giovedì 19 novembre 2020

INTERVISTA A EDO POP

 



Di seguito la piacevole chiacchierata con  Edo Pop, al secolo Edoardo Porcellana, interprete e cantautore astigiano il cui stile si contraddistingue per un’eleganza capace di coniugare la tradizione della canzone d’autore con la modernità del pop melodico contemporaneo…

 

Un caloroso ben ritrovato caro Edoardo…cominciamo con il tuo ritorno in radio e con un singolo, “Aspetterò domani”, che è anche title track del tuo ultimo album….

Ciao Sonia! Grazie a te per questa splendida chiacchierata!

Si esatto, il singolo che verrà trasmesso è proprio quello che da il nome all’album..”Aspetterò domani”lo definirei come un titolo di speranza e di pazienza proprio come la canzone. Un pezzo diverso da quello passato in radio mesi fa “il sorriso di aprile” più ritmato è più deciso!

Chiunque ascolti il brano può risentire l’eco della musica d’autore tipicamente italiana, tuttavia sono presenti spunti anche internazionali, con rimandi di melodie per certi versi antiche, quasi che la tua musica attraversasse il tempo per poi riportare gli stessi suoni al presente….

Proprio così! Amo molto le melodie antiche e direi anche immortali.. Il mio istinto musicale quando compongo un pezzo mi porta sempre alla musica del passato dei miei “maestri musicali”.

 

 

Non a caso tra i tuoi cavalli di battaglia è annoverata la deliziosa  deliziosa cover di Luigi Tenco  “Passaggio a livello” c’è una motivazione ben precisa dietro alla scelta di questo brano in particolare che hai deciso di reinterpretare…?

Premetto che amo tutte le canzoni di Luigi Tenco e, quando mi capita di interpretarle, le sento dentro come se fossero un po’ mie. Ho scelto questo brano durante il memorial Tenco della “verde isola” svoltosi ad Aqui terme cinque anni fa. Due sono i principali motivi, il primo è che durante la serata erano presenti mostri sacri della musica italiana come Memo remigi, Amedeo Minghi, Don backy e Nicola di Bari (per citarne alcuni) e ovviamente sul palco sceglievano le più famose delcantautore. Il secondo motivo invece è perché il testo narra una scena che ho vissuto proprio davanti ad un passaggio a livello. Il brano tra l’altro, è stato scritto da Enzo Jannacci un altro mio maestro musicale che stimo moltissimo! È stato un doppio omaggio da parte mia.

 

 

Luigi Tenco non è l’unico artista a cui hai reso omaggio e al quale ti ispiri, in generale, quanto ti senti legato alla canzone d’autore e quanto ritieni che questa possa essere accostata alle sonorità più moderne…?

 In questi anni mi sono immerso nel mondo del piano bar, karaoke e matrimoni quindi principalmente eseguo cover di cantautori anche dimenticati negli anni.

Poi ho partecipato a numerosi concorsi canori con brani di Cesare Cremonini, Luca Barbarossa, Lucio Dalla e Franco Califano.

La musica d’autore è la mia anima e penso che ancora oggi, possa essere un punto di riferimento per i più giovani anche arrangiare e reinterpretate con suoni più moderni. Vale la pena tenere vive le poesie del passato! Sono il nostro patrimonio!

 

 Riguardo invece al disco nel suo insieme, le tracce che lo percorrono hanno titolo molto personali e mi ha colpito in particolare il brano che apre l’album, “Cara Emanuela”, un brano molto intenso e molto struggente in cui la mancanza di una persona non solo si percepisce, ma si rispecchia negli occhi … questi non scorgono soltanto i luoghi che la legano a noi, ma osservano quelli stessi posti da un angolo remoto della nostra anima che prende il nome di nostalgia….

Si, “Cara Emanuela” è un omaggio alla cittadina vaticana Emanuela Orlandi scomparsa nel lontano ’83 in circostanze ancora oggi misteriose!

Fin da piccolo sono appassionato del caso e ho avuto la fortuna di visitare i luoghi del Vaticano e di conoscere il fratello Pietro. Infatti nel testo cerco di trasmettere la passionee  la speranza che vedo tutte le volte negli occhi di suo fratello. E soprattutto il mio obbiettivo è di tenere vivo il caso per trovare la verità!

 

 Il vaticano, Sant’appolinare, Via della conciliazione… In “Cara Emanuela” ci sono immagini che passano attraverso la storia e che si ricongiungono con il nostro passaggio…quanto un luogo riesce a riportarci in un momento specifico della nostra vita e quanto una canzone può dar voce alle emozioni che ne derivano…?

Credo veramente tanto! Ognuno di noi possiede una canzone, un testo che ripercorre luoghi e immagini che abbiamo vissuto.. Prima di buttare giù il testo,ho voluto toccare con mano quello che aveva vissuto Emanuela e i suoi famigliari.

 

Che cosa rappresenta per te l’aspettativa e la speranza, ravvisabili anche in “Cara Emanuela”, ma che nella title track sembrano ascendere verso prospettive più alte…?

Per me sono due concetti fondamentali nella vita, in ogni campo e in ogni nostro obbiettivo che ci poniamo. Ci sono momenti che non riusciamo ad andare avanti e sembra che la strada sia in salita ma non dobbiamo mai perdere la speranza anche a costo di “aspettare domani”!

 

Sonia Bellin

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