Dopo l’uscita
dell’album eVOLVERe l’8 marzo scorso e la programmazione radio del singolo
Volver, abbiamo incontrato Alessia Ramusino, cantautrice di origine genovese,
che ci ha concesso una piacevole intervista…
Benvenuta Alessia,
cominciamo raccontando
di come hai cominciato a viaggiare fin da quando eri praticamente ancora
neonata e di quanto, tale opportunità, abbia poi condizionato le tue scelte e
il tuo percorso, sia artistico, che professionale…
Credo
che, nel bene e nel male, l’imprinting sia importante per ognuno di noi, il mio
è stato il viaggio. A soli 20 giorni dalla nascita, cominciai a viaggiare
ovviamente con la mia famiglia, grazie al lavoro di mio padre, geologo. Ho
potuto così vivere in paesi culturalmente differenti ed ho imparato sin da
bambina il rispetto da riservare a chi è diverso da noi. Vivere queste
esperienze da bambini influenza i propri comportamenti, forma il carattere, il
proprio sistema di valori e credenze, il modo in cui si affronta la vita
stessa. Furono gli anni in cui mi avvicinai alla musica: mi ero accorta che,
malgrado le diversità di lingua, di costumi e di tradizioni, la musica univa
tutti, ci allietava, ci rallegrava e alle feste si ballava e si cantava senza
segni di diversità. La penso tuttora così. Comporre musica lo considero un
super potere, mi da’ l’opportunità di far giungere i moti del mio animo agli
altri, attraverso le onde sonore. Le scelte che ho compiuto sono state sempre
con l’obiettivo di proteggere questo dono e pertanto non ho mai accettato
compromessi, ovvero rendere la mia musica più commerciale, ho rispettato e
rispetto la mia vena compositiva e ho continuato a fare musica per come la
sento veramente.
Tra le tante
esperienze che hai potuto collezionare nei tuoi viaggi, c’è sicuramente quella
di poter osservare da vicino le diverse culture e di conseguenza, la capacità
di guardare poi le cose con occhi diversi…
Certamente
infatti non riesco tuttora ad accettare barriere tra i generi musicali, io che
ho ascoltato un po’ di tutto vivendo all’estero, oppure di dover per forza
scegliere una lingua in cui cantare … lascio che mi trasporti l’ispirazione e
spesso le contaminazioni nei miei brani sono evidenti. Volver è una canzone che
ha il sapore di Sudamerica così il testo l’ho composto in spagnolo. Vivere
senza confini ti fa venire uno sguardo senza orizzonti.
Non solo un bagaglio
culturale e una continua fonte di ispirazione per i tuoi brani, ma anche
l’occasione per essere una vera e propria ambasciatrice…
Questa è una storia
che mi piace molto raccontare, perché è un esempio di come la vita chiuda i
cerchi! Quando scelsi di iscrivermi alla Facoltà di Scienze e Politiche lo feci
con l’intento di fare carriera diplomatica, volevo diventare ambasciatrice. Al
3° anno accademico mi innamorai letteralmente di una materia, Sociologia e fu
così che virai il percorso di studi che alla fine divenne un
socio-internazionale. Oltre a continuare la carriera artistica, cominciai a
lavorare nel settore delle risorse umane occupandomi di selezione di personale,
formazione e gestione. Ho sempre tenuto separate le due professioni, da un lato
sentivo che nelle aziende fosse malvista la musicista e dall’altro negli
ambienti musicali se dicevo di avere un altro lavoro, venivo subito additata
come non-professionista.
E
poi si matura e la maturità mi ha portato maggiore consapevolezza e come spesso
dico, la Sociologa e la Musicista hanno fatto pace. Ed è nato il mio impegno
sociale che in realtà ha radici ben più profonde: la prima canzone che composi
su temi umanitari mi era stata ispirata dalla guerra del’79 in Iran, quindi da
bambina. Comunque la ragazza che aveva l’ambizione di fare carriera diplomatica
oggi è Ambasciatrice Unicef e i temi a me affidatimi sono: donne, bambini e
ambiente. E così si è chiuso anche questo cerchio.
Concentriamoci ora sul tuo ultimo singolo, uscito in
radio diverse settimane fa, e che in questi giorni sta ottenendo un gran numero
di passaggi tra i brani indipendenti più trasmessi…
Volver,
proprio non me lo sarei aspettata. La canzone l’ho composta nel 2018, un
anno dopo che era mancato il mio produttore discografico.
Un
suo carissimo amico mi chiamò durante l’estate del 2018 per fare musica
insieme, si trattava del grande maestro Armando Corsi. Ne fui onorata, così
abbiamo fatto diverse prove cercando pezzi che appartenessero ad entrambi.
Ascoltai per un’estate intera solo musica spagnola e sudamericana di cui il M°
Corsi è appassionato e grande conoscitore… e come spesso mi accade, la bella
musica mi entra nelle vene e così sul finire dell’estate del 2018, composi
Volver. In realtà è una canzone intima e mi sorprende che ora sia anche
radiofonica!
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