito musicale come quello di salire sul palco del
Teatro dell’Ariston di Sanremo, registrare nuovi singoli, ascoltare i
miei brani sulle radio di tutta Italia, leggere un fumetto a me dedicato,
essere trasmesso in Tv...mai mi sarei aspettato tutto questo.
Altre importanti novità arriveranno a breve e sarà un altro sogno che
piano piano si realizzerà...non voglio anticipare nulla a riguardo, ma
approfitto ancora una volta per ringraziare chi mi ha accompagnato fino a qui e
chi mi sta accompagnando verso un futuro che spero sia roseo per me e per
tutti gli addetti del settore musicale e non solo…
Grazie mille Sonia per l’intervista !
Un abbraccio a te, ai miei amici, a chi mi
sostiene.
Sonia Bellin
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