Si intitola così il nuovo singolo dei Mollier, band nata nel 2004, quando Andrea Zannoni (tastiere, pianoforte) e Luca Mazzamurro (voce, chitarre) iniziano a collaborare insieme. La prima registrazione, a seguito della quale iniziò la composizione dei brani originali, fu la celebre Hallelujah, di Jeff Buckley, artista che ha ricoperto per entrambi il ruolo di grande ispiratore. Successivamente, nel 2007 si unisce alla band il bassista Tommaso Preda, e grazie anche alla collaborazione di musicisti quali Enzo di Rosa, Silvia Cervellera e Vincenzo Broussard, i Mollier iniziano a partecipare a diverse rassegne di musica d'autore a livello nazionale, guadagnandosi il primo posto al concorso "Rock'o'clock" di Radio Tau (Bologna), arrivando poi anche alle fasi finali dei concorsi "Una voce dal Livenza 2007" (Pordenone) , "Palco in Piazza 2007" (Padova), “Barezzi Live” 2007 (Parma), “Tour Music Fest” 2008 (Roma), “Risonanze Unplugged” 2008 (Padova), “City Music Lab” 2009 (Bologna), “Marte Live” 2009 (Bologna), “Aspettando Villa Arconati” 2009 (Milano).
Il 4 Febbraio 2008 viene trasmesso su Radio Rai Uno durante la trasmissione "Demo”, il brano "L'altro sentire", il quale viene definito dai conduttori "pop d'autore raffinato". Nel 2007 il gruppo incide il primo EP intitolato semplicemente “Mollier”, mentre ad agosto 2011 realizzano la colonna sonora del cortometraggio "Riprogrammazione Neuronica", prodotto dall'Accademia Nazionale del Cinema. Nel 2012 entra a far parte del gruppo il batterista Riccardo Capelli che partecipa alle registrazioni, del primo album della band "Meccaniche Razionali" presso la Front of House Factory di Bologna prodotto dall’etichetta Creative Industry. Ed ecco, nel 2020, finalmente la firma con la PMS studio, l’etichetta discografica di Raffaele Montanari con la quale la band si cimenta nella realizzazione di nuovi brani e della relativa incisione di questi, a partire proprio dal singolo “Se l’amore”, di cui Montanari è appunto produttore artistico.
Una band che si muove tra il cantautorato moderno di ispirazione indipendente e le varie sfaccettature del rock, passando per il grunge e facendo uso di un groove che imprime ai pezzi sonorità ricercate.
All’interno dei Mollier troviamo influenze di generi diversi, grazie anche all’estrazione musicali dei vari componenti della band, dove ognuno, porta il suo stile, aggiungendo ad ogni brano quell’aspetto che poi nell’insieme, crea un risultato originale frutto di un incontro stilistico ben calibrato. Soffermandosi sul singolo in questione, pubblicato nelle scorse settimane nelle radio e nei maggiori digital stores, ritroviamo un brano di forte impatto, e dove l’incedere impetuoso della batteria, cattura fin dalle prime note l’ascoltatore, trascinandolo nel ritmo incessante del pezzo, che acquisisce ora ascendenze rock, ora di matrice più grunge, arrivando persino a lambire alcuni suoni di provenienza metal core. Tanti generi quanti sono gli stili - mai predefiniti -degli elementi che compongono i Mollier, i quali non si precludono nessun orizzonte musicali a priori, sperimentando un sound sempre nuovo, capace di far confluire nel cantautorato, sempre espresso in lingua italiana, sonorità che valorizzino al meglio le liriche, creando un riflesso continuo tra musica e parole, dove ognuno apporta un ulteriore significato nel piano stilistico. Non a caso la band esprime in tutto e per tutta questa commistione di suoni e “Se l’amore” ne è la conferma, dal momento che, si risente nell’immediato il riferimento grunge e il groove che ispira in primis il bassista, incastrandosi in modo pressoché perfetto con la linea cantautorale dispiegata dal brano nel suo approccio più acustico, ravvisabile anche nelle movenze emotive che il mood fa percepire. Uno stadio confidenziale che trova nella musica acustica la sua naturale trasposizione e che in e l’amore emerge in tutta la sua spontaneità, diffondendo il senso più profondo del brano. Un senso che comunque, rimane sospeso, al limite del suo essere definibile in modo chiaro ed esaustivo perché troppe sono le domande e quasi nulle sono le risposte che rimangono aperte ai dubbi. “Se l’amore” si chiede quale sia il senso ultimo di questo sentimento che travolge l’anima, la quale si trova poi dispersa tra le onde di un mare implacabile e, mentre tentiamo di trovare un appiglio tra il fluttuare dei movimenti che il muro di suono imperversato dalla batteria tenta di sollevare per ergersi a nostra difesa, ci cattura il vuoto di un turbinio di emozioni che immerge pure la nostra mente, incapace di dare una logica razionale ai pensieri. Ma del resto stiamo appunto parlando dell’amore, che nell’ottica dell’ultimo singolo pubblicato dai Mollier, assume i connotati di una sfida e dove chi perde si ritrova a dover fare i conti incontrovertibilmente con le scelte dell’altro; e allora ecco che, nel momento in cui viene a spezzarsi un legame, le due parti non sono mai uguali e c’è sempre qualcuno costretto a subire passivamente la decisione dell’altra metà, senza la possibilità di porre rimedio e lasciando per questo scoperte le carte di un gioco spesso finito male.
Tuttavia non è l’aspetto drammatico quello che emerge maggiormente ascoltando il brano, quanto piuttosto, un indagine sull’amore e sul concetto che essa è in grado di sussumere… Una canzone sospesa come lo è l'intero album che - come ci ha già svelato la band nel corso di un’intervista - si intitolerà “Incompreso” e che farà leva su tutte quelle domande, quei dubbi, quelle incertezze, che mettono a dura prova l’animo umano; su appunto tutto ciò che non è compreso dal nostro Io e da quello che la nostra mente riesce ad estrapolare…
Sonia Bellin
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