sabato 8 ottobre 2022

FIURU GIALLETTU E’ L’ULTIMO SINGOLO DELLA BAND ALLA BUA

 


Un amore che non conosce confini, né limiti… un amore sconfinato che ha radici forti nonostante i tanti venti che lo sconvolgono ogni giorno… Un amore universale in ogni sua forma ed espressione. “Fiuru giallettu”,  espressione tratta dal dialetto salentino e tradotta come “fiore giallo” rappresenta in modo spontaneo e trasparente, così come appare, quel legame profondo capace di unire le persone e che si riveste dei sentimenti più autentici.

 Il fiore è, il simbolo più classico che rappresenta l'innamoramento, la passione, l'affetto, la purezza, l'eleganza e l'amore, in ogni sua fase: dal nutrimento d’amore di cui un rapporto necessita fino allo sbocciare del sentimento. Il giallo invece rompe gli schemi di ogni pregiudizio e stereotipo, un colore pieno di significato che simboleggia ogni unione pura tra esseri, un colore pieno di energia, gioia, ottimismo e suprema speranza in un delicato senso di ricerca di felicità e armonia.

Un fiore e un colore...come meglio esprimere in modo semplice, un messaggio così profondo e capace di coinvolgere l’intero universo…? Ebbene ci sono riusciti gli Alla Bua, band i cui componenti sono forti di provenienze musicali singolarmente disparate, che spaziano dai repertori classico e contemporaneo, rock, antico, jazz, dance e etnico. Gli Alla Bua risultano l’unione di tutto ciò che la musica salentina richiede per concretizzare al massimo la sua espressività, e,  nell’ultimo singolo, la band ben evidenzia le sue qualità. Pubblicato dall’etichetta Music  Records Italy “Fiuru giallettu” delinea perfettamente l’ideale musicale degli Alla Bua, formazione nata dalle esperienze più tradizionali della cultura musicale salentina, gli Alla Bua si sono formati inizialmente tra le ronde della storica festa di San Rocco a Torrepaduli, nelle notti itineranti del canto pasquale di Santu Lazzaru, nelle tipiche feste delle curti fatte di vino, voci spiegate e incessabili tamburelli. Tra questi suoni si sono uniti i sei componenti del gruppo, provenienti da vari paesi del Salento, con la comune coscienza di sentire propria l’eredità della musica popolare, appresa direttamente nelle proprie case e con la grande passione di suonarla, tramandarla e divulgarla. Il nome “Alla Bua” deriva da una  locuzione utilizzata dagli anziani del Sud Salento (nelle osterie di Alliste e dintorni) per accompagnare i canti di lavoro o d’amore. Parola ripetuta insistentemente, come fosse un mantra, costituiva una sorta di bordone e dunque di sostegno alla voce principale. Il significato etimologico sembrerebbe provenire dalla lingua grica (dialetto antico tutt'oggi parlato nella zona del Salento detta Grecìa, circoscritta ad una decina di comuni e stranamente ben distante da Alliste).

“Alla Bua” starebbe dunque per altra via, altra cura, altra malattia, medicina alternativa. E’ in questo concetto che si concretizzano lo spirito e il suono del gruppo. La cura dai mali del passato, quelli provocati dal morso velenoso della leggendaria taranta, i mali di una società stremata dalle difficoltà e dalla povertà che diviene oggi, similmente, una cura contro la frenesia e la piattezza della società moderna. Una cura dunque che ieri come oggi avviene a suon di pizzica pizzica, danza forte, calda e liberatoria.

Sonia Belllin




 

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