Da qualche settimana è presente tra i brani trasmessi dalle radio l’ultimo singolo di Maurizio Luciano, cantautore napoletano presente da diverso tempo nel panorama musicale italiano, dal quale, in particolare per quanto riguarda il cantautorato melodico, l’artista ha preso ispirazione per la scrittura e composizione dei suoi brani.
Risale al 2016 la pubblicazione dell’album Degli angeli e dell'amore", disco che dal quale il cantautore ha estratto diversi singoli, molti dei quali hanno raggiunto ottimi risultati in termini di ascolti, sia radio che streaming, facendo conoscere l’artista a livello nazionale e decretandolo come un rappresentante del pop italiano d’autore melodico.
Come questo nuovo inedito, rilasciato anche nei maggiori digital store e che inaugura il ritorno di Maurizio Luciano nel mondo discografico, i testi rientrano tra quel tipo di brani riflessivi, profondi, capaci di emozionare e, allo stesso tempo far riflettere, sull’amore, i sentimenti o, come in “Don Chisciotte”, su quello che accade nel mondo.
"La luce della storia è troppo fioca su un baratro infinitamente buio e profondo",
ovvero non è abbastanza chiaro all'essere umano quanto le tenebre delle guerre hanno devastato l'umanità.
Questo l'incipit del brano, il quale è un chiaro riferimento al dato oggettivo della poca avvedutezza dell'uomo nei confronti dei tanti corsi e ricorsi storici che, a più riprese, hanno cancellato e continuano a sopraffare tante altre belle pagine di cultura, di arte, di filantropia dell'essere umano.
"Don Chisciotte" è un brano orecchiabile, dalla lirica sobria ma non banale, con un arrangiamento ben curato dal maestro Nuccio Tortora, con il quale l’autore ha già collaborato anche in precedenza. Una linea melodica ben definita che ritaglia momenti di acuta intransigenza nei confronti di un sistema sbagliato e davanti al quale, la sensibilità di Maurizio non può essere messa a tacere.
L’autore, prendendo in prestito il personaggio di Cervantes, definisce “Don Chisciotte” quei leader politici che utilizzano pretesti e narrazioni che mistificano la realtà al fine di attaccare una nazione o levare la libertà ad un popolo; insomma intravedendo immaginari pericoli, i “mulini a vento”, proprio come succedeva a Don Chisciotte. La constatazione nelle parole finali del brano è che nelle guerre non c'è mai un vincitore poiché è l’umanità intera che ne esce sconfitta.
Ecco quindi un modo per non rimanere indifferenti anche quando l’indifferenza e il cinismo, tenta di catturare il nostro modo di guardare, vedere, osservare ma soprattutto vivere, quello che abbiamo accanto a noi….
Sonia Bellin
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