Ora più che mai, in un
periodo martoriato da un’ emergenza sanitaria che sta travolgendo il sistema
economico ma non solo, potremmo dire con certezza che la musica
unisce…il tuo progetto lo dimostra pienamente…ce ne vuoi parlare…?
Salve a tutti,
il mio è un progetto che parte da molto lontano...ovvero da
una cameretta con tanti sogni nel cassetto!!!Dopo diversi anni e con molta
fatica,qualcuno di questi è diventato realtà,dandomi così la possibilità di
vivere sempre più esperienze in musica. Le canzoni pensate e poi scritte in
quella stanza mi hanno accompagnato insieme alle nuove in un lavoro corale
diviso tra Venezuela e Italia. Il disco si chiamerà "Tra Social e
Realtà" e attualmente è ancora in lavorazione ma sono usciti già ben
due singoli per presentarlo : "La compagnia dell'indie" e Non". Di
certo la musica ha unito i miei sogni con la realtà e la mia vita con tanti
amici musicisti che hanno condiviso questa ed altre esperienze con me. Mi
auguro che il progetto possa raggiungere e interessare quante più persone
possibili,anche se la situazione attuale preoccupa e non poco ,da tutti i punti
di vista.
Musica che unisce è appunto un
‘espressione che sta ultimamente spopolando su tutti i canali social..cosa
secondo te, riesce veramente a trasmettere la musica, in momenti come questi…?
La Musica può certamente,emozionare e risvegliare le nostre
coscienze,però fino a quando sarà vista soltanto come un prodotto dubito che le
sarà permesso di farlo.L'industria discografica è cambiata
moltissimo,così come gli ascoltatori,ma al di là dei generi e delle mode,vedo
sempre più spesso manifestarsi l' assenza di contenuto. Non a caso
ultimamente sono stati rispolverati brani come "La Cura" e "Viva
l'Italia",non esattamente "di primo pelo" ma adatti,molto più
delle moderne hit a rappresentarci e ad unirci,Sono cresciuto nel secolo scorso
e ho avuto la possibilità di comprendere l'importanza di esprimersi attraverso
testi e note,quando puntavano dritti al cuore,al cervello,alla libertà e non alle
playlist.
Focalizzandoci sul tuo ultimo singolo NON, spieghiamo
quanto il titolo voglia celare un mistero, non scoprendo immediatamente
l’argomento portante…? Dalla negazione per arrivare ad affermare però delle
certezze….
"Non" è
una canzone in cui parlo delle paure che distruggono i rapporti ed è un grido
contro tutto ciò che ci allontana dalle persone importanti. Quello che
inizialmente sembra una negazione è in realtà un "Non voglio
perderti!!! Non voglio perdermi" e un lottare appunto contro le paure.Il
brano per quanto possa parlare d'amore,non lo fa in maniera classica. Trattare
un argomento del genere è sempre complicato e il rischio di essere banali è
dietro l'angolo,dunque l'idea di una "negazione positiva" mi è
sembrata un ottima opportunità e da qui è nata "Non"
Si tratta di una storia d’amore, ma anche del racconto
di un’amicizia..la stessa che ora ti lega con chi ha collaborato con te a
questo progetto…
Diciamo che è una
storia d'amore raccontata anche attraverso l'aiuto e la collaborazione di amici
musicisti. Infatti sia in Venezuela dove ho iniziato a registrare il brano con
Victor Paredes e Rolando Nunez sia qui in Italia dove sto ancora lavorando a
tutto il disco,l'amicizia ci ha permesso di realizzare un lavoro ancora più
interessante.Inutile dire che Hot Ice prima di essere un bravissimo rapper è un
fratello e questo spiega il perchè sia la nostra terza collaborazione
consecutiva.Tutti quelli che hanno collaborato sono legati a me da un rapporto
sincero di amicizia e a tal proposito vi consiglio di dare un occhiata al
"Making of di Non" sul mio canale Youtube.
L’incontro di culture, ma anche di significati
dipanati nota dopo nota…ma qual è stata la vera ispirazione nella concezione
del brano…?
A differenza di
altri brani che abbiamo arrangiato quasi interamente in Venezuela,questo era
quasi completo,ma ciò nonostante è stato davvero interessante ultimare un
progetto così "europeo" in america latina. Anche i piccoli dettagli a
volte fanno grandi differenze e così è successo. In un progetto del genere è
molto difficile stabilire quale sia stata la vera ispirazione,oltre alla
sincera voglia di fare musica senza barriere e confini. Questa voglia ha fatto
si che le energie si trasformassero passo dopo passo in canzone.
Diversi sono i generi che ti appartengono, in
quanto artista non rinneghi mai la contaminazione…quanto questo progetto in
Venezuela, ha innescato in te, la voglia di intraprendere nuove strade
stilistiche…?
Non cerco nuove
strade,ma da quando ho iniziato a far musica seguo la mia,un viaggio nel tempo
e nello spazio e nelle emozioni...dove tutto è in continua evoluzione.Di certo
l'esperienza mi ha cambiato e continuerà a farlo,ma non nella coerenza. Credo
molto in questo percorso e spero di migliorarmi sempre di più,l'obbiettivo è
di condividere qualcosa che possa emozionare davvero.
Sonia Bellin
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